Esfoliazione e maschere: trattamenti d’autunno


Esfoliazione, scrub, maschere, l’autunno è la stagione migliore per rinnovare le cellule epidermiche e per consigliare un programma di bellezza che prepari la pelle ai mesi più freddi.

Infatti dopo le vacanze l’epidermide ha bisogno di rinnovarsi e di eliminare le cellule morte e i residui di melanina. D’altronde il segmento merceologico che comprende maschere ed esfolianti, dal punto di vista del mercato, ha mostrato, nel 2016, un valore di vendite, nel canale della farmacia, pari a 11,1 milioni di giuro, in crescita del 12,6 per cento rispetto all’anno precedente (dati Centro studi Cosmetica Italia).

Lo spiega bene lo specialista: «L’estate lascia sull’epidermide un’eredità faticosa, per via delle ore passate al sole e magari anche della scarsa cura che si presta se sì è in viaggio, quando capita di rinunciare alla regolare routine di detersione». Parola di Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. «In più, l’autunno è un periodo meteorologicamente instabile. Ci sono continui sbalzi di temperatura. Un giorno c’è il sole e la temperatura è mite, il giorno dopo piove e l’altro ancora è umido e ventoso. Il brusco alternarsi di queste condizioni meteorologiche mette a dura prova le naturali difese della pelle. E se poi aggiungiamo ai capricci del tempo anche l’azione irritante delle polveri inquinanti, possiamo subito comprendere come mai l’autunno, fra tutte le stagioni, è quella in cui la pelle soffre di più».

Esfoliazione: tecniche diverse per il viso e per il corpo

La pelle del viso e del corpo, però, hanno caratteristiche diverse ed è per questo che anche i riti dell’esfoliazione e del gommage (una tecnica più delicata per rimuovere impurità e liberare i pori) devono essere impiegati in modo differente.


Capelli in autunno


«Per il viso si utilizzano scrub con granuli molto piccoli insistendo sulla cute per non più di trenta secondi», specifica il dermatologo, «e per le labbra va bene un gommage che può essere fatto con zucchero di canna e miele. Per la pelle del corpo, più robusta, invece, si possono usare prodotti a grana più grossa, che esercitano un’azione meccanica più decisa di rimozione delle cellule cornee superficiali. La prima regola è quella di non combinare più trattamenti e, individuare quello adatto alle esigenze del consumatore, consigliandone un utilizzo per un periodo di tempo limitato. Mescolare più sostanze, sommandone l’azione, è rischioso: eccedere con l’esfoliazione comporta un anormale assottigliamento della pelle, che risulta così più fragile e vulnerabile alle aggressioni esterne. La tabella di marcia sicura prevede uno scrub settimanale per un mese e successivamente uno ogni quindici giorni».

Ricordando che questo tipo di trattamento andrebbe eseguito di norma alla sera prima di andare a dormire perché se effettuato di mattina rischierebbe di aprire troppo i pori lasciando così penetrare impurità, make-up e polvere, cerchiamo di capire come agiscono i prodotti che sono indicati per rinnovare le cellule epidermiche.

«L’esfoliazione può essere chimica o meccanica», spiega Di Pietro. «L’esfoliazione della pelle grazie a un processo chimico è detta peeling e può essere più o meno profondo, in alcuni casi arrivare anche fino al derma (da eseguire solo con la supervisione di un dermatologo). L’esfoliazione meccanica, invece, si esegue con lo scrub, limitato allo strato corneo più superficiale: si tratta di composti formati da una crema e da granuli che abradono gli strati più superficiali della pelle. In genere, sono prodotti a base di sostanze vegetali, come semi macinati o microcristalli contenuti in un gel o in una crema».

Questo significa che ai clienti della farmacia, specie se è provvista di una cabina estetica, va spiegata la differenza tra gli esfolianti dermocosmetici e i trattamenti estetici di esfoliazione che hanno un’azione più profonda.

«A casa gli esfolianti sono molto blandi. Dall’estetista il peeling ha una concentrazione massima del 30 per cento e il ciclo consigliato è di sette sedute, una a settimana. Dal dermatologo invece la concentrazione sale al 70 per cento: si fanno in totale cinque peeling, uno ogni quindici giorni, poi ci si ferma per almeno tre mesi. In caso di pelle sana si possono eseguire “trattamenti fai-da-te” anche se è sempre utile che sia il farmacista a dare il consiglio giusto. In presenza di problematiche dermatologiche o pelle sensibile è necessario suggerire di rivolgersi al dermatologo».

Dagli scrub alle maschere

Se alla fine dell’estate la pelle sembra disidratata, spenta e un po’ invecchiata significa che ha bisogno di trattamenti riequilibranti che permettano di far tesoro del tempo passato all’aria aperta eliminando, però, gli effetti negativi di una lunga esposizione ai raggi ultravioletti, mescolata a salsedine e vento. Per questo si fa ricorso, spesso, alle maschere viso. Esistono maschere per purificare, idratare, detossinare, tonificare, rivitalizzare e schiarire.

Queste maschere possono essere di tre tipi:

  • a due fasi: con l’attivo mescolato in un veicolante e poi stesa sul viso con un pennello (tipicamente usata dalle estetiste o nelle cabine estetiche presso le farmacie);
  • in forma cremosa da applicare direttamente sulla cute;
  • in tessuto/non tessuto sagomate, imbevute di sostanze attive.


Gli obiettivi delle maschere viso sono soprattutto quelli di donare alla pelle, in tempi abbastanza ridotti, idratazione, energia, tono, elasticità e nutrimento eliminando i segni del tempo e aumentando la luminosità dell’incarnato. Ognuna di queste ha delle sue peculiarità – purificante. idratante, antirughe, eccetera – come elenca Di Pietro. «Le maschere viso sono diverse e ognuna svolge una precisa funzione. Per purificare la pelle, per esempio, sono ideali le maschere di argilla che il farmacista può consigliare ma che il cliente può anche preparare da sé, acquistando la materia prima in farmacia o erboristeria e addizionandola con un po’ d’acqua, fino a ottenere una poltiglia verde o bianca può spalmarla con cura sulla pelle lasciandola asciugare. Dopo quindici minuti circa va risciacquata accuratamente con acqua. Questo trattamento lascia la pelle pulita, liscia e tonica. Infatti l’argilla, oltre a detergere in profondità, riequilibra la produzione di sebo. Il trattamento con questo tipo di maschera va effettuato una volta la settimana».

Le maschere idratanti, invece, sono indicate per le cuti disidratate e secche e il loro scopo è introdurre acqua per far ritornale l’epidermide morbida, tonica ed elastica. Fra gli ingredienti che compongono queste maschere – che sono anche emollienti – ci sono il pantenolo e l’aloe vera e poi l’acido ialuronico. Ma ci sono anche quelle definite emollienti per ammorbidire ed elasticizzare gli strati superficiali dell’epidermide, e quelle nutrienti per la cute sensibile che, spesso, impiegano oli e burri vegetali come l’olio di avocado e il burro di karité.

«Ci sono poi le maschere antirughe che utilizzano, oltre ad acido ialuronico e collagene, la fospidina, un innovativo complesso formato da fosfolipidi della soia e glucosamina. Questo complesso attivo si trova in sieri molto concentrati che possono essere usati anche come maschera: si applica un sottile strato di siero su viso e collo e si lascia in posa per cinque/dieci minuti. Si può anche non sciacquare e lasciare agire tutta la notte, come un trattamento intensivo rigenerante antiage. La maschera va applicata ogni sera per circa un mese, poi a giorni alterni per due o tre mesi. Nel caso di pelle grassa, con comedoni (punti neri) e piccoli brufoli, invece, particolari maschere sono utili perché liberano i pori per permettere la fuoriuscita del sebo in modo più agevole e, quindi, impediscono la formazione di nuovi comedoni. Hanno anche un effetto opacizzante sulla cute con sebo in eccesso. Le sostanze più efficaci sono i precursori della vitamina A come il retinolo, l’acido salicilico e alukina, da consigliare una volta alla settimana».

Ci sono poi anche le maschere rivitalizzanti per conferire maggior vitalità alla cute, quelle calmanti e disarrossanti (per le pelli sensibili, acneiche e couperosiche) e quelle schiarenti adatte, in particolare, alle donne mature che hanno l’epidermide con presenza di macchie iperpigmentate. Queste maschere sono basate spesso su sostanze esfolianti come l’acido glicolico o salicilico. Consigli ai più giovani e importanza della detersione Nel consiglio, il farmacista deve anche tener conto dell’età del soggetto che vuole utilizzare una maschera di bellezza specie se è giovane.Alla fascia dei giovani consiglio maschere idratanti, utili a mantenere elastica e compatta la pelle. Utili anche sono anche quelle che impiegano gli antiossidanti, che rallentano l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cutaneo e le ceramidi, che sigillano le cellule permettendo alla pelle di trattenere più a lungo l’umidità, risultando in questo modo più idratata».


Come idratare la pelle


Prima di utilizzare una maschera di bellezza, però, precisa ancora il dermatologo, è sempre indispensabile effettuare una detersione profonda. «La detersione è fondamentale», conclude l’esperto. «I detergenti ideali, che vanno scelti in base al tipo di pelle del soggetto, devono essere abbastanza delicati da non intaccare il film idrolipidico (la pellicola protettiva di cui il sebo è una componente essenziale) e preservare così la capacità dello strato cutaneo di trattenere l’acqua e di fungere da barriera con l’esterno, mantenendo dosi equilibrate e con un aspetto luminoso. Per un latte detergente i principi attivi migliori sono superossido-dismutasi e vitamina C. Per l’acqua micellare sono utili le nuove formulazioni multifunzione che, contemporaneamente, detergono, idratano, hanno azione tonificante e antiage. Gli ingredienti più efficaci sono inulina e gluco-oligosaccaridi ed estratto di acqua di fiordaliso».

di Elisa Da Vinci

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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