Come proteggere la pelle dal cloro della piscina

Estate in città o in campagna? Nei pomeriggi e nei fine settimana la piscina sarà la tua meta preferita. Per sfuggire dal caldo, conquistare la tintarella e anche, perché no, per mantenerti in forma con qualche bracciata di nuoto o per fare magari un’ora di zumba in acqua. Alla lunga, però, rischi di ritrovarti con occhi arrossati, capelli sfibrati e la pelle del corpo e del viso che tira, secca e priva di elasticità. La colpa è del cloro, usato per disinfettare l’acqua della piscina, qualche volta però in quantità fin troppo abbondanti. Che fare dunque? Una possibilità è quella di frequentare una piscina a basso impatto, igienizzata cioè con l’ozono in alternativa al cloro. L’ozono, cioè l’ossigeno trivalente, è in grado di depurare l’acqua in modo molto efficace, combattendo la moltiplicazione di batteri e virus, senza irritare la pelle, le mucose e le congiuntive. Durante il suo utilizzo, inoltre, l’ozono forma ossigeno: l’acqua della vasca risulta perciò limpida e inodore. Purtroppo, però, mentre le piscine con l’ozono sono ampiamente diffuse all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, ancora poco lo sono in Italia. Se frequenti, dunque, una piscina tradizionale, ecco i consigli degli esperti per proteggere pelle, capelli e occhi durante e dopo i bagni in vasca.

Cloro della piscina: gli effetti sulla pelle e come evitarli

Il cloro può alterare il pH dell’epidermide e ridurne la pellicola idrolipidica, quel sottile film di grasso che ricopre la pelle e la protegge dalle aggressioni esterne. L’effetto è antiestetico, ma non solo: potrebbe anche rendere l’epidermide più vulnerabile a micosi e infezioni virali, come le verruche, che non a caso sono uno dei crucci di chi va in piscina. Per evitare di seccare eccessivamente la pelle in piscina, è bene cominciare a sciacquare il cloro dopo ogni bagno. A fine giornata, poi, è d’obbligo la doccia completa. No all’acqua bollente, che sgrassa troppo la cute, meglio l’acqua tiepida. Evita poi i saponi comuni che hanno un’azione sgrassante, ma lavati con prodotti poco schiumosi, che non aggrediscono la pelle. I migliori sono i detergenti a base di gomma xantana: si tratta di una sostanza naturale che ha la caratteristica di stratificarsi sulla cute creando un effetto-barriera contro il cloro, una sorta di muta naturale che però permette alla pelle di respirare. Vanno bene anche i saponi che contengono salvia e timo: queste due piante, secondo studi recenti, avrebbero effetti antibatterici e antifungini.

La crema barriera per la piscina

Dopo la doccia, asciugati senza sfregare: tamponandoti, poi applica la crema barriera con un massaggio. Le più adatte per il viso sono quelle a base di fosfolipidi, ricchi di acido linoleico che ripristina l’integrità cutanea, e glucosamina, che ha proprietà idratanti ed elasticizzanti. Per il corpo puoi scegliere un olio emolliente. Il dermatologo potrà consigliarti una formulazione che contenga grassi vegetali, simili a quelli cutanei, che sono in grado di ricostruire il film idrolipidico e di proteggere anche gli strati più profondi dell’epidermide. Stendi crema e olio con un rapido massaggio ma non fino al completo assorbimento. Lascia invece che una parte penetri spontaneamente attraverso la cute.

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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