I medici indiani hanno infatti avuto l’intuizione di collegare i bassi livelli di tiroxina alla presenza di chiazze di vitiligine e alopecia areata in alcuni pazienti che avevano in cura (ricordo che la tiroxina è l’ormone prodotto dalla tiroide). Degno di nota il fatto che i livelli di tiroxina, seppure bassi, non erano ancora clinicamente significativi e pertanto non c’era, ancora, un ipotiroidismo conclamato che necessitava le cure del caso.
Ciò nonostante i dermatologi indiani hanno comunque provveduto a somministrare una integrazione di tiroxina per verificare l’esistenza di un legame tra le due situazioni.
Ebbene in alcuni casi, grazie a questa cura, hanno ottenuto una ripigmentazione delle chiazze bianche della pelle, così come la ricrescita dei capelli in altri pazienti che ne avevano persi molte ciocche (attenzione: stiamo parlando di alopecia areata e non di quella androgenetica, che è la più comune forma di calvizie).
Hanno trovato la cura per questi due problemi, tanto fastidiosi quanto diffusi? Presto per dirlo, anche perché la tiroxina, se assunta senza un adeguato controllo, può causare problemi alla pressione sanguigna, insonnia, perdita di peso eccetera.
Però se dovesse, nel tempo, essere confermata la relazione tra il basso funzionamento della tiroide e questi problemi della pelle, che ancora non hanno una causa ben chiara, sicuramente potremmo fare un importante passo in avanti per mettere a punto terapie più efficaci di quelle attuali.
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