L’origine della disidrosi non è ancora certa, ma influiscono i fattori ambientali, emotivi e familiari. Può verificarsi con molta facilità, specialmente durante i mesi caldi, facendo comparire bollicine pruriginose sotto piedi e mani. La disidrosi, infatti, è un disturbo della pelle piuttosto diffuso e frequente. Anche se non è un problema serio, la comparsa delle bollicine in numero estremamente variabile può comunque mettere in allarme e far temere una malattia contagiosa. Sospetti del tutto infondati, perché la disidrosi tende a risolversi e a guarire da sola dopo alcune settimane: in questo articolo parliamo proprio di come affrontare il disturbo e prevenirlo.
Fino a non molto tempo fa si pensava che la causa più importante della disidrosi fosse l’eccessiva presenza di sudore che, non riuscendo a risalire in superficie per l’ostruzione delle ghiandole sudoripare, rimaneva sotto la pelle dando luogo alle caratteristiche bollicine. Oggi, invece, si sa che non è il sudore la causa del problema e che esso influisce soltanto in maniera indiretta. Tuttavia, una corretta traspirazione della pelle è molto importante, poiché la disidrosi compare con più facilità sulla cute umida e sudata.
Nella maggior parte dei casi l’origine della disidrosi non è nota. Un ruolo importante nella comparsa di quelle fastidiose bollicine sotto i piedi, però, lo gioca il fattore ereditario: si è visto, infatti, che le bollicine compaiono più spesso nei piccoli nati da genitori con problemi alla pelle. Oltre a questo, si è notato che:
Piccole vesciche di colore giallastro su mani e piedi, dapprima tra le dita, per poi diffondersi ai palmi delle mani e alle piante dei piedi sono i segni più caratteristici della disidrosi. Le vescicole hanno forma rotondeggiante e sono ravvicinate l’una all’altra, con dimensioni simili a una capocchia di spillo, anche se possono allargarsi e diventare vere e proprie bolle. Spesso, la loro comparsa è preceduta da bruciore e prurito. Dopo alcuni giorni le vescicole si seccano e assumono un aspetto di piccole squame, mentre lo strato esterno di pelle si stacca, lasciando scoperta la cute sottostante. Se la presenza delle vescicole supera le due settimane e resiste anche per mesi, la malattia diventa cronica. In questo caso si possono formare “fessure” nella pelle accompagnate da un ispessimento della cute, oltre alla formazione di croste e, a volte, di pustole. La disidrosi, inoltre, può ripresentarsi puntualmente a ogni primavera-estate con sintomi più intensi.
Anche se si tratta di una malattia della pelle assolutamente benigna, la disidrosi va ugualmente controllata da un dermatologo. Se viene trascurata, infatti, può portare a complicanze, come la comparsa di infezioni. Può succedere che il liquido presente all’interno delle bollicine si trasformi in pus e che la malattia degeneri, trasformandosi in infiammazioni più serie e facendo gonfiare ulteriormente le vesciche. In questi casi, il medico spesso prescrive antibiotici da prendere per bocca e riposo se numerose vesciche sono presenti a livello dei piedi.
Quando il disturbo è in fase acuta, è bene fare due o tre volte al giorno pediluvi con acqua tiepida e farmaci antisettici, a base di permanganato di potassio o di clorexidina.
Oltre ai classici rimedi, si possono affiancare al trattamento medico cure casalinghe che, se non guariscono il disturbo, riducono l’intensità dei sintomi. Per calmare il prurito si possono immergere piedi e mani in una bacinella d’acqua a cui siano stati aggiunti uno o due cucchiai di amido di riso, acquistabile in farmacia o al supermercato. Grazie alle sue proprietà emollienti, la pelle si distende e prude di meno. Sono utili anche impacchi di camomilla (se la disidrosi è localizzata alle mani) o pediluvi con acqua e bicarbonato. La camomilla è leggermente antisettica e disinfiammante, mentre il bicarbonato ha un’azione di controllo sulla presenza di un’eventuale micosi ai piedi. Gli impacchi vanno fatti tre-quattro volte al giorno per circa 5 minuti, mentre l’acqua deve essere a temperatura ambiente.
Chi soffre di disidrosi è bene che tenga mani e piedi molto puliti e asciutti. In estate, poi, è consigliabile indossare scarpe aperte, in modo da lasciare traspirare la pelle. Non camminare a piedi nudi sui bordi delle piscine o nelle acque stagnanti, perché alcuni germi proliferano in ambienti caldo-umidi, colpendo quindi con maggior facilità.
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