In estate è un problema più frequente perché si tende a camminare di più a piedi nudi o a indossare scarpe senza calze. Per eliminarlo serve uno specialista, ma a casa si può già fare qualcosa. Un callo non è solo una fastidiosa e antiestetica protuberanza che rovina l’aspetto dei piedi e ci fa zoppicare dal dolore. È anche un segnale tangibile di uno stato di malessere e sofferenza dei piedi, vittime di calzature sbagliate, lavori pesanti o eccessive pressioni sempre nello stesso punto. Calli e duroni si riconoscono dal colore bianco o semitrasparente, dalla superficie liscia e rigida e dalla consistenza simile a plastica. Si formano per proteggere la pelle quando questa è sottoposta a continue pressioni o sfregamenti, come una sorta di scudo naturale per difendersi da un’aggressione esterna. Come le unghie e i capelli, i calli sono privi di terminazioni nervose e di vasi sanguigni, ma non è comunque consigliabile reciderli da soli: si tratta di un operazione che richiede un’abilità particolare e strumenti precisi ed è di competenza di un podologo, un dermatologo oppure di un estetista professionista. Qualcosa si può fare, però, per ammorbidire la pelle, ridurre lo spessore del callo ed alleviare il dolore. Vediamo cosa.
I calli sono in genere rilevati rispetto alla superficie della pelle circostante e quindi, camminando, finiamo spesso per schiacciarli o premerli contro la parete della calzatura. Così facendo, a volte si comprime il nervo sottostante, causando il dolore. È un po’ come avere un sassolino nella scarpa, che preme la pelle: pure l’intensità del fastidio è molto simile. Nelle mani, invece, questo problema ovviamente non si verifica.
Il pediluvio per i calli consiste nell’immergere i piedi in una bacinella d’acqua tiepida con un cucchiaio di bicarbonato di sodio: questa operazione serve ad ammorbidire la pelle facilitando le fasi successive di trattamento, ma non deve prolungarsi oltre il tempo indicato, altrimenti si rischia di non distinguere più la parte callosa da quella normale. Dopo il pediluvio, occorre asciugare delicatamente i piedi tamponando con un asciugamano.
Se ti viene un callo e fa male immergi il piede in acqua calda per 5 minuti, asciugalo e metti un liquido callifugo all’acido salicilico o urea, sostanze che servono a creare una leggera e progressiva esfoliazione sulla pelle e a sciogliere la cheratina (il principale costituente dello strato corneo dell’epidermide), facilitando la rimozione del callo. Se usati correttamente e più volte, questi unguenti sciolgono gradualmente la pelle dura e permettono di rimuovere il callo con grande facilità nel giro di pochi giorni o al massimo di qualche settimana. Già dopo la prima applicazione, comunque, è possibile trarre da questo trattamento un certo sollievo dal dolore e dal fastidio. Puoi anche farti preparare dal farmacista una crema salicilica al 20%. Applicala tutte le sere: entro 14 giorni il problema si risolverà. Per accelerare la guarigione, massaggia il callo con la pietra pomice prima del trattamento. Non usarli però se sei allergica a questa sostanza, di norma contenuta nelle aspirine. Dopo avere eliminato un callo si deve tenere protetta la pelle viva con un cerotto. Si tratta infatti di pelle molto delicata e portata a ferirsi. Il cerotto serve anche a evitare gli sfregamenti con scarpe e calze che possono portare la zona a infettarsi.
Sono sempre sconsigliati gli interventi fai da te con rimedi naturali e improvvisati che non hanno alcuna finalità curativa: impacchi di cipolla o aglio per i calli e i duroni sono pasticci maleodoranti che non servono a nulla e l’olio d’oliva ammorbidisce la pelle ma solo al momento. Rimuovendo i calli con strumenti a taglio tipo forbicine si corre il rischio di ferirsi o, peggio, di infettare la zona, aggravando il problema. Camminare a piedi nudi non è una buona abitudine, perché favorisce la formazione di duroni sotto la superficie del piede.
La migliore strategia contro calli e duroni è quella preventiva. Indossare sempre scarpe comode, ossia non troppo strette, per evitare eccessive comprensioni di alcune zone, ma nemmeno troppo larghe, per fare in modo che il piede non sfreghi contro le pareti della calzatura. I modelli e il livello dei tacchi vanno cambiati spesso, limitando il più possibile le punte strette e i tacchi alti. A casa, meglio optare per ciabattine morbide e basse.
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