Basta una piccola lesione e il contatto con alcuni germi per infettare il bulbo pilifero e provocare la follicolite, un’infezione che interessa soprattutto viso, braccia, gambe, cuoio capelluto e ascelle. Quando compare, in genere la follicolite non dà grandi problemi, ma le cose cambiano se si presenta spesso oppure ha un andamento cronico. In entrambi i casi, è bene rivolgersi a un dermatologo e seguire alcune regole per non far peggiorare il disturbo. Vediamo quali.
Formato principalmente da una proteina, la cheratina, il pelo è composto da due parti: il fusto, che sporge verso l’esterno, e il follicolo pilifero, che è contenuto in una cavità della pelle. Nel follicolo pilifero, il pelo si dilata nel bulbo, al cui interno è presente una papilla che lo nutre e gli permette di crescere, mentre tutto intorno si trovano i vasi sanguigni e i nervi. L’infezione del follicolo, cioè la follicolite è causata da germi che vivono normalmente sulla pelle o sulle mucose, come lo Staphylococcus aureus, l’Escherichia coli e lo Pseudomonas aeruginosa. Il contagio può avvenire direttamente o indirettamente tramite piccole lesioni.
A volte è sufficiente il contatto della propria pelle con la parte infetta di un’altra persona. Se è presente un piccolo taglietto o una lieve escoriazione, frequentando luoghi “a rischio”, come piscine con l’acqua non ben disinfettata oppure le vasche idromassaggio con filtri non ben puliti, il passaggio dei germi è piuttosto facile. Il contagio può avvenire tramite l’uso di oggetti in comune con persone infette, come rasoi o asciugamani. Occhio alle lesioni dovute all’uso di rasoi per farsi la barba o depilarsi, alle cerette a strappo e all’eliminazione di peli incarniti, specie se sono rientrati del tutto nella pelle.
La follicolite vera e propria è un’infezione di tutto il follicolo pilifero, può riguardare il cuoio capelluto, la zona della barba, il dorso e i glutei. La malattia può essere causata dal contatto con sostanze chimiche o dall’uso di creme cortisoniche. È frequente nei paesi a clima caldo-umido; colpisce di più il sesso maschile dopo la pubertà e si localizza su volto e cuoio capelluto. I rilievi all’uscita del pelo sono più grandi e arrossati: al centro si forma una pustola dalla quale esce pus, per poi ricoprirsi di una crosta giallastra.
Il foruncolo è l’infiammazione profonda di tutto il follicolo pilifero e della zona, che provoca la distruzione della struttura del pelo, causata dallo Staphylococcus aureus. Le zone più colpite sono quelle sottoposte a frequenti traumi. Si presenta sotto forma di nodulo doloroso, grosso e violaceo, duro poi più molle, da cui fuoriesce pus e che si ricopre di una crosta grigio-nerastra. Si possono gonfiare i linfonodi e compare la febbre. Può restare una cicatrice per la distruzione dei follicoli e dei tessuti vicini.
Il favo, infine, è formato da un insieme di foruncoli raggruppati tra loro. Si tratta quindi di un’infezione che interessa numerosi follicoli piliferi vicini tra loro. La malattia, che in genere compare in seguito al peggioramento di un foruncolo trascurato, è piuttosto seria, provoca febbre anche elevata e gonfiore alle ghiandole vicine. Quando guarisce, nella maggior parte dei casi il favo lascia una cicatrice, dovuta alla distruzione dei follicoli e dei tessuti circostanti.
Le persone maggiormente a rischio di follicolite sono:
A tutte queste persone in particolare si raccomanda di fare attenzione alla propria igiene personale, in quanto una scarsa pulizia facilita lo sviluppo dei microrganismi. Evitare inoltre il contatto con sostanze chimichee gli ambienti con clima caldo-umido.
Indipendentemente dalla forma di follicolite, è fondamentale curarla al più presto per evitare complicazioni. Quando è lieve e superficiale, il disturbo non è preoccupante e si risolve anche da solo in poco tempo, mentre il problema è un po’ più serio quando il follicolo viene colpito in profondità. La prima cosa da fare è andare da un dermatologo, che consiglierà il rimedio. Nelle forme lievi, basta applicare detergenti e lozioni disinfettanti a base di clorexidina due o tre volte al giorno per una settimana: in genere, questi prodotti si acquistano in farmacia senza ricetta medica. Nei casi più seri sono indicate creme antibiotiche a base di acido fusidico, gentamicina, eritromicina o mupirocina, da applicare due o tre volte al giorno, per circa 7-10 giorni. Le forme più complicate, come i foruncoli e il favo, prevedono l’uso di antibiotici da prendere per bocca per circa dieci giorni: di solito, si usano le penicilline semisintetiche come l’amoxicillina, l’oxacillina o la carbenicillina.
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