Formicolii sul labbro, bruciore, gonfiore e poi piccole vescicole che si trasformano in crosticine. Sono i sintomi dell’herpes labiale, più comunemente chiamata “febbre”, un disturbo non serio, ma comunque fastidioso e antiestetico.
L’herpes labiale è causato dalla riattivazione di un particolare virus, l’Herpes simplex di tipo 1 (o Hsv1). Il primo contatto lo si ha durante l’infanzia e provoca un’infezione primaria che in genere passa inosservata, in quanto non determina alcun sintomo. Soltanto in alcuni casi può dare il via a una serie di disturbi che possono essere facilmente scambiati con quelli di un’influenza.
L’infezione primaria si risolve da sola ma, una volta superata, il virus si nasconde nel sistema nervoso presso piccole formazioni rotondeggianti che si trovano lungo il decorso dei nervi, dove può rimanere latente e inoffensivo anche per anni.
Sotto l’influenza di alcuni stimoli, il virus può tornare a colpire l’organismo, anche se con sintomi diversi dalla prima volta, cioè con comparsa di bollicine al labbro. Queste bollicine sono piene di un liquido che contiene il virus responsabile dell’infezione. Ed è proprio questo liquido il veicolo con il quale la malattia può essere passata ad altri.
L’esposizione ai raggi del sole; l’arrivo delle mestruazioni; lo stress; le malattie febbrili; i piccoli traumi sul labbro sono tra le cause più comuni di riattivazione del virus.
Nella maggior parte dei casi, l’herpes guarisce spontaneamente. Tuttavia, per ridurre i tempi e contrastare i sintomi fastidiosi, si può ricorrere ai farmaci antivirali, come l’aciclovir, il valaciclovir o il famciclovir. Si tratta di pomate da applicare sulla zona malata più volte al giorno, tanto più efficaci se vengono applicate poche ore dopo il manifestarsi dei primi sintomi. La cura risulta invece del tutto inutile se viene iniziata uno o due giorni dopo la comparsa delle vescicole.
Per non passare ad altri l’infezione, evitare ogni contatto con le vescicole infette fino alla loro completa cicatrizzazione, cioè fino a quando sono sostituite da crosticine, che compaiono entro una settimana o poco più dall’inizio dell’infezione.
Inoltre, è bene adottare alcuni accorgimenti per evitare quelle situazioni che possono riaccendere l’azione del virus, come:
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