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Proteggersi dal sole in montagna

Per capire quanto e come dobbiamo proteggere la pelle quando siamo sulla neve oppure su un ghiacciaio, è bene fare un paragone con la situazione estiva, che è ben diversa per differenti motivi. I raggi UV in montagna sono più potenti e più abbondanti (praticamente è come essere in barca). Questo perché i cristalli di neve riflettono i raggi UV, che poi vanno a colpire la cute non solo dall’alto ma anche dal basso verso l’alto con un effetto specchio, come accade appunto in barca dove i raggi si riflettono sulla superficie dell’acqua e ci “colpiscono” dal basso in alto. In che cosa si differenzia allora la cura e l’attenzione che dobbiamo porre alla protezione della pelle in inverno rispetto a quella “marina”? Vediamolo insieme.

Quanto spesso va applicata la protezione solare in montagna?

La situazione “montana” offre di per sé qualche vantaggio rispetto a quella “marina”: per esempio, la temperatura fredda ha la caratteristica positiva di mantenere più a lungo l’effetto schermante delle protezioni solari perché al mare, oltre alla sudorazione continua, ci si bagna spesso e quindi siamo costretti a ripetere l’applicazione della crema (in montagna è sufficiente due volte al giorno, mattino e pomeriggio). Un altro vantaggio del freddo poi è che l’effetto termico provocato dagli infrarossi, responsabili dell’eritema, mentre al mare è potenziato dal calore della temperatura esterna, in montagna viene neutralizzato dal freddo. Inoltre in montagna, durante l’inverno, il freddo solidifica le sostanze grasse e nutrienti presenti nella crema solare con grande vantaggio perla pelle del viso perché anche la protezione si mantiene integra.

Quale livello di protezione solare è consigliato per la montagna?

Mentre al mare, dopo i primi giorni in cui si è già un po’ scuri, si può usare una crema meno protettiva, in montagna bisogna usare sempre alte protezioni, preferendo quelle ricche di sostanze grasse perché il freddo rischia di “ghiacciare” l’acqua presente nelle creme idratanti, con un effetto irritante sullo strato corneo della pelle (in estate invece occorre rinforzare l’apporto idrico perché la pelle perde acqua)”.

Quali sono le zone più sensibili al sole in montagna?

Partiamo dagli occhi che non solo vanno sempre ben riparati da buoni occhiali con lenti davvero protettive ma devono essere anche “coperti” da creme ad alta protezione, così come naso, bocca, e orecchie, che non solo devono essere riparati da berretti e passamontagna, ma che di tanto in tanto (e questo è un metodo davvero efficace) vanno toccati per evitare fenomeni di congelamento stimolando la microcircolazione.

Le labbra sono più delicate perché il vapore acqueo del respiro si deposita sulla bocca e quest’acqua tende a ghiacciare indebolendo le mucose. A questo si somma l’effetto dei raggi. Ecco perché le labbra tendono a screpolarsi più facilmente e vanno ricoperte da stick per le labbra ad alta protezione.

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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