C’era una volta il tatuaggio e ora non c’è più. Fino a qualche anno fa, infatti, andava di moda farsi tatuare qualsiasi parte del corpo. Oggi, invece, il tatuaggio è diventato démodé. O meglio, la nuova tendenza è quella di cancellare i tatuaggi o coprirseli: mostrarli in pubblico è, come si dice, “cafonal”. Ne è testimone il professor Antonino Di Pietro, dermatologo di chiara fama, che mette in guardia: i tatuaggi li possono praticare tutti, ma per cancellarli ci vuole un medico esperto. E spiega come fare.

I tatuaggi si possono eliminare?
“Tutto dipende dalla profondità del tatuaggio e dalla quantità di colore. Solo se sono eseguiti superficialmente e non sono ricchi di pigmento, ossia di colore, c’è la sicurezza di poterli eliminare”.
A chi bisogna rivolgersi?
“Nessuno può cancellare un tatuaggio se non è un medico. Assolutamente serve un dermatologo che utilizzi un laser”.
Quali metodi esistono?
“Il laser è il metodo migliore: agisce lasciando meno danni possibili. Nel passato si interveniva chirurgicamente o si grattava la pelle con dermoabrasioni, però rimanevano delle cicatrici. Il laser, invece, frantuma i granuli di colore in particelle minimali che vengono riassorbite dalla pelle”.
E’ doloroso?
“E’ più doloroso farsi fare un tatuaggio che toglierselo: certo, si avverte un po’ di fastidio, come delle micro punture con degli spilli”.
Quanto tempo occorre per cancellare un tatuaggio?
“Più è profondo e colorato il tatuaggio, più sedute richiede. Di solito si fa una prima seduta e dopo un mese viene ripetuta. Il tatuaggio schiarisce man mano. A volte occorrono anche quattro/cinque sedute”.
Quanto tempo richiede una seduta?
“Dipende dalle dimensioni del tatuaggio: può durare da un quarto d’ora a mez’ora”.
Quali sono i costi di una seduta?
“Dai 500 euro in su a seconda delle dimensioni del tatuaggio”.
Tutti i tatuaggi si possono cancellare?
“Alcuni colori non reagiscono bene alla luce del laser: per esempio i gialli e i rossi sono più difficili da eliminare”.
Ci sono dei rischi?
“C’è il rischio di una cicatrice, ma è facile prevederlo. Se quando si è fatto il tatuaggio non c’è stata reazione, allora si può stare tranquilli; se invece c’è stata una reazione, potrebbe ripresentarsi durante la cancellazione”.
Quali precauzioni bisogna prendere prima e dopo il trattamento?
“Prima, nessuna. Dopo il trattamento non bisogna esporsi al sole, lavarsi con particolari detergenti e non sfregare la parte trattata che non viene fasciata”.
C’è un periodo migliore per cancellare i tatuaggi?
“Sicuramente in autunno e in inverno”.
Ci sono parti del corpo sconsigliate?
“Non c’è nessuna parte: il laser è delicato e interagisce solo con il colore del tatuaggio”.
I tatuaggi si possono eliminare a tutte le età?
“Sì, non ci sono controindicazioni”.
Chi sono i pentiti del tatuaggio?
“Il tatuaggio ha avuto successo perché era una trasgressione; ora, invece, ce l’hanno tutti e quindi la trasgressione sta nel non averlo! In certi ambienti, poi, il tatuaggio è cafonesco…”.
Quando ha cominciato a cancellare tatuaggi?
“Quattro/cinque anni fa; ora c’è una vera corsa a cancellarli. Soprattutto la scorsa primavera molti personaggi dello spettacolo, prima di scoprirsi al sole, li hanno cancellati”.
Sono più le donne o gli uomini a cancellare i tatuaggi?
“Curiosamente sono più le donne, ma sono sempre le donne che fanno le mode. Gli uomini non sono interessati, anche se ho cancellato tatuaggi a due calciatori”.
C’è un tatuaggio particolare che ha cancellato?
“Una volta una paziente doveva cancellare solo alcune lettere del nome del fidanzato e correggerle con un nuovo nome, ma la correzione sarebbe stata pacchiana…”.

Di Barbara Mosconi

LE CREME FERMATEMPO
Tra i tanti prodotti per mantenere giovane la pelle, come scegliere? Dipende dal tipo di cute, dall’età….

Anche lui pensa al tempo che passa…
Non sono solo le donne a temere il tempo che passa. Secondo gli ultimi dati, ormai, l’uomo si “spalma” il 30% dei consumi di cosmetici, anche se spesso è un po’ spaesato nella ricerca del prodotto giusto. È sempre meglio farsi consigliare dal medico, avverte il professor Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia e dermatologo plastico. Chi ricorre al fai da te non si lasci ingannare dalle furbizie del marketing e ricordi che se una crema dà pizzicore e rossore significa che non è tollerata, non che sta facendo effetto. I conti con l’età si fanno a partire dai 30 anni. È meglio iniziare con una semplice crema che compatti e disseti il viso, prosegue Di Pietro. Idratante e tonicizzante, magari dopobarba, per poi arrivare ai prodotti antirughe. Per scegliere quello idoneo dovete conoscere la vostra pelle. Se è grassa occorre una consistenza leggera, un’emulsione, se è più secca meglio una crema o un vero unguento. Potete verificarlo prima dell’acquisto, toccandone una piccola quantità con i polpastrelli. È importante anche annusarla: alcuni profumi rischiano di essere dannosi se vi esponete al sole.
Potete verificarlo prima dell’acquisto,  toccandone una piccola quantità con i polpastrelli. È importante anche annusarla: alcuni profumi rischiano di essere dannosi se vi esponete al sole.
Per quanto riguarda i componenti, basta leggere l’etichetta: a mio parere, i più essenziali sono i fosfolipidi (aiutano le cellule a essere integre), la glucosamina (favorisce la formazione di collagene e acido ialuronico) e i complessi di vitamine E (antiossidante), C (migliora il microcircolo) ed F (protegge le cellule). Non solo viso. Anche per il resto del corpo trovate ottimi prodotti, che migliorano l’elasticità, il microcircolo e l’ossigenazione dei tessuti.
Per combattere l’invecchiamento, però, non bisogna dimenticare la prevenzione. No all’abbronzatura tutto l’anno, sì alle maschere per il viso, ai fosfolipidi (compattano gli strati cutanei) ed esfolianti (eliminano le cellule morte). E se prevenire (e ricoprirsi di cremine) non basta? In casi estremi c’è il lifting, conclude Di Pietro. Ma non prima dei 50 anni!

Di Ivan Roncalli

redazione

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