TAVOLA ROTONDABOTOX SI O NO?

Siamo entrate in una nuova era. Quella dei visi “lisci” a ogni età.

Filosofia che arriva da New York e Hollywood e per questo da riportare a una dimensione di sogno, di fiction. Ma anche negli Stati Uniti, dove quasi quattro milioni tra uomini e donne hanno utilizzato L’iniezione spiana rughe a base di tossina botulinica, ci si pone domande su un futuro che potrebbe cancellare espressività (si sussurra che qualche star abbia perso per questo qualche ruolo importante) a favore di una rincorsa cancella tempo. Certo è che in pochi anni la dibattuta tossina è diventata il rimedio antirughe più ricercato, somministrato perfino in occasione di feste private (i famosi Botox party). Mania americana esportata in Europa: in Inghilterra si pubblicizzano “pause pranzo” ringiovanenti, in Spagna e Francia è stata sdoganata e in Italia, dopo anni di uso in semi-clandestinità, il 31 marzo scorso è arrivata L’autorizzazione del Ministero della Salute all’impiego della tossina botulinica di tipo A per scopi estetici. Insomma: il botulino crea interesse e desiderio, ma fa anche paura. Per valutare pro e contro, abbiamo riunito nella redazione di Marie Claire alcuni fra i maggiori esperti del campo.

ANNA ALBERTI: «Chiederei subito al farmacologo di spiegarci cos’è la tossina botulinica e come mai un veleno tanto potente può essere usato in medicina estetica».

ENZO CHIESARA: «I farmaci sono tutti dei veleni perché per agire modificano una funzione vitale. La tossina botulinica è una esotossina prodotta da un batterio, il botulino, che produce patologie estremamente importanti. Vengono alla mente quadri clinici drammatici da alimenti inquinati con questa tossina o da ferite profonde e contaminate da botulino e tetano. Fra le tossine questa è la più tossica: agisce a livello della placca neuromuscolare, bloccando la trasmissione dell’impulso nervoso e paralizzando così il muscolo. È proprio per questa sua azione che il muscolo facciale in cui è iniettata diventa flaccido e la pelle soprastante si stira».

ANTONELLA BUSSI: «Per “spianare” si crea una sorta di paralisi? ».

ENZO CHIESARA: «Esattamente. Se la paralisi avviene nei muscoli che agiscono sulla respirazione si muore. In quelli periferici superficiali invece no. La dose farmacologica alla quale viene iniettata la tossina botulinica nell’uomo è molto inferiore rispetto alla quantità letale. C’è un ampio margine di sicurezza. Inoltre la somministrazione per via transcutanea (attraverso la pelle, ndr) è più o meno circoscritta all’area di iniezione».

ANTONINO DI PIETRO: «Non dobbiamo dimenticare il problema delle eventuali reazioni indesiderate».

ENZO CHIESARA: «La reazione anticorpale può sopraggiungere fin dall’inizio oppure nel tempo, a seguito di più somministrazioni. L’allergia provoca una diminuzione dell’efficacia».

ANNA ALBERTI: «Forse Paolo Mariconti, che usa la tossina botulinica a scopo antalgico, può raccontarci se ha mai avuto problemi nel suo utilizzo».

PAOLO MARICONTI: «Uso la tossina da circa 3 anni per il trattamento di cefalee muscolo-tensive, emicranie e cefalea cronica. Anche paralisi cerebrale infantile, spasticità e distonia cervicale vengono trattati dai diversi specialisti con ottimi risultati. Si usano dosaggi molto bassi e diluiti. Nei miei pazienti non ho avuto problemi di tossicità generale. Nel trattamento del torcicollo e della distonia cervicale sono stati descritti invece alcuni casi di difficoltà di deglutizione, anche pericolosa. Così come ho visitato donne che, dopo essersi sottoposte alle iniezioni di tossina a scopo estetico, si sono rivolte a me per la comparsa del mal di testa. Ci vuole una grossa competenza specialistica nel dosarla, aspettando alcuni mesi fra un trattamento e l’altro. Le iniezioni ravvicinate provocano una diminuzione dell’efficacia».

ANTONELLA BUSSI: «È curioso che lo stesso farmaco che si usa contro le cefalee possa provocare mal di testa».

PAOLO MARICONTI: «Sembra che non sia il farmaco a causarlo ma la stessa puntura».

ENZO CHIESARA: «La letteratura riporta delle interferenze centrali della tossina che possono provocare mal di testa. Non sappiamo con certezza cosa avviene».

ANTONINO DI PIETRO: «In ogni caso immobilizzare un muscolo per spianare una ruga a me pare esagerato. Se leggiamo gli effetti avversi del farmaco riportati nel foglio allegato, come mal di testa, infezioni respiratorie, influenza, blefarospasmi e nausea, i dubbi aumentano. L’azienda produttrice destina l’uso esclusivamente alle rughe glabellari (quelle verticali dei muscoli corrugatori fra le sopracciglia, ndr). Ma certi medici la usano anche per gli altri solchi del volto. Lo fanno a loro rischio e a quello dei loro pazienti».

MARCO GASPAROTTI: «ln chirurgia plastica si va ben oltre la denervazione chimica provocata dal botulino. Non dimentichiamo che durante un lifting il bisturi taglia pelle e muscoli. Per una rinoplastica si arriva a lussare le ossa del naso. Diciamolo, la tossina è in realtà uno dei trattamenti più soft.

È un nuovo e interessante metodo di ringiovanimento che permette di distendere anche le rughe del collo, il rilassamento del sopracciglio, le rughe oculari. È privo di rischi se in mano a specialisti esperti che conoscono il paziente, l’anatomia e i dosaggi. Il pericolo è costituito da un uso improprio».

ALBERTO MASSIRONE: «I medici estetici non sono stati compresi dal Ministero della Salute nell’autorizzazione all’uso della tossina botulinica anche se si tratta di una pratica medica intramuscolare che, come tale, non dovrebbe essere vietata a nessun medico. E infine la legge non vieta al medico l’uso di farmaci fuori indicazione, da prescrivere sotto la sua diretta responsabilità e con il consenso informato. La tossina botulinica è destinata ai casi di rughe di espressione particolarmente evidenti».

ANTONINO DI PIETRO: «Negli Usa alcuni studiosi hanno riscontrato la comparsa di rughe dopo le iniezioni di tossina botulinica. Fra gli effetti avversi riportati dalla casa-madre: casi rari di decessi, disfagia (difficoltà a inghiottire, ndr), polmonite. E sconsigliato l’uso in gravidanza perché i dati clinici raccolti non sono sufficienti per valutarne i potenziali danni sul feto. Infine sul sito americano dedicato alle news legali (www.legalnewswatch.com) sono segnalate due morti conseguenti le iniezioni di tossina botulinica».

ANTONELLA BUSSI: «Quindi i rischi ci sono».

MARCO GASPAROTTI: «Le avvertenze valgono per tutti i farmaci. Nella mia esperienza, dopo l’iniezione di tossina botulinica possono comparire al massimo cefalee passeggere. Va invece sottolineato che il farmaco è veicolato dall’albumina e quindi non deve mai essere somministrato a persone allergiche a questa sostanza, quindi a latte, uova o formaggi. Inoltre va evitato durante una terapia antibiotica e nei dieci giorni successivi al suo termine».

ANTONELLA BUSSI: «Ma quando una ruga diventa patologica tanto da dovere essere curata con dei farmaci?».

EMANUELA MENCAGLIA: «Lo è se diventa un problema quotidiano per la donna. Ma nel colloquio preliminare è necessario capire cosa c’è davvero dietro al disturbo. Solo un dialogo approfondito può rivelare insoddisfazioni di altro genere, celati nella richiesta di un antirughe. Ed è importante chiarire le aspettative altrimenti il paziente non sarà soddisfatto in ogni caso e ritornerà più volte per nuovi interventi».

ANNA ALBERTI: «Ci sapete dire perché il Ministero della Salute ha imposto il limite di età a 65 anni per l’uso del farmaco?».

MARCO GASPAROTTI: «Perché il rilassamento della pelle dall’ arcata sopraccigliare e delle palpebre a una certa età è avanzato e le iniezioni potrebbero peggiorare lo stato».

ANTONELLA BUSSI: «Da tempo parliamo di iniezioni di collagene, acido ialuronico e altri fìller. Quali sono le differenze tra queste pratiche e il botulino?».

MARCO GASPAROTTI: «Il botulino corregge la dinamica facciale distendendo il viso, i “riempitivi” invece intervengono sulla statica del volto, rigonfiando i solchi».

ANTONELLA BUSSI: «Quindi il botulino incide sull’espressività?».

MARCO GASPAROTTI: «Succede se viene iniettato male. Ma in questo caso fa meno effetto e quindi non dovrebbe paralizzare così tanto da cancellare le espressioni».

ANNA ALBERTI: «Quante marche di tossina botulinica ci sono in commercio?».

MARCO GASPAROTTI: «In Italia Vistabex dell’Allergan e Dysport della Speywood. Da poco è in commercio anche un botulino prodotto in Bulgaria. Tutti hanno dosaggi differenti».
ANNA ALBERTI: «Le pazienti dovrebbero quindi informarsi anche sul tipo di farmaco che lo specialista userà».

ANTONELLA BUSSI: «Quanto costa in media una boccetta di tossina botulinica al medico e quanto al paziente?».

MARCO GASPAROTTI: «Al medico circa 300 euro, la paziente paga circa 500 euro a trattamento».

ANTONELLA BUSSI: «Prima di sottoporsi alle iniezioni è bene preparare la pelle? E in estate ci sono controindicazioni?».

MARCO GASPAROTTI: «Non è necessaria alcuna preparazione. Certo sarebbe meglio non esporsi al sole dopo le iniezioni».

ANNA ALBERTI: «Ma secondo voi (e non solo come medici), un viso femminile senza rughe può essere definito bello?».

ENZO CHIESARA: «Un viso è bello se, guardandolo, capisco cosa vuole esprimermi. Se nel tentativo di cancellare le rughe perde quella parte espressiva, non mi parla, non comunica».

ANTONINO DI PIETRO: «Un viso senza rughe e soprattutto senza mimica è innaturale. La bellezza del volto è rappresentata dalla sua capacità di esprimere e comunicare emozioni. Un viso statico e perfettamente liscio dà luogo a quella che io definisco “bellezza cadaverica».

MARCO GASPAROTTI: «La donna è affascinante per come si muove, come si veste, per le scarpe che indossa. Anche se lei sa che il fascino conta molto di più della bellezza, è l’insicurezza fra donne che la porta al ritocco del chirurgo: il mondo femminile è molto competitivo. Gli uomini non c’entrano».

EMANUELA MENCAGLIA: «Un viso espressivo porta con sé gli inevitabili segni sulla pelle che si muove con gli occhi, con le labbra. La ruga non rovina, regala qualcosa in più al volto”.

ALBERTO MASSIRONE: «Se ben ritoccato, il volto può essere valorizzato in alcuni punti. Stirare la pelle è eccessivo ma a me non dispiace il viso delle signore che si curano in modo intelligente del proprio aspetto».

PAOLO MARICONTI: «Parlo delle mie rughe: a mia moglie piacciono. Alle donne direi di stare molto attente con il bisturi. Prima ti gratifica, poi cerchi ancora ulteriori soluzioni. Meglio tenersi le rughe».

redazione

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