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Escursioni all’aperto: attenzione alle zecche

L’arrivo della bella stagione si accompagna al desiderio di trascorrere quante più ore possibili a contatto con la natura. Ma, se da un lato, le escursioni nei boschi o in montagna rappresentano un toccasana per il benessere fisico e mentale, dall’altro possono celare anche un rischio non sempre conosciuto: i morsi delle zecche.

Zecche: la diffusione

Negli ultimi trent’anni, il cambiamento climatico ha portato a una crescente proliferazione delle zecche in Europa. Anche l’Italia non è immune al fenomeno: le zone più a rischio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto ed il Trentino Alto Adige.

Morsi di zecche: le conseguenze

È stato dimostrato che le zecche possono trasmettere varie infezioni e malattie: dalla Borreliosi di Lyme, alla febbre ricorrente.

Morsi di zecche: la prevenzione

Un’immediata e corretta rimozione della zecca riduce fortemente il rischio di sviluppare una malattia, ma nel caso specifico nell’encefalite da zecca (o TBE) il virus si trasmette appena il parassita aderisce alla pelle. Quando si praticano attività all’aria aperta come trekking, campeggio, pesca, raccolta di funghi o arrampicata, è perciò importante essere prudenti, in particolar modo nelle zone a rischio.

La TBE può tuttavia essere prevenuta attraverso una semplice vaccinazione, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) raccomandano alle persone che vivono o visitano frequentemente le aree endemiche.

Sul fronte della prevenzione, può essere inoltre utile seguire alcuni accorgimenti:

  • indossare indumenti protettivi che coprono braccia e gambe, contribuendo a evitare i morsi del parassita;
  • spruzzare appositi repellenti sulla pelle e sui vestiti. Va ricordato che i prodotti specifici per gli abiti non devono essere usati sulla cute;
  • dopo le attività all’aria aperta, togliersi i vestiti prima di entrare in casa e lavarli o esporli alla luce del sole.

Come rimuovere una zecca

Rimuovere una zecca è un’operazione da eseguire con cautela per evitare che parti del parassita restino attaccate al corpo. Per toglierla, può essere utile cospargere l’insetto con un grasso, come la vasellina, che blocca la respirazione del parassita, favorendone il distacco spontaneo.


Perché le zanzare pungono proprio me?


Dopo aver indossato un paio di guanti per proteggere le mani, si può anche procedere con una pinzetta, con la quale afferrare saldamente la zecca per poi tirarla in maniera delicata, esercitando una rotazione in senso antiorario. Durante l’operazione, è importante non effettuare strappi, per evitare che il parassita si rompa, lasciando delle parti sulla pelle.

Dopo la rimozione, solitamente si applicano prodotti antinfiammatori, evitando però disinfettanti colorati, come tintura di iodio, che potrebbero nascondere un’eventuale infiammazione.

La parte interessata va tenuta sotto osservazione per una quarantina di giorni. In caso di infiammazione, arrossamento notevole o comparsa di febbre, è necessario rivolgersi subito al medico.

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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