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Il giorno e la notte. La luce e il buio. I ritmi quotidiani sono scanditi da questi passaggi, da questo orologio biologico. Ogni funzione vitale, infatti, dalla circolazione del sangue all’attività ormonale, è regolata da un orologio interno che scandisce i ritmi dell’organismo, più dinamici nella prima parte della giornata, rallentati dopo il tramonto. E tutto questo accade anche quando ci occupiamo del nostro benessere esteriore, della bellezza. Ovvero, della nostra pelle. Idratazione, luminosità, tono, sensibilità epidermica sono diverse nell’arco delle 24 ore.

Proprio affidandosi alla cronobiologia la moderna cosmetica ha studiato i tempi della pelle e ha scoperto che di giorno le cellule cutanee sono soprattutto impegnate a difendersi dagli attacchi  “corrosivi” dei radicali liberi mentre di notte agiscono maggiormente i meccanismi di rigenerazione cellulare. Da queste osservazioni, quindi, dobbiamo partire per dare il meglio alla nostra pelle. Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia a Milano, ne parla proprio nel suo libro “La bellezza autentica” (Sperling&Kupfer). Il momento migliore per la pelle è il risveglio, dice Di Pietro. Perché la pelle è rigenerata, ricaricata da una notte di riposo. La prima cosa da fare è lavarsi il viso con acqua fresca e un detergente specifico per il tipo di pelle, poi regalarsi una rapida doccia tiepida. Infine, occorre un pieno di protezione per viso e corpo. Per il viso, in particolare, puntate su un idratante specifico arricchito con filtro anti Uv, anche in inverno. Le esposizioni involontarie e quotidiane alla luce, infatti, fanno invecchiare precocemente ogni tipo di pelle. Ma poiché occorre intervenire anche nei confronti di altre aggressioni esterne, come lo smog, è importante scegliere prodotti che contengono anche vitamine, oligoelementi, pigmenti che donano energia. E, se passate tutto il giorno in ufficio, con il riscaldamento che secca la pelle, ricordate di idratare l’epidermide ogni 2 o 3 ore con un normale idratante. E di notte? La barriera cutanea è soggetta a ritmi particolari. Durante il sonno, diventa più permeabile perché aumenta l’evaporazione dell’acqua presente negli strati della cute e incrementa l’assorbimento di qualunque sostanza applicata. La pulizia, dunque, è fondamentale per favorire i meccanismi di rigenerazione della pelle tipici del riposo. Qualsiasi trattamento indicato per la notte andrebbe eseguito circa tre ore prima di coricarsi spiega Di Pietro. In pratica, ci si dovrebbe struccare sempre prima di cena. La pelle pulita, più ossigenata, è più ricettiva alle sostanze nutritive contenute nel cibo. La crema da notte, invece, va stesa un’ora prima di andare a dormire, applicandola dal basso verso l’alto per favorire il microcircolo; così la pelle, ancora sveglia, ha il tempo per assorbirne i principi attivi. Cosa scegliere? No a prodotti troppo spessi e ricchi, che rallentano il drenaggio dei liquidi cutanei, con il risultato di occhi e profili gonfi la mattina. Meglio puntare su sostanze che seguono il ritmo di ricostruzione della pelle e su quelle che stimolano la sintesi di collagene, elastina o acido ialuronico. Poiché il flusso sanguigno è più intenso dal pomeriggio in poi e di conseguenza la temperatura è leggermente superiore, questo si traduce in una maggiore efficacia di quegli ingredienti che stimolano il microcircolo, la disintossicazione della pelle, l’attenuazione delle infiammazioni, e promuovono la sintesi di collagene ed elastina. Stesso discorso per i prodotti riservati al corpo. In primis, quelli che aiutano a debellare grassi e cellulite. L’ideale è usarne due: una crema da frizionare di giorno e una a rilascio graduale, a base di caffeina, da mettere prima di andare a letto, riscaldandola fra le mani e applicandola con un leggero massaggio, dal basso verso l’alto. Perché è proprio di notte che i grassi sotto cute si “sciolgono” meglio.

Di Stefania Lupi

redazione

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