I SEGRETI DI UNA PELLE DA STAR

Le scrivo perché ho bisogno di un suo consiglio. Il dermatologo mi ha diagnosticato una dermatite allergica da contatto, che peraltro mi procura un prurito molto intenso. Così, mi ha consigliato di fare un esame chiamato patch test. Ma di che cosa si tratta? E come funziona? Che cosa mi consiglia di fare in ogni caso per alleviare il prurito?

Il patch-test consiste in una serie di prove cutanee a effetto ritardato. Mi spiego meglio. Si applicano sulla pelle diversi cerotti a lento rilascio contenenti le sostanze da testare. Nelle successive quarantotto e settantadue ore si “leggono” i cerotti, identificando l’agente allergizzante. In caso di dermatite allergica la reazione è piuttosto pruriginosa, nel punto di contatto con l’allergene, cioè la sostanza che provoca l’allergia. Inoltre devo dirle che l’unico modo per curare l’allergia è evitare il contatto con la sostanza responsabile della reazione. In ogni caso alcuni farmaci possono donare sollievo alleviando i sintomi. Quindi contro i rossori, gonfiori e pruritisono utili pomate cortisoniche con bassa, media o alta attività antinfiammatoria in base all’entità del disturbo; è bene in ogni caso chiedere sempre al medico. Invece, in caso di forte prurito, il medico può somministrare anche antistaminici orali. Come autocura, invece, le suggerisco di inserire nella sua dieta quotidiana cibi freschi, frutta e verdura cruda prodotte senza pesticidi, concimi e diserbanti chimici, che, grazie all’elevato contenuto di vitamine, aiutano l’organismo a rafforzare la resistenza del corpo agli elementi irritanti. Tutti i giorni, poi, utilizzi creme idratanti a effetto barriera, per preservare il mantello idrolipidico della pelle, cioè la sua naturale difesa dagli agenti esterni.

Come mi accade ogni anno mi sono comparse sul viso alcune antiestetiche venuzze. Volevo quindi sapere: esiste un metodo per eliminarle definitivamente? E se sì, qual è il periodo migliore dell’anno per intervenire?

l trattamento ottimale per capillari fini è quello che noi medici chiamiamo laser KTP 532 nanometri, perché non lascia cicatrici o segni, a differenza di un altro sistema chiamato diatermocoagulazione o elettrocoagulazione. Il laser KTP 532 agisce selettivamente sui vasi sanguigni, chiudendoli e facendo sì che venuzze e capillari rotti scompaiano definitivamente. Di norma basta una seduta, al massimo due. Devo avvertirla però che i capillari sul viso possono ripresentarsi in zone diverse da quelle in cui si è intervenuti, poiché è possibile agire soltanto sui vasi sanguigni visibili. L’inverno è il periodo più adatto, perché il freddo contribuisce a lenire eventuali lievi rossori post-seduta. E’ importante comunque non avere la pelle abbronzata e avere assunto nei quindici giorni antecedenti farmaci fotosensibili e anticoagulanti, che le prescriverà il dermatologo.

di Antonino Di Pietro

redazione

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