Riguarda soprattutto le donne in età giovane e che vivono nei Paesi industrializzati. Stiamo parlando della vitiligine, un disturbo della pelle che si manifesta con la comparsa di chiazze più chiare al volto, alle mani o in altre parti del corpo. Benché si tratti di un problema soprattutto estetico, può causare anche disagi psicologici nelle persone che colpisce, che quindi, soprattutto se le macchie sono sul viso, possono sentirsi poco attraenti. Una vera e propria cura per la vitiligine non esiste ancora. È, però, possibile seguire alcuni accorgimenti per rendere il problema meno evidente e per rinforzare la pelle stessa. Vediamoli insieme.
Anche se le cause che portano la vitiligine sono ancora in parte sconosciute, si sa con certezza che è una “malattia della modernità”, tipica, oltretutto, dei paesi industrializzati. Oggi è diffusa, infatti, soprattutto in Occidente (ne soffre il 4% della popolazione) e colpisce circa un milione di persone solo in Italia. Riguarda soprattutto le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni, la categoria che risente maggiormente del problema estetico. I disagi psicologici che ne derivano, inoltre, rendono più serio il problema, perché lo stress sembra aumentare ulteriormente la comparsa delle chiazze più chiare. I pediatri hanno anche notato che i neonati ne sono colpiti molto di più oggi, rispetto al passato. La vitiligine può interessare qualsiasi tipo di carnagione, dalle più chiare a quelle più scure.
La diminuzione (ipopigmentazione) o la totale assenza (depigmentazione) di melanina è dovuta alla distruzione dei melanociti, cellule presenti nello strato più profondo dell’epidermide. I melanociti sono fotorecettori, cioè cellule che permettono alla pelle di assorbire l’energia necessaria per dare via al processo che porta alla produzione della melanina. Quando i melanociti smettono di svolgere il loro compito, la pelle, in certi punti, diventa più chiara, quasi bianca, perché le cellule cutanee prodotte dagli strati profondi della pelle, risalendo verso gli strati più esterni, sono prive di melanina. In queste zone, l’epidermide è anche molto più delicata, perché è priva della naturale protezione svolta dal pigmento. Chi soffre di vitiligine è più a rischio di scottature e al sole deve proteggersi sempre con uno specifico prodotto per la pelle.
Sulle cause della vitiligine esistono al momento soltanto alcune ipotesi e nessuna certezza, riconducibili ai seguenti filoni principali:
Il modo migliore per proteggersi dalla vitiligine è seguire accorgimenti quotidiani come i seguenti.
Un sistema per mascherare le macchie chiare della vitiligine e per proteggere la pelle dai danni solari è applicare tutti i giorni un fondotinta colorato. Questo prodotto nasconde le macchie chiare, ma deve avere anche un alto fattore di protezione solare (almeno dal 20 in su) per evitare scottature. Sono utili anche gli autoabbronzanti, prodotti che colorano la pelle anche senza esporsi al sole. È bene, però, fare attenzione: gli autoabbronzanti non proteggono dalle scottature, quindi è meglio non utilizzarli in estate, quando i raggi del sole sono intensi.
Se in famiglia ci sono casi di diabete, di disfunzioni alla tiroide o di altre malattie autoimmuni, è bene sottoporsi a visite periodiche. Così è possibile affrontare per tempo la comparsa del disturbo, ma anche tenere sotto controllo problemi correlati a esso. Inoltra bisogna ricordare che l’eccesso di lavoro, l’ansia, le forme depressive non curate possono sfociare in una situazione di stress, che è tra le cause scatenanti della vitiligine. Tutte le forme di fatiche psichiche o fisiche in eccesso vanno dunque evitate.
Attualmente, non esiste una cura definitiva per la vitiligine. Le vie più seguite sono i farmaci, la fototerapia e l’innesto di pelle.
La cura con i farmaci parte dal presupposto che la vitiligine sia dovuta a un disturbo di tipo autoimmune, cioè che sia il corpo stesso a produrre anticorpi che distruggono i melanociti. Alla persona viene prescritta una cura per bocca a base di cortisone o di farmaci antirigetto. Questa può durare a lungo e i risultati non sono sempre soddisfacenti.
Le fototerapia è una terapia dermatologica che si basa sull’uso di mezzi che aiutano la pelle a produrre melanina. Prima di tutto, si applicano sulle zone più chiare sostanze fotosensibilizzanti, che rendono cioè più reattiva la pelle a contatto con la luce solare. La persona viene poi sottoposta a una serie di sedute con lampade speciali, che producono raggi Uvb il meno possibile nocivi, cioè capaci di ridurre al minimo il rischio di invecchiamento cutaneo e di tumori della pelle. Questa cura ha il limite di essere piuttosto lunga (uno o due anni) e, quindi, anche relativamente costosa. I risultati, inoltre, sono discreti soprattutto sulle macchie recenti e non del tutto depigmentate. Le chiazze “vecchie” e molto chiare sono più difficili da curare.
Una soluzione più invasiva è quella dell’innesto di pelle, che consiste nel “coltivare” i melanociti in laboratorio utilizzando le cellule staminali, le quali possono dare luogo a qualsiasi tipo di tessuto. Una volta ottenuti i melanociti, si innestano nell’area colpita da vitiligine. La pelle va prima trattata con un peeling, che asporta le zone più chiare, poi viene fatta un’anestesia locale, che consente l’innesto di parti di pelle sana. L’innesto di pelle è utile, però, soprattutto nei casi di vitiligine più seria.
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