COME “SOPRAVVIVERE” ALL’INVERNO

Freddo
Le basse temperature sono insidiose per la pelle del viso. Al freddo, i vasi sanguigni si restringono, provocando una minore ossigenazione dei tessuti. Quando, poi, si passa in un ambiente caldo, si dilatano di colpo, indebolendosi. Sul volto compaiono, così, arrossamenti estesi, soprattutto sulle guance, e si formano ragnatele di venuzze. Per aiutare la circolazione ci vogliono prodotti specifici che contengano vitamine e ceramidi, per creare una barriera difensiva, e sostanze come i flavonoidi, per rinforzare i capillari, spiega il dermatologo Di Pietro.
L’idea in più
Ogni volta che passi da un ambiente freddo a uno caldo, appoggia sul viso le mani a coppa e tienile così per 20 o 30 secondi. Così riduci lo sbalzo termico e limiti gli arrossamenti.


Termosifoni

Il calore artificiale secca l’aria degli ambienti chiusi e fa evaporare in modo eccessivo l’acqua che si trova nei tessuti cutanei. Così la pelle appare secca e spenta. In questo caso, ci vuole una crema che riesca a trattenere a lungo l’idratazione nei tessuti. A base, per esempio, di acido ialuronico o di lattosio, che hanno la caratteristica di legare le molecole d’acqua tra di loro e creare così una preziosa riserva, spiega Di Pietro.
L’idea in più
L’idratazione viene anche dall’interno. Non scordare di bere almeno 8-10 bicchieri di acqua al giorno, anche se non hai sete (perfetti anche infusi e tisane). E di usare un umidificatore, soprattutto durante la notte. Quando l’umidità scende sotto il 50 per cento, la pelle e tutto l’organismo ne risentono.


Stress
L’inverno è fonte di stress. Il motivo è la diminuzione delle ore di luce, che può provocare un disturbo noto come Das (Disordine Affettivo Stagionale). La conseguenza è che il viso appare stanco e segnato, soprattutto nella zona degli occhi. Ma basta scegliere il cosmetico giusto per risolvere il problema. Attenzione, però, a non usare una crema eccessivamente grassa. Con il freddo, infatti, diventa più compatta, impedisce la traspirazione e può provocare gonfiori nella zona delle palpebre, avverte il dermatologo. Meglio usare sieri molto fluidi, che nutrono la pelle senza appesantirla.
L’idea in più Per proteggere le palpebre, usa un ombretto in crema anziché in polvere. Idrata di più senza, però, soffocare l’epidermide.


Nebbia
L’umidità fa bene alla pelle. Tanto che, come ha dimostrato una recente ricerca, le donne che abitano nel Nord Italia hanno una pelle più idratata di quelle del Sud. Questo grazie anche alla nebbia. In realtà, l’umidità è un toccasana per la cute solo quando le particelle che la compongono sono pulite, sottolinea il dottor Di Pietro. Nelle città inquinate, la nebbia è carica di smog che, depositandosi sulla pelle, la soffoca e la secca. Difenditi tenendo sempre in borsetta un prodotto idratante da usare come pronto intervento.
L’idea in più
Sfrutta i veri benefici del vapore per togliere lo smog dal viso. Versa un litro d’acqua bollente in una bacinella, copri la testa con un asciugamano ed esponiti al vapore per 10 minuti.


Elettromagnetismo

D’inverno si passa più tempo in casa, guardando la tv o ascoltando la radio. Ma questi apparecchi, come pure il computer e il cellulare, producono onde elettromagnetiche. Che, secondo recenti studi, farebbero male alla pelle. Le cellule cutanee reagirebbero a questo tipo di inquinamento aumentando la produzione di radicali liberi e rallentando il loro ciclo riproduttivo, spiega il dermatologo Antonino Di Pietro. In attesa di conferme, non correre rischi e scegli prodotti con vitamine antiossidanti, come la C e la E.
L’idea in più
In ufficio, annulla i campi elettromagnetici prodotti dal computer mettendo sulla scrivania una pianta di Tillandsia. In casa, sistema la radiosveglia a più di 30 cm dal letto e non dormire con la tv in camera in stand-by.


Inquinamento
Lo smog è il nemico numero uno non solo per i polmoni ma anche per la pelle, afferma il dermatologo. Le polveri sottili che lo compongono si incollano letteralmente alla cute, rendendone difficile l’ossigenazione. La pelle secca, poi, è anche più vulnerabile perché presenta tante micro-fessure attraverso le quali le polveri penetrano. Si apre così la strada a problemi di ipersensibilità, o a vere e proprie reazioni allergiche. Per difenderti, quando esci di casa metti sempre, oltre alla crema, il fondotinta: crea uno scudo sulla pelle che la isola dall’inquinamento.
L’idea in più
Quando guidi, non orientare i bocchettoni dell’aria calda verso l’alto, ma indirizzali in basso. Le micropolveri che penetrano dall’esterno si depositeranno sui pedali e non sul tuo viso.


Vento
La pelle della labbra è molto delicata perché è più sottile di quella del resto del viso. Il freddo la screpola, il vapore emesso dal respiro si deposita sopra e, ghiacciando, la irrita, mentre il vento la disidrata profondamente. Ecco perché il semplice rossetto non basta per proteggerla. Serve uno stick a base di olio di borragine o burro di karité, che contrastano la secchezza. Va applicato almeno due volte al giorno, dice l’esperto. In più, ci vuole una crema specifica che contenga anche vitamina E, da mettere la sera, prima di coricarti.
L’idea in più
Per eliminare le pellicine dalle labbra, una volta alla settimana fai uno scrub delicato. Ti basta una spazzolina morbida, da frizionare delicatamente sulla pelle inumidita.


Raggi Uv
Il sole è dannoso anche d’inverno. Perché, se è vero che diminuiscono i raggi UvB che d’estate ci scaldano e ci fanno abbronzare, non vengono meno gli UvA. Sono loro il principale nemico della pelle, dice Antonino Di Pietro. Perché penetrano negli strati più profondi e causano l’invecchiamento precoce delle cellule. Per questo, la crema da giorno deve contenere sempre dei filtri Uv. E avere un fattore di protezione non inferiore a 10.
L’idea in più
In questa stagione, dimentica il sapone: sgrassa troppo la pelle. Per pulire il viso ci vogliono prodotti delicati, come mousse o detergenti a base di acque termali, da non risciacquare, dice il dermatologo. Puoi anche usare il solo latte detergente, togliendo i residui con una velina.

di Laura D’Orsi

redazione

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