LA LUCE CHE FA MIRACOLI

Coup d’éclat, lo chiamano i francesi. E’ quel colpo di luce che, come il magico laser di Star wars, dissolve in un lampo la materia. Una luce vibrante e tagliente, che oggi la più moderna medicina estetica punta come un’arma contro il nemico, il tempo, responsabile del cosiddetto cronoinvecchiamento e di altri inestetismi a fior di pelle. Così, irradiate da fasci di onde luminose, spariscono in dissolvenza incrociata rughe e macchie, “buccia d’arancia” e piccole ragnatele di capillari, pance rilassate e aree del viso rovinate dall’acne. Un miracolo estetico compiuto non soltanto dai laser di ultimissima generazione, protagonosti del fotoringiovanimento (in antitesi al photoaging, causato dalle radiazioni solari), ma anche dalle neonate lampade a diodi o a raggi infrarossi che mogliorano la qualità della pelle in virtù del calore emanato. Un calore “controllato”, capace di penetrare nella profondità del derma per rivitalizzarlo dall’interno e stimolare la produzione di fibre elastiche, come collagene ed elastina, che donano alla pelle nuova densità e compattezza. La luce, di diversa natura, può oggi essere modulata a discrezione del dermatologo o del medico estetico per ottenere i risultati più disparati, spiega il Professor Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad, la Società internazionale italiana di dermatoilogia plastica (www.isplad.org), e direttore del servizio di dermatologia dell’ospedale di Inzago (Milano). Si va dal refreshing cutaneo, un ringiovanimento-lampo che, in virtù dell’immediata presentabilità, le americane utilizzano nella pausa-pranzo, alla cura di vere e proprie affezioni come l’acne o le teleangectasie, le venuzze dilatate sulle gambe. Senza contare che la luce pulsata viene da anni utilizzata con successo per l’epilazione definitiva e che sempre più donne si affidano a “lame” di pura luce per rubare qualche anno alla vera età anagrafica. La grande rivoluzione, in questo campo, è data all’avvento dei laser frazionali, che agiscono in modo estremamente preciso e selettivo riducendo il danno termico ai tessuti provocato dai precedenti laser, più aggressivi e pronti a far pagare a caro prezzo il loro effetto ringiovanente. Croste per due settimane, cicatrici, macchie e discromie cutanee erano solo alcuni degli antipatici “effetti collaterali” che i laser di vecchia generazione a volte presentavano. Con i modelli frazionali, invece, il fascio di energia che investe la superficie-bersaglio non è tutto omogeneo, ma viene scomposto in tante frazioni, in modo analogo a quanto accade per le fotografie digitali. Fatto che consente di agire sulla pelle non uniformemente ma “a scacchiera”, colpendo solo il 20% o poco più dell’area di cute irraggiata. Una grande novità, questa, che permette di azzerare gli effetti collaterali e di innescare un processo di riparazione tissutale immediato, che parte proprio dalle circostanti zone di pelle illesa. Vediamo ora quali sono le mirabolanti imprese compiute da laser & Co.

Il doppio raggio che toglie gli anni
Il rimodellamento cutaneo del viso, e la possibilità di cancellare rughe, macchie e cicatrici da acne è oggi affidato al Thermafractionalase (TFL), apparecchio che sfrutta la sinergia di due sorgenti laser.
La prima è un erbium-glass con una lunghezza d’onda di 1540 nanometri, mentre la seconda è tarata sui 980 nanometri. In pratica, si ha prima una vaporizzazione del tessuto, con la creazione di tanti invisibili microfori, profondi fino a 0,7 millimetri, nei quali penetra il secondo raggio, che favorisce la rigenerazione tissutale. Stimola infatti il derma papillare a produrre nuove fibre. La frazionalizzazione dei due raggi consente inoltre di agire in modo più delicato dei precedenti laser ablativi, mentre la possibilità di regolare sia la potenza sia il manipolo (con microspot che vanno da 3 a 9mm) si presta a trattare con grande precisione la singola ruga, macchia o cicatrice. e il post-trattamento? Solo un leggero rossore ed edema per 24 ore. Ancora più dolce è il cosiddetto Lasypeel, un laser a erbium indicato per chi cerca soltanto un’azione di refreshing, tesa a togliere il cappotto alla pelle. Provoca una esfoliazione impercettibile che rinnova l’epidermide, spiega il professor Antonino Di Pietro.

ACNE ADDIO
Con la luce speciale che “attiva” la crema
Si chiama terapia fotodinamica (PDT) ed è indicata alle giovani e giovanissime afflitte dall’acne papulo-cistica in fase acuta, quegli orrendi brufoletti che colpiscono il viso, il dorso e il decolleté. Sfrutta i benefici effetti della luce emessa da una particolare lampada a diodi, la cui banda di radiazioni ca dal rosso al blu. Sulle aree da trattare viene spalmata una crema a base di acido aminolevulinico, una sostanza farmacologica fotosensibile che viene attivata proprio dalla luce, spiega il professor Antonino Di Pietro, dermatologo. Sulla pelle si crea così una reazione fotochimica che consente al principio attivo di penetrare all’interno dei follicoli sebacei, così da ridurre la carica batterica. Se prevale la componente infiammatoria si utilizza la luce rossa, mentre le pustole vengono irradiate dalla luce blu, più efficace per combattere l’infezione in corso. Buoni risultati si ottengono con un ciclo di 5/6 sedute (una alla settimana).

Di Rossella Briganiti

redazione

Recent Posts

Rigenerazione cutanea su misura: per ogni pelle la sua soluzione

Proprio come accade con il resto del nostro organismo, anche la pelle ha delle necessità…

2 anni ago

Filler riassorbibili o permanenti: differenze e possibili rischi

L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all'iniezione di filler.…

3 anni ago

Tatuaggi e nei: quali rischi?

Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere,…

3 anni ago

Come rinforzare le unghie: rimedi per mantenerle sane e belle

Non tutti lo sanno ma le unghie sono un vero e proprio specchio della nostra…

3 anni ago

Viso stanco al rientro dalle vacanze: rimedi e trattamenti

Al rientro dalle vacanze estive, complice la ripresa della abituale routine quotidiana, il viso può…

3 anni ago

Digital aging: come contrastare l’invecchiamento digitale

Videocall, esposizione costante alla luce blu dei monitor, stanchezza e insonnia provocate dall’uso continuo dei…

3 anni ago