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Il prurito

In caso di prurito grattarsi peggiora il problema e rinnova lo stimolo nervoso del prurito in una sorta di circolo vizioso che acuisce uno dei peggiori fastidi che ci siano. Il prurito non solo è una condizione stressante per la mente perchè impedisce di concentrarsi, ma anche perché è difficile trovare la causa e quindi il rimedio. Infatti il prurito può dipendere da un problema della pelle ma non solo.

“In caso di prurito insistente, – spiega il professor Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano e presidente fondatore dell’Isplad – innanzitutto chiedo se il prurito è localizzato o esteso. Poi osservo la pelle e verifico se presenta lesioni che possono giustificare un prurito, al di là di quelle che il paziente può aver provocato grattandosi”. In caso di lesione localizzata, è più semplice individuare la causa: punture di insetti, reazioni allergiche di tipo locale o infezioni provocate da funghi della pelle. In questi casi si interviene con applicazioni di pomate a base di cortisone o farmaci antifungini.

“In caso di prurito diffuso – prosegue il prof. Di Pietro – normalmente si tratta di un esantema, cioè uno sfogo della pelle, che può essere legato, per esempio, a una malattia virale che consiglio di trattare con farmaci antistaminici per bocca”. Tuttavia anche le reazioni allergiche producono lesioni estese sulla pelle che vanno trattate con antistaminici e con cortisonici mentre in caso di parassitosi, come la scabbia, causata da un piccolo parassita della pelle, bisogna intervenire con appositi insetticidi. In questo caso in genere il prurito si manifesta specialmente di notte quando il microscopico acaro, scavando delle piccole gallerie nella pelle, causa prurito. L’acaro si trasmette per contatto diretto da una pelle malata a una sana o attraverso abiti, letti o divani.

Quando il prurito non è causato da segni particolari di sofferenza della pelle può essere un problema di idratazione. “Per reidratare la pelle – consiglia il Prof. Di Pietro – innanzitutto bisogna bere più acqua. Poi suggerisco di fare il bagno anziché la doccia aggiungendo all’acqua qualche cucchiaio di amido, che ha proprietà lenitive. Si può anche usare l’acqua che si ottiene dopo la bollitura del riso stesso, senza salarla, quando è divenuta tiepida. Infine, secondo il tipo di pelle, prescrivo prodotti idratanti”.

Quando non si ottengono buoni risultati con questo approccio è bene sottoporsi ad alcuni esami clinici come un controllo dei livelli di ferro e zuccheri nel sangue, un’eventuale iperattività della tiroide o ancora un’infiammazione del fegato o la presenza di diabete. Infine, per quanto riguarda i segnalatori tumorali, malattie quali il linfoma o la leucemia si manifestano anche attraverso il prurito.

A volte, però, nemmeno questi accertamenti riescono a spiegare l’origine del prurito. “Si tratta di una piccola percentuale – osserva il dermatologo Antonino Di Pietro -. In questo caso si può trovare sollievo rispettando alcune abitudini, come non bere té o caffè. Limitare anche la cioccolata, eliminare dal guardaroba i tessuti sintetici e non mettere lana a contatto diretto con la pelle”. Nei momenti di maggiore disagio danno giovamento brevi cicli di cura con antistaminici per bocca che bloccano uno dei meccanismi che innescano il prurito e limitano così il senso di perenne disagio che li accompagna.

Infine talvolta le cause sono psicologiche come in particolari periodi di stress o di forte ansia. “Può capitare, infatti, che la mente sfoghi sul corpo il suo malessere – conclude il prof Di Pietro -. In questi casi il disturbo tende a migliorare fino a scomparire completamente quando viene meno lo stato di ansia o di stress che lo ha provocato”.

redazione

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