Con l’arrivo della primavera per molte persone sopraggiungono fastidiose allergie che possono riguardare non solo le vie respiratorie e gli occhi ma anche la pelle.
Tra i disturbi che interessano la cute e che proprio nel periodo primaverile possono conoscere un peggioramento, c’è la dermatite da contatto su base allergica. Un tipico esempio è l’allergia al nichel che tende ad accentuarsi proprio con l’arrivo della bella stagione, come conseguenza dell’aumento della sudorazione.
La dermatite da contatto è un tipo di infiammazione cutanea che si manifesta nelle persone che, in seguito a un contatto con determinate sostanze dette “allergeni”, sviluppano sintomi quali prurito, arrossamento, bruciore, lesioni squamose o vescicole, in alcuni casi con perdita di siero, che porta alla formazione di croste.
Pelle al sole in primavera: non dimenticate la protezione
Tra le aree più colpite ci sono le mani e il viso, ma le dermatiti da contatto possono comparire anche in altre parti del corpo.
La tecnica usata per individuare le sostanze che scatenano le dermatiti da contatto si chiama Patch Test. Per eseguire l’esame piccole quantità delle sostanze da testare, dette “apteni”, vengono posizionate in cellette unite a un cerotto (o “patch”). Il cerotto viene poi applicato sulla pelle del paziente e mantenuto dalle 48 alle 72 ore, concluse le quali lo specialista provvede a rimuoverlo, verificando il risultato del test.
Cosa occorre fare dopo aver identificato l’allergene?
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