Intervista al dott. Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia e venereologia

Il dott. Antonino Di Pietro risponde alle nostre domande sull’hennè, per aiutarci a conoscere meglio questa sostanza usata per tingere i capelli, con i suoi pro e contro.

DOTT. DI PIETRO, COS’è L’HENNE’?
L’henné, un metodo cento per cento naturale, è un classico noto fin dai tempi antichi per tingere i capelli. L’henné puro, senza alcun additivo, si trova sotto forma di polvere di foglie essiccate dell’omonima pianta, la Lawsonia inermis. Il suo utilizzo, oltre a donare nuove sfumature rosso-ramate alla chioma, aiuta a rinforzare i capelli deboli e sfibrati, donando loro una nuova lucidità e corposità. Basta applicare sui capelli asciutti, non lavati, un impasto fatto con polvere di henné, acqua calda e un cucchiaio di yogurt, lasciare qualche decina di minuti in posa, e il gioco è fatto. Il consiglio è di proteggere le mani con dei guanti, per evitare macchie poco piacevoli sulle dita e sulle unghie, e di sciacquare abbondantemente l’henné dopo la posa.
QUALI SONO I SUOI PREGI?
Il pregio principale di questo metodo di tintura è facilmente intuibile. Infatti, l’assenza di additivi chimici e l’origine cento per cento naturale, lo rende una soluzione ideale per non aggredire i capelli, per trattarli con dolcezza e non sottoporli a ulteriori stress.  A differenza delle tinture chimiche, l’henné non penetra all’interno del capello, ma si deposita sulle squame delle cuticola, aumentandone lievemente il diametro e, di conseguenza, accrescendo il volume della chioma. L’henné è un toccasana per donare volume, vitalità, morbidezza ai capelli ed è particolarmente adatto a chi ha la cute grassa, i capelli particolarmente fini, fragili o ricchi di forfora. La sua azione è efficace per proteggere la chioma dalle aggressioni esterne quotidiane.
E QUALI I SUOI DIFETTI?
Scegliendo la tintura all’henné “home made” la prima incognita da considerare è l’effetto finale, che spesso è completamente a sorpresa. Infatti, la riuscita finale della tintura sui propri capelli è difficilmente controllabile o prevedibile prima del risciacquo. Si tratta di una polvere naturale e, come tale, non agisce sempre nel medesimo modo. A ogni tipologia di capello, il suo risultato, quindi. In base al tipo di capelli, alla loro consistenza, porosità e colore, l’effetto dell’henné varia e il colore finale anche. L’allergia all’henné è rara, ma possibile, meglio togliersi ogni dubbio con una piccola prova prima dell’utilizzo. Basta mescolare un po’ di henné puro con dell’acqua, appoggiarne una goccia sull’avambraccio e controllare le eventuali reazioni. Se nell’arco di qualche ora non si osservano anomalie, prurito o altre evidenti manifestazioni allergiche, si può utilizzare senza troppi timori la tintura a base di henné.
PER CHI E’ ADATTO?
L’henné, grazie alle sue proprietà astringenti e antinfiammatorie, è in grado di regolare la secrezione sebacea del cuoio capelluto. Questa sua caratteristica lo rende la soluzione migliore per chi ha la cute grassa, problemi di forfora, capelli sottili, sfibrati, spenti, opachi e costellati di doppie punte.
CHI NON DOVREBBE USARLO?
L’utilizzo dell’henné come tintura è sconsigliato a chi ha molti capelli bianchi, perché il rischio concreto è quello di ottenere uno spiacevole effetto arancio-carota. Infatti, l’henné naturale su una capigliatura un po’ troppo canuta rischia di dare vita a un contrasto troppo evidente e antiestetico. I capelli bianchi, nonostante l’henné, non avranno mai la nuance identica agli altri, perché rimarranno sempre più chiari, non completamente coperti. L’esempio classico è una bella chioma castana ramata, nella quale risalterebbero troppo i capelli bianchi arancio carota e decisamente più chiari rispetto agli altri. In molti casi è sconsigliato anche l’utilizzo dell’henné su capelli già trattati precedentemente con prodotti chimici, per scongiurare interazioni negative o effetti collaterali imprevisti.

redazione

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