LA TUA GUIDA AL PRIMO SOLE

Ogni anno il piccolo dramma si ripete: arriva il momento di esporti al sole e vorresti essere già abbronzata (indossare il costume sulla pelle bianca ti fa sentire davvero bruttina e con qualche chilo in più anche se non ce l’hai). Ma, soprattutto, daresti non sai cosa per raggiungere un colorito dorato e omogeneo evitando la solita “trafila”: arrossamenti e abbronzatura a chiazze con zone che si scuriscono subito e altre che pare proprio non ne vogliano sapere di diventare nere. Insomma, i primi week-end sotto i raggi UV possono essere vissuti con una certa apprensione.

Invece sono quelli che ti permettono di gettare le basi per una tintarella sana, avverte il professor Antonino Di Pietro, dermatologo, perché stimolano la melanina, la sostanza prodotta naturalmente dall’organismo per difendersi dall’aggressione del sole. Quindi, prosegue l’esperto, se affrontati nel modo giusto (mettendoti al sole negli orari non “pericolosi” e con le protezioni adeguate) sono i tuoi alleati per sfoggiare un’abbronzatura bella ambrata, rigorosamente a prova di rischi (sappi che la melanina per entrare in azione impiega 72 ore dalla prima esposizione). Ecco, allora, che nelle prossime pagine troverai i suggerimenti del dermatologo Antonino Di Pietro per “muoverti” sotto il primo sole nel modo più furbo e strategico. E che ti permetterà di rispettare e farti rispettare dai raggi UVA (i responsabili del fotoinvecchiamento) e dagli UVB, quelli più corti che stimolano la tintarella, ma che rischiano di scottarti.

FAI ATTENZIONE ALLE ZONE DELICATE

A seconda delle zone l’epidermide è più o meno spessa. Ed è questo il motivo per cui è fondamentale calibrare l’intensità dello scrub, spiega Antonino Di Pietro. Ok, a insistere sulle parti ruvide (ginocchia, gomiti, talloni, dove addirittura ci possono essere degli ispessimenti), e a riservare massaggi molto lievi, invece, a quelle delicate: seno, decolleté, interno braccia e gambe. E non temere di esercitare una pressione troppo forte: se esageri con l’intensità, sarà proprio la pelle a lanciarti un campanello di allarme con la sensazione di pizzicore o di bruciore. In questo caso, risciacqua subito il cosmetico granuloso con il getto della doccia a temperatura tiepida, senza passare la mano. Scivolerà via da solo, evitando che altro attrito aumenti il fastidio. Poi, anziché strofinarla, tampona dolcemente l’epidermide con una salvietta, meglio se di puro cotone, la fibra più soft.

APPROFITTA PER RISOLVERE I PROBLEMI DI PELLE

Se rispettato, il sole è anche amico dell’epidermide. Soprattutto di quella problematica.

Grazie alla sua azione astringente, disinfettante e antinfiammatoria; acne, dermatite seborroica e psoriasi migliorano. Ma anche in questo caso devi esporti ben protetta, scegliendo prodotti dalla texture leggera che non ostruiscano i pori. Ci sono, invece, disturbi che il sole non cura, anzi.

Per esempio la rosacea, una sorta di acne che compare di solito nelle donne dopo i 40 anni, legata all’andamento ormonale, e che provoca infiammazioni vascolari che sotto i raggi peggiorano. Attenzione anche se soffri di couperose. In questo caso i tuoi nemici sono i raggi infrarossi, interviene Antonino Di Pietro. Quelli che non scottano, ma surriscaldano la pelle e provocano una vasodilatazione. Da contrastare vaporizzando spesso sul viso acqua termale, per rinfrescarlo.

PROTEGGI BENE LE ZONE PIU’ ESPOSTE

Naso, mento e orecchie (se hai i capelli corti o li porti raccolti) sono senza dubbio le parti del viso più a rischio di scottature.

La spiegazione è semplice, afferma Antonino Di Pietro. Essendo esposte, bastano pochi minuti sotto il sole senza protezione perché si arrossino (e se il naso diventa anche lucido è perché la bruciatura fa sollevare la pelle in superficie e apparire lo strato più profondo). Da tenere sotto controllo anche il contorno occhi e labbra. Qui l’epidermide è particolarmente sottile e fragile. In più, la mimica facciale sottopone queste zone a continue contrazioni, stressandole. Importante, quindi, proteggerle, rinnovando di frequente l’applicazione di un solare specifico, arricchito con vitamina E, il più potente degli antiossidanti. Un consiglio in più: se la luce è forte, indossa un paio di occhiali con lenti scure per evitare di aggrottare la fronte e notare, a fine giornata, la classica riga bianca all’attaccatura del naso, dove il sole non ha colpito.

SCEGLI UNA POSTAZIONE FURBA

Attenua la cellulite, per effetto ottico snellisce, regala un’aria sana. Non ci sono dubbi: la pelle dorata dona a tutte. Ma per ottenerla in tempi abbastanza rapidi senza il rischio di scottarti è importante individuare la postazione giusta. A seconda del “terreno” su cui ti sdrai, la riflessione dei raggi ultravioletti varia.

Sull’acqua raggiunge il 20% (addirittura l’85% sulla neve, ricordalo l’inverno prossimo!). Sul prato il 10%, sulla sabbia dal 15 al 25% a seconda del colore (più è chiara, più alta sarà la riflessione). Ecco allora, che la tua crema protettiva dovrà essere adeguata al luogo dell’esposizione. Ma attenzione: ci sono alcune regole da rispettare comunque. Sdraiati in una zona ventilata per evitare l’azione vasodilatatrice dei raggi infrarossi, aggiunge Antonino Di Pietro. E se la giornata è afosa, contrasta bagnandoti spesso con acqua dolce e fresca.

PREPARATI SUBITO AL SOLE DI DOMANI

Quando si torna a casa dopo una giornata al sole le mosse sono comuni a tutte le donne. Prima corriamo davanti allo specchio per controllare il segno del costume (la migliore “unità di misura” della tintarella). Poi, iniziamo a pensare al “programma di marcia” per l’indomani. In realtà le strategie dovrebbero iniziare la sera stessa. Con l’applicazione di un doposole intensificatore dell’abbronzatura che, arricchito con aminoacidi e carotenoidi, accelera la disponibilità della melanina. Le cose cambiano in caso di eritema. Se hai preso troppo sole, spiega Antonino Di Pietro, puoi curarlo con pomate specifiche. Se, invece, è comparso nonostante tu non abbia esagerato con le ore sotto i raggi UV, pensa alle medicine che stai prendendo. Alcuni farmaci (per esempio la pillola o gli antibiotici) sono fotosensibilizzanti e possono scatenare reazioni fototossiche. Consulta un dermatologo e, comunque, non metterti al sole per almeno tre giorni.

Di Alberta Di Giorgio

redazione

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