Testa triangolare, ben distinta dal corpo, pupille allungate, simili a quelle dei gatti, coda tronca anch’essa distinta, dal corpo grazie a una strozzatura, colore variabile dal grigio, al rosso. al brunastro. al nero. ” suo morso lascia sulla pelle due puntini distanti fra loro di circa 6-7 millimetri: Il segno dei due denti, più lunghi degli altri, attraverso i quali viene inoculato il veleno. L’avrete riconosciuta tutti: è la vipera. È l’unico serpente velenoso che vive in Italia ma, nonostante la sua terribile fama, si tratta, in realtà di un animale piuttosto mite che non attacca se non è attaccato a sua volta. Tuttavia in estate, per chi fa passeggiate nei boschi o sui monti, può rappresentare un incontro decisamente poco piacevole. Ecco, allora, con l’aiuto del Prof. Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia a Milano, qualche consiglio per riconoscere subito questo rettile, evitare di essere morsi e intervenire al meglio per contrastare, eventualmente, l’azione del suo veleno.
La famiglia di questi rettili è composta da 4 specie differenti. La vipera Aspide è la più diffusa in Italia, la si incontra nelle zone calde e aride quando l’umidità la spinge fuori dalla tana.
Se si è morsi…
La vipera, se viene disturbata, può attaccare anche a 20 centimetri di distanza, in particolare colpendo gli arti inferiori o superiori. Non è detto che inoculi sempre veleno e, comunque, la quantità trasmessa può non essere tossica. Se il morso è velenoso, si avverte all’istante un forte do!ore e la zona diventa livida e gonfia. La parte attorno ai puntini assume una colorazione bluastra mentre dai fori esce un liquido sieroso. Possono subentrare sonnolenza, nausea e vomito. Dopo circa 4 ore l’arto colpito è molto gonfio e coperto di chiazze blu, dopo 24 insorge un malessere diffuso a tutto il corpo, dal mal di testa ai dolori muscolari.
A seconda della persona colpita e della zona interessata il problema può essere più o meno serio. Innanzitutto, il rischio è molto più alto se vengono morsi individui debilitati o deboli quali bambini o anziani. Se invece, viene colpito un adulto in ottima salute non ci saranno grandi conseguenze a patto di agire con tempestività.
L’unica soluzione valida è praticare un’iniezione di siero antivipera. Si tratta, però, di un’operazione delicata perché il siero può scatenare reazioni allergiche anche molto serie come lo shock anafilattico: conviene, di conseguenza, rivolgersi immediatamente al Pronto soccorso più vicino dove sarà il medico a decidere se e come intervenire.
Da evitare, comunque, ogni soluzione fai-da-te come praticare incisioni con strumenti magari di fortuna o succhiare dai fori il veleno.
Inutile anche portarsi il siero antivipera in passeggiate o gite, perché la sostanza che compone questo rimedio va sempre tenuta in frigorifero. Lasciata a temperatura ambiente si deteriora dopo poche ore.
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