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IL SERIAL FILLER

INDISTRUTTIBILE NON VUOL DIRE MIGLIORE
Certo, esiste anche una categoria di filler definiti permanenti, microsfere in soluzioni acquosa o miscelati con acido ialuronico, collagene e lidocaina (che è un anestetico). Secondo la Sime proprio questa categoria di filler nei prossimi anni crescerà del 15% ma, al momento possono creare serie complicazioni, proprio perché indistruttibili, dice Antonino Di Pietro dermatologo plastico e presidente dell’Isplad, Società Internazionale di dermatologia plastica-estetica e oncologica. Una sostanza che inserita nel derma non si riassorbe è un corpo estraneo. Se l’organismo non lo metabolizza può dar luogo a processi di rigetto anche a distanza di due, tre, fino a dieci anni. Le conseguenze sono poco piacevoli, non solo perché ci si ritrova con labbra a salsicciotto o zigomi a pallina di ping pong, ma perché si formano edemi e granulomi che provocano dolore e si possono asportare solo chirurgicamente. In realtà anche il tanto decantato acido ialuronico e gli altri prodotti riassorbibili non sono del tutto innocui. I primi dati italiani arrivano dall’Ambulatorio sui danni da filler, allestito presso il dipartimento di chirurgia plastica dell’Università la Spienza di Roma. In due anni, sono stati registrati 46 pazienti con problemi causati da infiltrazioni di filler riassorbibili. A questi si aggiungono altri 47 casi di pazienti trattati con filler permanenti. ma a preoccupare sono gli 8 casi di persone che hanno avuto problemi dopo trattamenti con filler non identificati perché i pazienti stessi non sapevano cosa fosse stato loro iniettato.
MA ATTENTI: NON SEMPRE C’E’
Esistono in commercio prodotti, come creme e sieri cosmetici, la cui pubblicità lascia intravedere la possibilità di ottenere in casa gli stessi benefici dei filler e della tossina botulinica.  Sono messaggi ingannevoli, come del resto confermano le diverse ingiunzioni del Comitato di controllo dello lap, Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, verso le aziende coinvolte.
L’equivoco si gioca principalmente sul nome, come per esempio Botoina o As Botu, prodotti cosmetici, che inducono il pubblico a credere che possono vantare gli stessi effetti del botulino, spiega il dermatologo Antonino Di Pietro. Ma per non farsi ingannare basta sapere che la legge non prevede l’uso della tossina botulinica nelle creme cosmetiche, proprio perché è un farmaco. Questi prodotti non la contengono e, quindi, non possono neppure bloccare le rughe d’espressione; agiscono solo in superficie e l’effetto svanisce con il calore della pelle e i movimenti mimici.

Di Ivana Zingariello

redazione

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