Si chiamano “filler” le piccole iniezioni che puntano a “riempire” il solco scavato dalla ruga, restituendo turgore e giovinezza al viso. Ma occhio a quello che viene iniettato: le sostanze non riassorbibili, come il silicone (di cui, peraltro, in Italia è vietato l’utilizzo se iniettato “sfuso”), con il tempo possono creare granulomi da corpo estraneo, modificando i lineamenti del viso. Non solo: spesso queste sostanze si spostano dalla sede in cui erano state originariamente iniettate. L’allarme arriva dall’ISPLAD (Società di dermatologia plastica-estetica ed oncologica), che ha annunciato l’istituzione di un Osservatorio Dermoplastico, cioè di un registro nazionale per il monitoraggio (controllo) degli effetti collaterali dei trattamenti estetici, tra cui gli esiti dei filler non riassorbibili.
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