Sono sempre più numerose le persone che hanno una reazione allergica alle sostanze con le quali entrano in contatto ogni giorno per la loro professione. Secondo i dati della Società italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale sono addirittura centodiciannove le nuove sostanze allergeniche scoperte negli ultimi otto anni che hanno a che fare con il mondo del lavoro. Un numero che continua ad aumentare tanto che se ne scoprono all’incirca venti in più ogni anno. Facciamo il punto sulle nuove malattie dermatologiche professionali e scopriamo come arginare il problema delle dermatiti allergiche da contatto.
Si calcola che il 40 per cento delle dermatiti sia provocato proprio da allergeni, cioè da sostanze allergeniche presenti proprio negli ambienti di lavoro. Fra di esse di annoverano le più disparate: il tabaccaio che soffre di dermatite da contatto a forza di toccare i biglietti del Gratta e Vinci che contengono il nichel nel rivestimento del tagliando, l’istruttore di nuoto allergico al cloruro delle piscine, il barista o l’addetto alla ristorazione che ha sempre la pelle arrossata per il contatto con la camomilla o con le salse piccanti a base di peperoncino, il giardiniere allergico agli erbicidi, l’idraulico che ha reazioni allergiche toccando i tubi di gomma e il falegname ipersensibile ad alcune sostanze presenti nella segatura. Anche medici, gli infermieri e le badanti che devono somministrare più volte al giorno i farmaci ai pazienti sono a rischio di dermatiti allergiche: toccando le pastiglie e spezzandole, le polveri dei medicinali si depositano sulla pelle e possono provocare irritazioni.
Un terzo dei nuovi allergeni è poi presente negli ingredienti usati in campo cosmetico che si possono trovare nelle tinture per i capelli, negli smalti per le unghie, nelle cerette depilatorie, nei prodotti di bellezza per il corpo. Essi mettono perciò a rischio le estetiste, i parrucchieri, gli addetti dei centri benessere, oltre, naturalmente, chi li usa a casa. Queste sostanze causano reazioni alla pelle poiché contengono componenti definite idratanti, umettanti, emollienti, coloranti e agenti protettivi che possono contenere alcuni conservanti come il propylparaben e il butylparaben. Essi, se restano a lungo a contatto con la pelle, la irritano.
Le dermatiti occupazionali sono un problema medico in rapida crescita e non soltanto in Italia: negli Stati Uniti, per esempio, si calcola che riguardino quindici milioni di persone, con una spesa sanitaria che arriva all’incirca a un miliardo di dollari all’anno, pari a quasi un miliardo di euro, cioè quasi duemila miliardi di lire. In Italia sono circa seicento i casi di dermatite professionale denunciati ogni anno, ma in realtà si stima che vi siano tantissimi casi non dichiarati apertamente perché chi ne soffre è convinto, sbagliando, di potere convivere con queste dermatiti allergiche e anche perché teme di perdere il posto se i suoi datori di lavoro venissero a saperlo.
Bisogna immediatamente rivolgersi al dermatologo di fiducia per una corretta diagnosi e per sapere come curarsi e come proteggersi dalle sostanze che scatenano la dermatite. Inoltre sarebbe meglio diminuire, se non è possibile eliminarlo del tutto, il contatto con gli allergeni, usando guanti leggeri e pomate di protezione per mantenere la pelle sana. Sarà il dermatologo a stabilire, caso per caso, a quale terapia sottoporre il paziente, cioè se curare la parte interessata con pomate al cortisone oppure con antistaminici in presenza di un forte prurito.
Il patch-test consiste in una serie di prove cutanee a effetto ritardato che hanno lo scopo di rilevare un’allergia a determinate sostanza. Si applicano sulla pelle diversi cerotti a lento rilascio contenenti le sostanze da testare. Nelle successive quarantotto e settantadue ore si “leggono” i cerotti, identificando l’agente allergizzante. In caso di dermatite allergica la reazione è piuttosto pruriginosa, nel punto di contatto con l’allergene, cioè la sostanza che provoca l’allergia.
Come prima buona abitudine per prevenire questo tipo di allergie, consiglio di evitare il contatto con la sostanza responsabile del disturbo. Come ulteriore accortezza, suggerisco di indossare sempre dei guanti protettivi quando si utilizzano sostanze potenzialmente allergizzanti o irritanti. Raccomando di rafforzare il sistema immunitario, una misura essenziale per contrastare l’ insorgenza non solo delle allergie della pelle ma anche dí numerosi altri disturbi e malattie. Per raggiungere questo importante obiettivo, suggerisco di seguire un’ alimentazione in grado di fornire al corpo tutti i nutrienti necessari a mantenere forti le difese naturali. È importante sapere che le persone che hanno avuto dermatiti atopiche nell’infanzia sono più a rischio di sviluppare allergie e dunque le dermatiti da contatto. A chi sa di avere già sofferto di queste malattie si suggerisce di indirizzarsi, se possibile, verso impieghi meno pericolosi per la salute della propria pelle.
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