I Segreti di una Pelle da Star

Dalle amiche e dalla pubblicità è da tempo che sento parlare delle creme per il viso ricche di fosfolipidi. Mi aiuti a soddisfare la mia curiosità: che cosa sono? Sono davvero utili?
Rita

In effetti i fosfolipidi sono sostanze molto importanti per la cura della pelle. Il problema principale di ogni prodotto cosmetico è quello di riuscire a fare arrivare i componenti attivi, le sostanze benefiche, in profondità: lo strato corneo, infatti, il più superficiale degli strati dell’epidermide, normalmente impedisce la penetrazione di qualsiasi sostanza negli strati più interni. I fosfolipidi sono uno dei costituenti fondamentali delle membrane cellulari, alle quali conferiscono una serie di qualità; in particolare, sono capaci di favorire i meccanismi osmotici delle cellule, cioè di scambio con l’esterno: è per questo che hanno il pregio di veicolare i princìpi attivi in profondità, massimizzandone l’efficacia. In più, i fosfolipidi stimolano la riparazione di eventuali danni alla membrana cellulare, dimostrandosi veramente utili in caso di stress cutaneo. I fosfolipidi derivano dalla lecitina di soia, che contiene molto acido linoleico: questa sostanza, quando manca, provoca alterazioni in senso qualitativo e quantitativo della barriera cutanea, la prima che difende la pelle dalle aggressioni esterne.

Mia figlia si è ammalata di varicella. Tutti l’abbiamo avuta, quindi so bene che guarirà tranquillamente: ma sono un po’ preoccupata per le lesioni della pelle che la malattia può comunque lasciare. Qual è il modo giusto per prevenirle?
Alessandra

I segni che la varicella lascia a volte sulla pelle di chi ha contratto l’infezione dipendono dall’aggressività del virus. Nella sua replicazione, il microrganismo infetta un gran numero di cellule, le quali poi finiscono per autodistruggersi, scavando appunto un buco nella pelle. Per evitare che queste lesioni si formino, sono utili alcune piccole attenzioni alla portata di tutti. Anche se il prurito è fastidioso, per prima cosa è importante non grattare le bolle, per evitare di traumatizzare e infettare la pelle con i batteri annidati sotto le unghie, creando lesioni che poi guariscono lentamente e con grande rischio di cicatrici. Le bolle, invece di essere grattate, vanno punte quando diventano voluminose, facendo fuoriuscire il siero in esse contenuto. L’operazione attenua il prurito, dovuto alla compressione delle terminazioni nervose da parte del tessuto infiammato e gonfio. In più impedisce che il virus, che è contenuto nel siero all’interno della vescicola, distrugga le cellule in profondità. Serve dunque bucare ogni bolla più volte al giorno (almeno due o tre) con l’ago di una siringa sterilizzato, indossando guanti monouso di lattice per non infettarsi. E poi bisogna far fuoriuscire con molta attenzione il siero contenuto, comprimendo con una garza.

redazione

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