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BELLE A TUTTE LE ETA’

PRIMA DEI 30 …PREVENIRE

LA BEAUTY ROUTINE

Per controreagire al bombardamento ormonale l’organismo ha bisogno di vitamine, enzimi e sali minerali, spiega il professor Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad (International Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology).

Il toccasana per la pelle sono quindi i cereali integrali, le verdure (3-5 porzioni al giorno), le proteine magre contenute nel pesce, ricchissimo di acidi grassi che tutelano la morbidezza e la salute della cute. Da evitare, invece, i dolci, i carboidrati raffinati, gli alimenti fritti e i grassi, che rendono perdente la lotta contro brufoli e seborrea. Ma la dieta non è solo alimentare: in questi delicati anni di “avvio” alla vita (carriera, affetti, relazioni sociali…) la pelle si nutre di emozioni e diventa termometro della psiche. Adottare regole di igiene psicologica aiuta a liberare blocchi emotivi facilmente oggetto di somatizzazione. E non bisogna necessariamente andare da uno strizzacervelli: bastano 10-15minuti al giorno di meditazione, training autogeno o visualizzazioni antistress per placare tumulti, ansie, timori. Anche una visita da un bravo dermatologo o medico estetico può essere cruciale: oltre a eseguire il checkup cutaneo, lo specialista fa compilare un questionario psicologico che consente di indagare il rapporto tra se stessi e il proprio corpo. I risultati ottenuti, correlati a quelli del checkup cutaneo, permettono di verificare se e in quale misura l’atteggiamento mentale influisce sullo stato della propria cute. Infine, conclude Di Pietro, il medico definisce il fototipo cutaneo e raccomanda l’uso di creme da giorno dotate di filtri solari, che vanno utilizzati dai 20 anni, anche d’inverno e quando non ci si espone al sole.

ULTIMISSIME: IL PEELING SU MISURA

Per le pelli seborroiche o acneiche la novità è il soft peeling con soluzione alcolica al 30% di acido salicilico. Applicato sulla pelle, viene lasciato evaporato finchè deposita una patina biancastra, costituita dai cristalli minerali che penetrano nei pori e staccano le cellule superficiali invecchiate, spiega Di Pietro. Il vantaggio? Oltre a far respirare la cute, regolarizza la produzione di sebo, disgregando punti neri e impurità. Il risultato è un viso più luminoso, liscio, ossigenato e idratato. Il trattamento dura circa 20 minuti e le sedute, da effettuarsi in primavera, devono essere 3 o 4 a distanza di 15-20 giorni l’una dall’altra. Dopo 2 ore ci si può truccare senza problemi.

30/40 …IDRATARE

La pelle giovane si autorigenera perfettamente (producendo la stessa quantità di cellule che vengono distrutte) ma già a partire dai 30 anni questo meccanismo ben bilanciato inizia a incrinarsi e le capacità di rinnovamento organico diminuiscono. Il derma comincia quindi a disidratarsi e a rimpicciolire: proprio per questa perdita di volume, sulla superficie del viso si formano i primi segni che poi diventeranno rughe. Nello stesso tempo l’esposizione agli agenti climatici (sole, caldo, freddo, vento…) innesca un processo di fotoaging che lede le fibre di sostegno dell’epidermide (elastina e collagene), determinando una graduale perdita di tonicità dei tessuti. Ma non solo. L’esposizione agli Uv, soprattutto se combinata all’alimentazione non equilibrata, causa anche un’iperproduzione di radicali liberi che, accumulandosi nel sangue, accelerano l’invecchiamento di tutto l’organismo. Infine, l’indebolimento delle pareti dei vasi sanguigni consente di pompare meno sangue e ossigeno nei tessuti: anche per questo il metabolismo della pelle rallenta e i fibroblasti dispongono di minor energia per produrre nuove fibre capaci di mantenere la pelle compatta. Questi tre processi (cronoaging, fotoaging, invecchiamento dei vasi sanguigni) determinano la comparsa delle prime rughe, quasi sempre nella zona sguardo e dintorni e un accenno di borse sotto gli occhi.

LA BEAUTY ROUTINE

Prima regola: idratare a più non posso. Per questo è importante inserire nel programma di cura del viso uno scrub settimanale che liberi la pelle dalle cellule morte consentendole di assimilare meglio gli attivi di cosmetici ad alto potere idratante. Obiettivo? Permettere all’acqua di imbibire le fibre di collagene, aumentandone lo spessore per dare alla cute nuovo turgore, compattezza ed elasticità. Per mantenere le giuste riserve idriche nella pelle, la superficie di questa deve essere “impermeabilizzata” con sostanze che evitino l’evaporazione dell’acqua, primi fra tutti fosfolipidi e ceramidi, molecole che, non a caso, abbondano nella pelle dei bambini e diminuiscono già a partire dai 20 anni. Per contrastare questo impoverimento, spiega il professor Antonino Di Pietro, anche la crema antirughe, che può essere usata dai 30/35 anni, deve avere un alto potere idratante, in modo da incrementare il volume del derma e l’elasticità della struttura cutanea. Come va usato il prodotto? Di solito si applica mattino e sera, risponde Di Pietro, ma l’ideale sarebbe più volte durante la giornata, soprattutto quando si sente la pelle secca. Lo stesso vale per il contorno occhi, zona vulnerabile. Di sera, meglio utilizzare un prodotto leggero, che abbia un’azione drenante utile a ridurre borse e occhiaie, mentre di giorno è basilare l’uso (anche ripetuto) di un cosmetico specifico con filtri solari.

40/50 …LEVIGARE

Attorno ai quarant’anni le fibre di collagene e di elastina tendono a indurirsi: la cute perde tono, plasticità, e i segni attorno agli occhi, alle labbra e sulla fronte si accentuano. Le cellule responsabili della pigmentazione epidermica rallentano l’attività, così il colorito diventa più spento e poco omogeneo. L’organismo riduce la sua capacità di autocorreggere i danni prodotti dai radicali liberi, e aumenta quindi il fabbisogno di antiossidanti. In questa fase della vita si fanno sentire anche gli effetti del cosiddetto “behaviour aging”, cioè dell’invecchiamento dovuto a comportamenti scorretti che l’organismo non riesce più a compensare, dice il Professor Di Pietro. L’esempio lampante è il fumo, ma anche abitudini apparentemente insignificanti possono lasciare il segno. Dormire sempre sullo stesso fianco, segna il viso di pieghe che, fino a una certa età scompaiono nel corso della mattinata, ma passati gli anta diventano facilmente rughe. Lo stesso vale per le borse: dormendo con un cuscino basso, i capillari della zona perioculare si gonfiano e, soprattutto in chi soffre di fragilità dei vasi sanguigni, trasudano siero che si raccoglie nel grasso sotto le palpebre, causando gonfiori. Stando in piedi un’oretta tutto torna come prima, ma se il processo si ripete notte dopo notte, si crea un ristagno cronico che rende il grasso fibroso: ecco perché, dopo i 40, le borse spesso diventano permanenti.

Di Sabrina Bottone, Monica Marelli, Grazia Pellagrosi, Micaela Tenace

redazione

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