La dermatite seborroica si manifesta con sintomi specifici quali arrossamento, desquamazione, perdita di scaglie di forfora grassa e di cellule superficiali. Colpisce in maniera caratteristica le zone vicino al naso e alla fronte, attorno alle sopracciglia, il cuoio cappellino e in alcuni casi anche lo sterno. Le cause non sono ancora del tutto chiare; è possibile che si formi per un’alterazione delle ghiandole del sebo presenti nelle particolari zone sopracitate, che vengono iperstimolate. Una maggiore quantità di acidi grassi può determinare sofferenza nella cute, dando quindi origine alla dermatite. In questo articolo ti spieghiamo come riconoscere la forfora dovuta a dermatite e come intervenire.
Nelle zone interessate viene riscontrata la presenza di un fungo, la Malassezia, un lievito normalmente presente sulla cute umana. La sua crescita può diffondessi sul corpo, determinando una condizione di dermatite. Il sintomo principale che si avverte è il prurito, accompagnato da arrossamento, scaglie generalmente brunastre e untuose e cattivo odore della cute, dovuto all’ossidazione degli acidi grassi. Le zone più comunemente coinvolte sono la parte ventrale del collo, le pliche cutanee, le ascelle, l’inguine e gli spazi interdigitali.
La dermatite seborroica è un problema purtroppo diffuso: colpisce il 7% della popolazione. Si tratta di numeri importanti, inoltre riguarda più i maschi che le femmine. È una patologia stagionale, infatti aumenta e peggiora in autunno/inverno fino ad aprile, invece, d’estate, col sole e l’acqua marina, la situazione migliora. La dermatite si aggrava anche con lo stress, perché aumenta l’attività delle ghiandole sebacee, che vengono maggiormente stimolate.
È facile confondere la dermatite seborroica con la forfora, poiché l’aspetto delle scaglie di pelle è praticamente uguale, tuttavia la distinzione da fare è semplice: la prima è localizzata in vari punti, la forfora invece compare solo sul cuoio capelluto. Se la forfora persiste, è indispensabile la visita da un dermatologo. Potrebbe infatti dipendere anche da cause allergiche, che è sempre bene valutare: una reazione allergica a una tintura, alla lacca, a uno shampoo troppo aggressivo o sbagliato o al gel. In tutti questi casi, è sempre consigliabile rivolgersi allo specialista.
Per curare la dermatite seborroica c’è una terapia molto efficace: un nuovo composto attivo di origine naturale messo a punto dalla ricerca dermatologica, l’Alukina, grazie alla quale la maggior parte dei casi di dermatite seborroica è stata risolta. Si trova in vendita in farmacia. Si tratta di un composto polifunzionale costituito da un insieme di sostanze specifiche che agiscono sulla cute in maniera sinergica. È costituita da tre componenti:
Per concludere, ecco qualche consiglio alimentare. Evita innanzitutto gli alimenti piccanti e l’alcool, che causano vasodilatazione e possono peggiorare l’infiammazione e l’arrossamento. Per aiutare i problemi di pelle, è bene integrare con la biotina, meglio conosciuta come vitamina H utile per un regolare funzionamento del midollo osseo e per la salute della pelle e dei capelli (inoltre contribuisce alla formazione degli acidi grassi e facilita il metabolismo degli aminoacidi e dei carboidrati). La si può trovare in molti alimenti: lievito, fegato di vitello, tuorlo d’uovo, latte di mucca e formaggio, frutta secca, grano, riso integrale, lenticchie, piselli, carote, lattuga, cavolfiori, funghi, oppure in capsule in farmacia. La cura ideale è di assumerne 20 mg al giorno per due o tre mesi.
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