SCULPTING LIPS?

Avere labbra volitive aiuta. Prima di tutto rinfranca il morale. Meg Ryan aveva perfettamente chiara la faccenda e per girare l’angolo dopo la fine del suo lungo matrimonio con Dennis Quaid e della sua non altrettanto lunga liaison con Russell Crowe ha stabilito di regalarsi una bocca nuova e tutta voluttà. Lei, che fino al giorno prima aveva costruito una carriera su quel faccino eternamente acqua e sapone. Ma come darle torto: sfoggiare una bocca carnosa serve a sentirsi più assertive o a giocare a esserlo, che è come se ad affrontare la vita con piglio decisionista, a concupire schiudendo le labbra in quella smorfia un pò blasé di cui le francesi sono maestre. La bocca, ricorda la psicanalista Marisa Fiumanò, è una delle zone erogene per eccellenza: «I neonati capiscono che da lì riceveranno cibo e parole, gli adulti continuano a cercare in quel punto una dose di gratificazione. Nei secoli le mode sono cambiate, ma la bocca è rimasta un richiamo erotico fondamentale». Lo dimostra l’imperdonabile leggerezza di Jen, la sua pervicacia nel sottovalutare il pericolo di Angelina labbra assassine Jolie: se la rivale non se ne fosse andata a spasso per i set con quel marchio di lussuria tra il nasino e il mento, forse ora Brad sarebbe ancora suo. Questo spiega perché oggi si chiedano ai chirurghi ritocchi sapienti, che mirano a un bersaglio preciso: una linea più marcata qua, un piccolo rialzo imbronciato là. Negli anni addietro invece molte donne sylicon oriented hanno strafatto e si sono ritrovate con protuberanze oscene. Sognando di avere lo charme di Emmanuelle Béart, finivano per evocare Jessica Rabbie alla quale peraltro potevano a buon titolo rubare la battuta “non sono cattiva, è che mi hanno disegnata così”. Sottinteso: male.

E che in tante siano state (ri)disegnate male è fatto così conclamato che ormai in America sia i chirurghi che le aziende che forniscono collagene e silicone tentano di tutelarsi in tutti i modi dalla pioggia di cause esplosa dopo la metà dei ’90. Anche in Italia si punta sull’informazione Anti-disastro.

Da qui siti come www.isplad.org (International Italian Society of Plastic Aesthetic and Oncologic Dermatology) dove ci si può documentare sugli effetti collaterali delle terapie estetiche o come www chirurgiaestetica1.it che funziona un pò tipo specchio delle mie brame: si invia una propria fotografia e si riceve una preview virtuale sui risultati. Nei libri il ritornello è lo stesso. Da saggi, come “Un volto svelato. Storie e tecniche di ringiovanimento del viso” di Francesco Filippi e Massimo Renzi (ed. Redazione) e “Dietro la bellezza” di Willy Panini e Maria Teresa Baldini, fino a romanzi come “Un amore di plastica” (entrambi editi da Mondadori) il monito sembra essere: meditate, donne, meditate.

Laura Taccani

TECNICHE PERSONALIZZATE

“Quanti anni hai?”, chiedono. Non resisti alla tentazione, esegui una veloce sottrazione e rispondi. Ma le labbra raramente mentono, anzi confessano la vera età. «La zona labiale è fra le più esposte all’invecchiamento. Colpa della forza di gravità: lentamente, la mucosa scende verso il basso, la distanza tra naso e vermiglio si allunga e il contorno perde definizione.

C’è un altro problema: le labbra non fanno break. Quando parliamo, ridiamo o mangiamo il ricco apparato muscolare è in continuo movimento, e la pelle, perdendo progressivamente elasticità, fatica a ridistendersi. Così compaiono le prime rughe». Codici a barre, solco della marionetta, del sonno o del sorriso. Massima fantasia per definire gli inevitabili segni del crono-ageing che, per chi non lo sapesse, sono esasperati dall’esposizione al sole e dal fumo di sigaretta, iniezioni letali di radicali liberi che pigiano l’acceleratore. Quadro apocalittico? No. Esiste un parterre di soluzioni medico-estetiche, dalla più soft alla più estrema per riempire, dare volume, cancellare, ritoccare o ridisegnare la bocca. «La parola d’ordine è naturalezza. Il ritocco, se c’è non deve vedersi e rispettare l’armonia volto». I must sono i filler, materiali a effetto repulp di varia natura. Tra questi spicca il collaudato acido ialuronico, uno zucchero complesso altamente biocompatibile e del tutto riassorbibile già presente nella pelle. Rimane nei tessuti per un periodo, variabile da tre a otto mesi, quanto basta: alle nostre cellule per digerirlo, dopo di che si è pronte per un nuovo ritocco. «Iniettato con un ago sottilissimo a livello intradermico, l’acido ialuronico ha una doppia funzione: ridà volume dove il tessuto è svuotato, distende le rughe e risveglia le naturali capacità di rigenerazione dei tessuti, stimolando i fibroblasti a produrre collagene ed elastina, proteine che danno tono ed elasticità», spiega: Antonino Di Pietro, dermatologo plastico. Segue un menu à la carte su cui paziente e medico si confrontano l’una elencando i propri desideri, l’altro verificandone la realizzazione. Fino a trovare la soluzione ad hoc. Doppio cross-linkaggio reticolazione, polimeri monofasici, basic, soft e high density sono i termini tecnici per definire le nuove formule performanti che consentono ritocchi discreti, correzioni repulp e lifting naturali. Come dimostrano le applicazioni qui di seguito.

§ CODICE A BARRE

Per vanificare le rughe sottilissime che solcano la zona di confine tra il labbro superiore e il naso, due le alternative. Se i segni sono molto fini e superficiali è perfetta la biorivitalizzazione, microiniezioni con un cocktail naturale capace di idratare e rigenerare, mantenendo la pelle più elastica. Quando i segni sono più evidenti, si inietta l’acido ialuronico nella versione più fluida seguendo il decorso di ogni ruga.

SLEEPING CREASE

La ruga del sonno, quel piccolo solco che si forma dalla commessura labiale verso l’alto, si può cancellare con acido ialuronico a media densità, da iniettare in corrispondenza della lieve

depressione. Il trattamento è indolore, si avverte solo un leggero fastidio attenuabile con una pomata anestetica.

RUGA DELLA MARIONETTA

La natura è spietata: intorno ai 20-25 anni le labbra sono fisiologicamente sorridenti. Poi

il tempo passa e la gravità esercita la sua forza. Il sorriso si trasforma, la rima labiale si fa orizzontale, finché compare la ruga della marionetta, un solco che dalla commessura volge verso il basso e dà al viso un’allure triste. «È un segno profondo, da alleggerire con un filler che riempie i vuoti e dà sostegno come una ricostruzione architettonica. Sì a formule a densità

differenziata che si integrano perfettamente nel derma: le parti più dense si insinuano nei solchi più profondi, il gel più fluido colma i piccoli spazi intradermici accanto al difetto, con effetto lifting.

§ CONTORNI SFUOCATI

Il bordo e l’arco di Cupido, zona a cuore al centro del labbro superiore perdono definizione. Colpa della mucosa che si assottiglia progressivamente. Si interviene su tutto il contorno con microiniezioni di acido ialuronico di densità media, lungo un canale a 2 mm di profondità che segna il passaggio tra la mucosa e la pelle. Si crea così l’impalcatura delle labbra e si ridisegna il profilo. Con la stessa tecnica si può riprodurre il gioco di volumi tra base del naso e labbro superiore», dice Antonino Di Pietro.

Di Chicca Belloni

redazione

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