In 4 casi su 10 la caduta dei capelli dipende da cause generali e non da problemi specifici a carico dei capelli
“Prima di iniziare qualsiasi trattamento è importante avere la certezza di aver individuato la causa che porta alla caduta dei capelli, prosegue Roberto Castello, Endocrinologo, Past President AME, Associazione Medici Endocrinologi. Le cause possono essere molteplici, come cattiva alimentazione, effetto collaterale di alcuni farmaci, carenza di ferro, stress e ansia o squilibri ormonali che possono manifestarsi a qualunque età per entrambi i sessi anche se si rileva una maggiore predisposizione per quello femminile. Ad esempio dopo una gravidanza si assiste a un’ aumentata perdita di capelli dovuta a un calo degli ormoni estrogeni; è una condizione che solitamente si risolve spontaneamente nel giro di un anno dal parto. Anche le donne che decidono di smettere un contraccettivo orale hanno lo stesso problema, che ugualmente si risolve dopo qualche mese. La perdita di estrogeni durante la menopausa può provocare la perdita della massa capillare. Un’altra causa è riconducibile a problemi alla tiroide, dove l’ipotiroidismo porta ad un diradamento dei capelli nell’area proprio sopra la fronte. Un’alopecia particolare è quella androgenetica che interessa adolescenti o giovani donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico. In tutti questi casi è indispensabile eseguire un profilo ormonale specifico. Altre volte la caduta dei capelli si presenta a chiazze, tipica dell’alopecia areata, che è una malattia autoimmune”, conclude Castello.
“Per iniziare il miglior trattamento e avere dei risultati duraturi è importante rivolgersi ad un dermatologo esperto per una visita accurata e con tecnologie mediche all’avanguardia. Durante la visita tricologica si valuta lo stato dei capelli e del cuoio capelluto, delle unghie e della distribuzione dei peli sul corpo; in particolare si esamina il cuoio capelluto con la tecnica dell’epiluminescenza che consente di avere un dettaglio della qualità e della quantità dei capelli non ottenibile a occhio nudo, nonché di individuare eventuali irritazioni e dermatiti del cuoio capelluto. Una volta definito il problema si mettono a punto le terapie ad esempio per correggere lo stato ormonale o integrare con prodotti specifici un’eventuale carenza alimentare; spesso si associano terapie locali come lozioni o maschere calibrate sulla necessità del paziente. Presso l’Istituto Dermoclinico infine potranno essere effettuate cure anticaduta con l’elettroforesi” conclude Di Pietro.
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