Dalla ricerca, condotta sui mari hawaiani, è emerso che la sabbia è da dieci a cento volte più ricca di batteri che derivano da scarichi di acque reflue, primi tra tutti i germi che indicano contaminazione fecale, come l’Escherichia coli.
Per comprenderne le motivazioni, gli esperti hanno simulato in laboratorio cosa si verifica sulle spiagge e in mare in caso di contaminazione. Ne è scaturito che la sabbia è più inquinata perché in essa i batteri tendono a scomparire con maggiore lentezza rispetto al mare e per questo motivo si accumulano nel tempo. La sabbia presenta infatti un biofilm che, a quanto pare, fornisce un rifugio ai germi, oltre che a offrire loro una schermatura dai raggi solari che potrebbero ucciderli.
Il consiglio dei ricercatori è quindi di fare attenzione quando ci si siede sulla sabbia. Per evitare brutte sorprese, come ad esempio eruzioni cutanee, è sempre meglio stendere un telo, sopratutto quando si tratta di bambini.
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