ROMA, 10 GIUGNO (Apcom) – Bruciori, arrossamenti, prurito. Si tratta di una forma allergia che colpisce solo le donne, ma una allergia decisamente ‘particolare’: se dopo un rapporto sessuale sentite dei bruciori o avete degli arrossamenti nelle zone vaginali, allora potreste essere allergiche agli uomini.
Un problema fastidioso, per la donna ma anche per il malcapitato partner, che può provocare persino orticaria, difficoltà respiratorie, sintomi gastrointestinali e angioedema. E’ una vera e propria allergia alle proteine del liquido seminale maschile che, come spiega Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad (International-Italian society of plastic-aesthetic and oncologic dermatology), è di difficile catalogazione per l’imbarazzo delle donne nel raccontare il problema al medico di famiglia o allo specialista. Spesso questo disturbo è associato a problemi psicologici all’interno della coppia che sfociano nel rimedio dell’astinenza.
Secondo una ricerca statunitense pubblicata nel 2005 questa rara forma di allergia colpisce le donne tra i 20 e i 30 anni. In particolare, il 12% di quante hanno reazioni allergiche dopo un rapporto sessuale soffrono di allergia allo sperma. E nel 40% dei casi, secondo gli studi, il disturbo si manifesta già dal primo rapporto sessuale. L’irritazione compare dopo circa un’ora dal contatto sessuale fino a un’ora dopo con rigonfiamenti, arrossamenti e bruciori. Responsabile di questa allergia al sesso maschile è, in particolare, l’antigene ‘Psa’ della prostata. “I primi dati scientifici in materia sono datati 1958 – spiega Di Pietro – e da allora ad oggi si conoscono 80 casi in tutto il mondo descritti dalla letteratura scientifica”. In Italia, per ora “non esiste nessun argomento scientifico in merito. In 25anni di attività in campo dermatologico – afferma – mi sono capitati due casi”.
“Isplad e Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri italiani) – dice il presidente Di Pietro – stanno sollevando il problema in Italia. Mancano i dati statistici, per cui questo è un problema sommerso che stiamo cercando di portare alla luce. Ci sono casi di dermatiti vaginali che sono misconosciute e che sono catalogate in maniera sommaria come allergia. A volte – sottolinea – saponi sbagliati o slip sintetici e assorbenti causano le dermatiti, ma in alcuni casi può trattarsi di forme allergiche a proteine del liquido seminale”. Il problema si manifesta soprattutto nelle persone che hanno “una tendenza atopica, cioè una particolare condizione della pelle che presenta una alta reattività – dice Di Pietro -, che sono pressoché sensibili a tutto e che da bambine hanno avuto un eczema atopico e, quindi, da adulte presentano una sensibilità alta”.
Di questi argomenti si parlerà nel corso di aggiornamento in dermatologia plastica, organizzato da Adoi e Isplad, a Maratea, in provincia di Potenza, il 13 e 14 giugno. L’allergia al liquido seminale permette ugualmente di aver figli, ricorrendo alla tecnica del lavaggio dello sperma. La diagnosi avviene con una reazione positiva allo skin-prick test, mentre per la terapia a lungo termine si può ricorrere alla desensibilizzazione del sistema immunitario. “Poiché la coppia non associa questa forma di allergia al liquido seminale ma a problemi diversi anche di natura psicologica, molti smettono di avere rapporti sessuali – evidenzia Federico Ricciuti, presidente del Corso di Maratea – invece basta ricorrere a rapporti protetti, tenendo però conto che esiste anche l’allergia al lattice”.
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