CAMMINARE NELL’ACQUA RIDUCE IL FENOMENO DELLE CAVIGLIE GONFIE E I PIEDI DOLORANTI

Gambe pesanti? Caviglie gonfie? Piedi arrossati e doloranti? Mal di testa e nervi a fior di pelle? Il rimedio c’è e, seppur antico, è rivitalizzante: riossigenarsi le estremità con una piacevole e rilassante camminata …in acqua.

Del resto l’effetto fisico della passeggiata in acqua, oltre che defaticante e tonico (anche psicologicamente), si ripercuote positivamente anche su chi soffre di patologie angiologiche (ad esempio venose) e laddove il ritorno linfatico è lento se non bloccato, dice il Prof. Antonino Di Pietro (Presidente dell’ISPLAD – International-Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology). L’accostamento delle nostre estremità con l’acqua è di immediato conforto. Non fosse altro che per avere liberato dalle costrizioni le nostre gambe e i nostri piedi.

Un pò di ginnastica per sgranchire le dita, quasi come usano fare inconsciamente i neonati, e qualche leggero massaggio manuale alla pianta e al dorso – ma anche alle dita – abituano i nostri arti inferiori alla gioia del sollievo.Questa è la prima percezione positiva: la liberazione! Le gambe giocano con l’acqua e la circolazione sanguigna ne trae grande conforto. E’ ora di passeggiare nell’elemento curativo più antico del mondo, di sentire la pianta dei nostri piedi prendere possesso della superficie che sta sotto, qualunque essa sia. Sostiene Di Pietro: L’acqua rende più leggeri e gli eventuali dolori articolari o vascolari tendono a diventare un lontano ricordo. La passeggiata muove l’acqua che, a sua volta, imprime sulle parti colpite un massaggio dolce e ritmato. Una pressione naturale che risale, impercettibilmente, verso il cuore e poi verso la testa fino a regalare un totale relax ai nostri arti e non solo!

Il cammino percettivo di cui beneficia tutto il nostro essere si unisce a qualcosa di fisiologicamente per completare il benessere. L’esercizio passeggiata in acqua, prosegue Di Pietro, ha indubbi vantaggi nelle arteriopatie periferiche ma anche dove lo stile di vita non è certo da manuale: sedentarietà o al contrario, lunghi tempi passati in stazione eretta, sovrappeso (non importa se fisiologico o legato ad una cattiva alimentazione), cambiamenti fisiologici ormonali. In tutti questi casi, i nostri arti inferiori diventano pesanti e compaiono antiestetici capillari (teleangectasie) con conseguenze assai antipatiche.

Tra queste la panniculopatia edemato-fibrosclerotica, aggiunge Di Pietro, altrimenti conosciuta dai più con il nome di “cellulite”. Si tratta di un processo che interessa la cute e il grasso sottostante. Una patologia vera e propria, che deriva da una sofferenza microcircolatoria del tessuto adiposo e da un edema cronico che poco alla volta porta ad una sclerosi delle fibre reticolari. Quindi, non una banale infiammazione come suggerirebbe, erroneamente, il popolare termine.

Se camminare, conclude Di Pietro, é la forma migliore di attivazione della pompa venosa, camminare in acqua vuol dire effettuare una compressione esterna assai salutare. Il massaggio costante e dolce, abbinato ad un lento ma maggior lavoro muscolare, in aggiunta ad un minor peso del corpo sulle articolazioni, è il modo ottimale per prendersi cura delle proprie gambe.

Spegnete i relais di contatto con la vita turbinosa, si parte per una deliziosa e sana passeggiata “acquatica”: le gambe pesanti? Un ricordo! Le ali per librarsi sull’acqua, una certezza giornaliera.E’ il nemico nr. 1 delle donne. Da una recente Ricerca ISPLAD, che ha coinvolto 623 pazienti, risulta che le donne maggiormente preoccupate dalla cellulite sono quelle tra i 25 e i 34 anni: circa il 40% della popolazione femminile che si è sottoposta a verifiche e controlli appartiene a questa giovane fascia d’età, seguita a ruota dalle donne tra i 35 e i 44 anni (oltre il 25%).Queste donne, almeno nel 40% dei casi, non praticano attività fisica. Chi lo fa, purtroppo, lo fa in modo saltuario, tanto che nemmeno il 4 % fa sport per 3 ora la settimana.La cellulite è sicuramente un pericolo insidioso: si annida proprio negli spazi che la scarsa autostima e cura del proprio corpo le lascia liberi sempre dalla Ricerca è emerso che oltre il 50% delle donne si dichiara insoddisfatta (in non pochi casi anche molto insoddisfatta) del proprio peso; oltre il 56% ritiene proprio di essere in soprappeso. Da qui i continui tentativi, spesso maldestri, di dimagrimento. Oltre il 57% delle donne denuncia variazioni di peso, tra i 5 e i 10 kg a volta, sia in eccesso che in difetto.Il tono della pelle ne risente, cellulite e smagliature trionfano.Oltre la metà delle donne, poi, soffre di edemi e formicolii, oltre l’83%, infine, denuncia un grande senso di pesantezza.

Di seguito 8 regole, davvero semplici, che il Prof. Antonino Di Pietro ci propone: FATE! EVITATE!

Camminare in acqua – Camminare sui tacchi a spillo
Bere molta acqua – Bere troppi alcolici
Una dieta equilibrata con poco sale – Lo jo-jo abbuffata/rinuncia al pasto
Amare il proprio corpo – Pretendere dal proprio corpo troppo e subito
Camminare in acqua: “esercizi da passeggio” – Una camminata per sciogliere i muscoli e per prendere confidenza con l’acqua.
Iniziate con l’acqua che vi arriva ai polpacci, poi dopo 5 minuti immergetevi fino all’inguine. Continuate a camminare almeno per 30 minuti. Questo esercizio è perfetto per le gambe, stimola la circolazione, la lipolisi e tonifica i muscoli.
Camminate e ogni 4 passi, slanciate all’indietro prima una gamba e poi l’altra. Ripetete almeno 30 volte.
Di nuovo camminando, alzate le ginocchia, in modo alternato, fino a portarle al petto, e ripetete per 30 volte. Per coinvolgere tutti i muscoli, alternate gli spostamenti, facendo 10 passi in avanti, 10 all’indietro, 10 a destra e 10 a sinistra e ripetete per 5 serie.

Di Giancarlo Calzolari

redazione

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