Parola di Antonino Di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis e “dermatologo solare”, come lui stesso si definisce. Già, perché è il primo a non demonizzare il sole. Tuttavia mette in guardia, senza sconti, dalle ustioni che definisce “dannose quanto il fumo di sigaretta”.
“Mai sottovalutare un’ustione – spiega Di Pietro – I raggi ultravioletti entrano come spilli nelle cellule, possono raggiungere il Dna e alterarlo. Questo significa che le cellule alterate possono dare origine alle macchie della pelle e alle cheratosi, oppure diventare melanomi, entrare nei vasi sanguigni, arrivare agli organismi nobili e riprodursi in metastasi. Insomma, i danni possono essere gravi e permanenti, per questo è molto importante proteggersi”.
Eritema solare: come curarlo e prevenirlo
I rimedi per difendere la pelle sono tanti. Prima di spendere soldi in creme e spray, è bene informarsi e magari cambiare le abitudini di sempre. Ad esempio, i medici consigliano di modificare un po’ l’alimentazione e, oltre a spalmarsi protezioni varie, di affidarsi a qualche integratore per via orale. La “conquista della spiaggia” si fa passo passo, sottoponendo la pelle a un vero e proprio allenamento a tappe. Ed è molto più semplice della tortura della “prova costume”.
Oltre alle carote, ricche di betacarotene, un buon modo per allenare la pelle all’esposizione ai raggi Uv è riempirsi il piatto di frutti di bosco e frutta colorata, cioè quella estiva, dalle ciliegie alle albicocche, a conferma che la natura ci viene incontro e ci dà la cura più adatta. Il motivo? La frutta contiene i flavonoidi che sono una protezione naturale, antiossidanti e antinfimmatori e un alleato per agevolare la circolazione.
Fanno molto bene anche tutti gli alimenti che contengono rame (salmone, molluschi, avena, avocado, noci) e i pomodori, soprattutto semini e buccia: sono ricchi di licopene, hanno proprietà antiossidanti e sono in grado di migliorare l’ossigenazione delle cellulle che producono melanina, il pigmento che protegge dai raggi ultravioletti ed è artefice della tintarella. E poi non tutti sanno che sono molto ricchi di flavonoidi anche i tagete, nome che all’apparenza non dice nulla: si tratta di fiori comunissimi, gialli, rossi e arancioni, in commercio in capsule o in olio.
“Uno dei primi consigli che do alle mie pazienti – spiega Antonino Di Pietro – è cominciare a utilizzare creme che irrobusticono la pelle già da qualche settimana prima rispetto all’esposizione al sole. Le marche sono tante ma è bene controllare che le creme contengano la fospidina che rende più forti le cellule”.
Anche la glucosamina è fondamentale alla salute dermatologica: si tratta del costituente dell’acido ialuronico ma è costituito da particelle talmente microscopiche che sono in grado di penetrare a fondo nella pelle e non restano in superficie.
Doposole: perché bisogna usarlo
“Oltre a ad applicare la crema solare, ottime quelle con il principio attivo Plusolina – spiega il dermatologo – è importante bagnarsi spesso durante l’esposizione al sole, con docce frequenti, spruzzini e bagni in mare per evitare un surriscaldamento cutaneo”.
Veniamo a un altro punto dolente: la scelta del grado di protezione. La 50 sembra troppo alta e viene esclusa da chi magari può trascorrere poco tempo al sole e cerca di sfruttare al meglio ogni minuto per abbronzarsi. “Posso capire – ammette Di Pietro – ma almeno bisogna affidarsi a una protezione 30 e soprattutto bisogna prepararsi in anticipo”.
Scottature solari: semplici rimedi per prevenirle e curarle
Infine il capitolo dopo-sole, che spesso viene sottovalutato. I dermatologi ritengono fondamentale reidratare la pelle con una crema idratante, lenitiva e rinfrescante a base di fospidina, burro di karité e SOD. A loro si affida un compito fondamentale: reidratare i tessuti dopo una giornata di secchezza causata dal sole (e magari dal sale del mare).
di Maria Sorbi
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