Responsabili sono le sostanze chimiche e le nano particelle tossiche contenute nei colori
La causa sarebbe nella composizione degli inchiostri moderni che contengono coloranti azoici, usati nell’industria tessile, nella stampa e nelle vernici delle automobili e pigmenti derivati della plastica. Il problema di questi inchiostri è che interagiscono con la pelle e provocano complicanze anche sconosciute. Le reazioni della pelle inoltre possono essere confuse con patologie più serie quali il carcinoma squamo-cellulare o il melanoma, ritardandone la diagnosi.
Del resto è noto che i tatuaggi possono provocare infezioni, come le epatiti B e C, oltre alla sifilide trasmessa con aghi non sterilizzati a dovere. Negli Stati Uniti il 36% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni ha un tatuaggio, in Italia è il 6,6% fra i 12 e i 18 anni con un aumento delle reazioni allergiche. Come ha spiegato Antonio Cristaudo, responsabile dermatologia infiammatoria e allergologica al San Gallicano di Roma, in qualità di autore di una ricerca sul rischio tossicologico dei metalli e delle nanoparticelle contenute nei liquidi per i tatuaggi. La Commissione europea ha riconosciuto i composti azoici come tossici e sensibilizzanti, ma in Italia si usano ampiamente. Dalla ricerca è emerso, che oltre a queste sostanze, sono presenti metalli pesanti come nichel, cromo, cobalto e nanoparticelle dalla sicurezza ignota.
(Fonte: ANSA)
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