Sudare fa bene: tramite il sudore, infatti, ci liberiamo da tossine e da impurità e regoliamo il nostro organismo, cioè lo manteniamo a una temperatura costante di 35-37 gradi circa. C’è, però, il rovescio della medaglia. Il sudore, specie se eccessivo, può creare una fragranza maleodorante, causando problemi e disagi, soprattutto nella convivenza con gli altri. Il sudore, esce inodore dalle ghiandole che lo secernono, ma si trasforma in odore per la presenza di batteri sulla pelle. Per inibire o modificare l’azione di questi batteri e, quindi, per evitare la comparsa del cattivo odore sono nati i deodoranti, prodotti antibatterici specifici, che rispettano la fisiologia della pelle.
Che cos’altro possiamo fare per prevenire il disagio del cattivo odore? Lo chiedo al Professor Antonino Di Pietro, dermatologo e presidente dell’ISPLAD, società di dermatologia plastica e oncologica. È fondamentale curare la propria igiene personale, lavandosi spesso e con attenzione, e depilandosi le ascelle perché i peli trattengono il sudore, favorendo la proliferazione batterica. Inoltre, è bene cercare di evitare le fibre sintetiche e la lana a diretto contatto con la pelle e curare l’alimentazione.
Quali alimenti sconsiglia? Suggerisco di eliminare i cibi che producono calore interno come le carni rosse, l’alcol, i formaggi, i grassi e i fritti. Ogni essere umano possiede dai due milioni e mezzo ai tre milioni di ghiandole sudoripare, che a loro volta si dividono in ghiandole eccrine, distribuite sulla pelle, e apocrine, concentrate invece nel cavo ascellare, nel palmo della mano e nella pianta dei piedi. Di fronte agli stimoli ambientali, ormonali o nervosi, le ghiandole producono un fluido, cioè il sudore, che sale in superficie ed evapora, rinfrescando la pelle ma se siamo in un ambiente molto umido l’evaporazione può bloccarsi e provocare problemi alla pelle. Quali? In particolare nella cavità ascellare, ma comunque tra le pieghe della pelle, c’è il rischio che compaiono arrossamenti, irritazioni, infiammazioni e persino infezioni. In questi casi le terapie più utilizzate sono a base di ossido di zinco (creme, paste o polveri) che rinfrescano e asciugano la pelle, e antitraspiranti a base di sali di alluminio, che hanno proprietà astringenti; ma, comunque, per ogni tipo di problema esistono le corrispettive terapie antimicotiche e antinfiammatorie.
Quindi il professor Di Pietro conclude: per chi soffre, invece, di un’eccessiva sudorazione, cioè l’iperidrosi, si ricorre a terapie farmacologiche specifiche, tra cui le iniezioni della tossina botulinica (botox), che blocca la secrezione del sudore; solo nei casi più difficili, invece, si ricorre a interventi chirurgici di asportazione delle ghiandole sudoripare.
Di Ida Bini
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