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Senza Segreti

Pellicola speciale
Viene definita come “la porta d’ingresso del nostro corpo”. Vive e si rigenera continuamente proteggendo l’organismo. Ma non solo. Ecco a cosa serve.

REGOLA LA TEMPERATURA
Merito dei capillari: dilatandosi, ricevono più sangue che disperde il calore. E delle ghiandole sudori pare: producono un liquido (il sudore) che evaporando raffredda il corpo. Lo strato di grasso sottopelle, poi, fa il resto: un cattivo conduttore di calore che reagisce in ritardo anche alle basse temperature, proteggendo così il corpo dagli sbalzi termici.

SVILUPPA IL SENSO DEL TATTO
Le terminazioni nervose (recettori) arrivano a fior di pelle. Qui recepiscono tutti gli stimoli esterni, in modo tanto preciso che molti studiosi sono arrivati a definire la pelle come il cervello a strati. “Sente” le pressioni, la temperatura, il dolore. E in una frazione di secondo, gli stimoli sono trasmessi al cervello il quale è in grado di adattarsi alle condizioni esterne. La quantità di recettori, però, varia da una zona all’altra del corpo: per esempio, sono più numerosi sulla schiena oppure sotto i Lpiedi, dove la sensibilità esterna supera di 3 volte e mezzo quella delle altre zone.

AIUTA I POLMONI A RESPIRARE
La superficie della pelle (la cosiddetta epidermide) è porosa: qui avvengono scambi continui fra interno ed esterno. Infatti, le sue cellule assorbono anche una parte di ossigeno (il resto entra con la respirazione e viene portato dal sangue): secondo alcuni studi, infatti, sembra che la quantità introdotta dalla pelle sia di circa 5 litri al giorno.

ELIMINA MOLTE SOSTANZE DI SCARTO
Attraverso i pori, la pelle elimina molte sostanze di scarto trasportate all’esterno dal sudore. Si tratta sopratutto di acqua, sebo, anidride carbonica, sodio, potassio, magnesio, calcio e cloro.

DIFENDE DAGLI ATTACCHI ESTERNI
Il pigmento (la colorazione della pelle) prodotto dalla melanina, ci difende dall’azione dannosa dei raggi solari. Mentre l’acidità della sua superficie (il valore si misura in pH ed è di 5 circa) conferisce a questa speciale pellicola un eccellente potere germicida. A mantenere costante il livello di acidità contribuiscono anche le centinaia di funghi e batteri “buoni” che stazionano sulla sua superficie. La loro presenza varia molto a seconda della zona: circa 10 mila ogni centimetro quadrato sulle braccia. E addirittura 1 milione sul cuoio capelluto.

LA STRUTTURA, COME E’ FATTA
Epidermide – È la parte superficiale della pelle composta da 30 strati di cellule, soprattutto da cheratinociti che proteggono l’organismo. Fra queste ci sono anche: le cellule di Langerhans: particolari globuli bianchi che si attivano quando la pelle viene attaccata dai microrganismi; le cellule basali: migrano in superficie per rinnovare l’epidermide; la loro parte inferiore serve per ancorare il derma (ma questo sistema di aggancio si assottiglia con l’età).
Melanociti – Queste cellule fanno da barriera tra l’epidermide e la parte sottostante (il derma). Producono la melanina: una sostanza che difende il derma dall’azione dannosa dei raggi ultravioletti.
Ipoderma – E un tessuto adiposo posto sotto il derma caratterizzato dalla presenza, al suo interno, di cellule composte da granuli di grasso. Il suo spessore varia: è maggiore in alcune zone come i glutei e quasi assente intorno agli occhi.
Strato corneo – E composto da cellule morte che si staccano in continuazione rinnovando la pelle.
Derma – È formato soprattutto da cellule chiamate fibroblasti: sono fibre di elastina e di collagene che formano un’impalcatura elastica per sostenere la pelle. Nel derma ci sono anche: le fibre nervose: captano gli stimoli esterni; sono abbondanti intorno ai peli, ai capelli e alle ghiandole del sudore; i capillari: portano ossigeno alla pelle ed eliminano le sostanze di scarto; i peli e capelli: sono sorretti da un muscolo e collegati a una ghiandola sebacea che provvede a lubrificarli; le ghiandole sudoripare: funzionano come un termostato per mantenere costante la temperatura interna.

È SECCA?
La superficie della pelle (lo strato corneo) è costituita da scaglie microscopiche di cheratina (una sostanza proteica) saldate tra loro da lamelle di grasso che imprigionano acqua, utilissima all’idratazione della pelle. L’acqua contenuta nello strato corneo di norma dovrebbe aggirarsi intorno al 15 per cento. Se il sebo prodotto dalla pelle diminuisce, l’acqua tende a evaporare: le lamelle di grasso si indeboliscono e di conseguenza le scaglie di cheratina si staccano dando all’epidermide un aspetto opaco e secco.

DIVENTA GRASSA?
Lo strato corneo è protetto dal “film idrolipidico”, una crema naturale composta da acqua espulsa dalle ghiandole sudori pare e dai grassi rilasciati soprattutto dalle ghiandole ‘sebacee. Alcuni ormoni (compresi quelli sessuali) ne regolano la produzione. In condizioni normali, il film idrolipidico deve essere composto circa dall’80 per cento di acqua e per il resto di grassi. Per motivi ancora poco chiari, però, gli ormoni possono stimolare il lavoro delle ghiandole sebacee. E così aumenta la quantità di grassi del film idrolipidico. Il risultato? La cute assume un aspetto unto e lucido.

SI SMAGLIA?
Le smagliature sono piccole e antiestetiche lacerazioni del derma (lo strato profondo della cute che sostiene la pelle). Qui si trovano fibre elastiche che possono spezzarsi e “smagliarsi” proprio come i collant. Le cause? Prima di tutto, un dimagrimento improvviso che fa perdere elasticità alle fibre (elastina e collagene) contenute nel derma. Poi, ci sono la gravidanza e l’allattamento dove, invece, avviene l’esatto contrario: il derma viene sottoposto a una maggiore tensione causata dall’aumento di peso. Ma anche gli ormoni hanno la loro colpa: secondo il professor Lever, del Massachusetts General Hospital di Boston (Usa), il 90 per cento delle smagliature è dovuto all’azione degli estrogeni che aumentano di 100 volte durante la gravidanza, bombardano di messaggi chimici elastina e collagene mandando le in tilt. Queste si spezzano e non sono più in grado di sostenere l’aumento di seno, fianchi e pancia.

CEDE?
Soprattutto la pelle del seno è quella che risente di più delle conseguenze di una gravidanza e del calo di peso improvviso. Eppure è la parte più tonica di tutto il resto del corpo: contiene il 30 per cento in più di fibre elastiche. E meno male! Altrimenti il seno rischierebbe di cedere molto di più. Inoltre viene sostenuto da una sorta di reggiseno naturale: una microstruttura interna di ghiandole, grasso e legamenti che combatte contro la forza di gravità. Infatti il seno non ha muscoli propri: i pettorali servono solo come base d’appoggio.

E LE RUGHE?
Le cause sono due: la perdita di fibre elastiche e l’assottigliarsi dell’ipoderma, lo strato di grasso che tende la pelle. primi segni? Intorno ai 25-30 anni. Le cellule del corpo, pelle compresa, iniziano a rigenerarsi più lentamente: il ciclo riproduttivo di elastina e collagene che è di 28 giorni a 18 anni, raddoppia i tempi verso i 30. Da quest’età in poi, si assottiglia anche lo strato di grasso che sostiene la pelle, specie nelle persone magre. E la pelle appare meno tesa e più raggrinzita.

FRESCA O OPACA?
La tua pelle, a volte è fresca e compatta, oppure spenta e opaca? È naturale: sono i soliti ormoni che la disturbano! Così, risulta turgida e lucida prima del flusso mestruale e durante l’ovulazione, secca e opaca, dopo. In più, durante i 28 giorni, si alternano soprattutto estrogeni e progesterone: interferiscono anche con l’umore, che a sua volta influenza l’aspetto della pelle.

SCURA È PIÙ SEXY?
Ti senti più seducente con una bella abbronzatura? E perché il colore bruno attira? Sembra che tutto risalga a molti millenni fa, quando la nostra struttura fisica era più simile a quella animale. Nei mammiferi, durante la riproduzione, le cellule della pelle che producono la melanina secernono un ormone che scurisce il pelo segnalando la disponibilità all’accoppiamento. E, non a caso, le zone erogene del nostro corpo (capezzoli, genitali) sono più scure rispetto alle altre.

HAI LA PELLE SECCA?
È decisamente poco idratata. In pratica: l’acqua tende a evaporare dallo strato corneo. Se vuoi reidratarla evita il tonico a base di alcol: elimina il film idrolipidico che riveste la pelle, ma soprattutto l’acqua in profondità contenuta nello strato corneo. E la pelle perde, così, una protezione fondamentale. Un esempio? Se si passa un batuffolo di cotone imbevuto di alcol sul viso, il film idrolipidico viene distrutto, ma si riforma nel giro di mezz’ora perché le ghiandole sudoripare e quelle sebacee si mettono a lavorare a pieno ritmo. Mentre per ripristinare l’equilibrio di acqua e grassi nello strato corneo ci vuole molto più tempo: 5 o 6 giorni.

HAI LA PELLE GRASSA?
Il tuo obiettivo? Devi ridurre la quantità di grassi nel film idrollpldico ed eliminare l’effetto “lucido”. Ma attenzione: se scegli i prodotti sbagliati rischi di accentuare l’untuosità e favorire la comparsa di punti neri: piccoli depositi di grassi che ostruiscono i pori. Non devi nemmeno sgrassarla troppo perché le ghiandole sebacee reagirebbero producendo una quantità maggiore di sebo. Per migliorare l’aspetto della pelle scegli un latte detergente privo di grassi minerali, come l’olio di vaselina (nell’etichetta è indicato come “paraffinum liquidum”), perché tappano i pori e favoriscono la comparsa di punti neri.

HAI LA PELLE MISTA?
È secca in alcune zone (in genere intorno alle guance) e grassa in altre, soprattutto sulla fronte, sul naso e sul mento, dove c’è una maggiore concentrazione di ghiandole sebacee. La pelle mista è più difficile da trattare e il modo migliore potrebbe essere quello di utilizzare le creme a “zona”: molto idratanti sulla pelle secca e più energiche su quella grassa. Una soluzione decisamente poco pratica. Scegli allora cosmetici specifici per pelle mista: contengono, in concentrazioni più ridotte, gli stessi principi attivi dei prodotti per pelli secche e grasse.

redazione

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