Quando il sole cura la pelle

Il sole può fare bene alla pelle. Anzi, per alcune malattie dermatologiche è una vera e propria cura. “La dermatite atopica e la disidrosi, per esempio, migliorano nell’80 per cento dei casi e la psoriasi nel 40 per cento. E anche la vitiligine trae vantaggio dai raggi Uv” precisa il professor Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano e presidente della Società italiana di dermatologia. “Per ottenere i massimi risultati, però, bisogna esporsi al sole per almeno tre settimane. E si deve scegliere una località dal clima secco. il sudore, infatti, può irritare la pelle e peggiorare la situazione”. Anche il mare, poi, può aiutare la pelle a guarire. Per esempio, se soffrite di psoriasi, dermatite o vitiligine l’abbinamento di sole e acqua salata può portare benefici maggiori dei soli raggi ultravioletti. Vediamo, allora, quali sono le malattie che si possono curare con l’elioterapia. E quali precauzioni adottare per rendere il trattamento il più efficace possibile.

Psoriasi
Si presenta con chiazze eritematose ricoperte da piccole squame. Le parti più colpite sono cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, mani e piedi.
Come agiscono gli ultravioletti.
“I raggi Uv frenano le reazioni del sistema immunitario che, in chi soffre di psoriasi, sono eccessive. In questo modo si regolarizza il ricambio cellulare e le chiazze diventano meno squamose” spiega il dottor Di Pietro.
Le mosse giuste.
Fate il bagno in mare e sdraiatevi subito al sole ad asciugarvi. I massimi vantaggi nel trattamento della psoriasi, infatti, si ottengono abbinando esposizione al sole con acqua marina. “Il sale tende ad aprire le squame: in questo modo i raggi ultravioletti possono penetrare più in profondità” spiega il responsabile dei servizi di dermatologia degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano. “Prima di partire per le vacanze è utile stendere sulle lesioni delle creme a base di acido salicilico (ve le prepara il farmacista), che fanno staccare le squame e preparano la pelle all’azione degli ultravioletti”. L’effetto è abbastanza rapido, perciò basta iniziare ad applicare la crema quattro, cinque giorni prima della partenza e continuare durante il soggiorno. Può essere utile, poi, assumere un integratore a base di acidi grassi omega 3 e omega 6, che hanno una spiccata azione antinfiammatoria. Cosi,le lesioni si risolvono più rapidamente. L’ideale è iniziare a prendere le capsule due settimane prima dell’esposizione al sole, ma si ottengono buoni risultati anche cominciando la cura quando si è già in vacanza.
Gli errori da evitare.
Se soffrite di psoriasi dovete stare molto attente a non scottarvi. Le macchie, infatti, compaiono più facilmente su zone traumatizzate e una bruciatura può diventare sede di una nuova chiazza. Nei primi giorni di vacanza, quindi, è indispensabile usare solari con filtri medio-alti (da 15 in su), indipendentemente dal tipo di pelle.

Dermatite atopica
Meglio conosciuta come eczema, è una malattia allergica che colpisce spesso i bambini. Si presenta con chiazze arrossate o con vescicole, localizzate soprattutto nelle pieghe di braccia e gambe. E causa prurito intenso,
Come agiscono gli ultravioletti.
Il meccanismo d’azione dei raggi solari è lo stesso della psoriasi: rallentano le reazioni del sistema immunitario e regolarizzano il ricambio delle cellule. Un altro beneficio è dovuto all’azione disinfettante del sole. Nel caso della dermatite, infatti, la pelle è spesso aggredita da microrganismi, come lo stafilococco: esponendo le lesioni agli ultravioletti, si ha un’azione battericida e si riduce l’infiammazione.
Le mosse giuste.
Spalmate generosamente sulle zone colpite una crema molto idratante (chiedete consiglio al farmacista). E scegliete dei solari specifici per pelli con problemi: servono per ricostituire la pellicola protettiva della pelle, che è composta da acqua e grassi. Altrimenti i raggi del sole rischiano di seccare eccessivamente la cute.
Gli errori da evitare.
Dopo i bagni in mare, non bisogna lasciare l’acqua salata sulla pelle, che si disidrata eccessivamente, peggiorando i sintomi della dermatite. Risciacquatevi, perciò, il prima possibile con acqua dolce. Sulla spiaggia, poi, evitate che le lesioni entrino in contatto con la sabbia, che può irritare la cute.

Vitiligine
Si manifesta con chiazze bianco latte dovute alla mancanza di melanina. Le zone più colpite sono il volto, il collo, i polsi e le caviglie, il torace e la schiena.
Come agiscono gli ultravioletti.
Il sole stimola la produzione di melanina. Così le differenze di colore si attenuano, grazie anche al ricambio della pelle.
Le mosse giuste.
La vitiligine teme i raggi solari diretti, che possono causare scottature: quindi, ha bisogno di una protezione costante. Quindi, applicate la crema protettiva molto spesso, almeno ogni ora.
Gli errori da evitare.
Non usate, per tutta la vacanza, un solo prodotto solare: usando sempre lo stesso indice di protezione rischiate di non riuscire ad abbronzarvi sulle zone colpite dalla vitiligine. I primi giorni mettete prodotti con schermi Uv alti (anche 50), ma poi diminuite i filtri.

Disidrosi
Colpisce gli spazi tra le dita, i palmi delle mani e le piante dei piedi ed è caratterizzata da un’eccessiva sudorazione e da un prurito molto intenso. Possono anche essere presenti vescicole piene di liquido, raggruppate o disseminate. Dopo qualche giorno, tendono a riassorbirsi lasciando il posto a squame.
Come agiscono gli ultravioletti.
I raggi solari favoriscono il ricambio cellulare: le vescicole si rompono più velocemente e si forma la pelle nuova.
Le mosse giuste.
Prima di esporvi al sole fate dei pediluvi con prodotti che riducono la traspirazione. E, dopo il bagno, asciugate sempre accuratamente lo spazio tra le dita. Per non far peggiorare il disturbo, infatti, bisogna evitare l’umidità.
Gli errori da evitare.
Non usate scarpe di gomma o calze in fibra sintetica, che ostacolano la traspirazione.

In questi casi non fa bene
Se soffrite di acne rosacea e couperose, l’esposizione ai raggi solari è sconsigliata. O. comunque. deve avvenire con molta prudenza. Nel caso della rosacea, una malattia infiammatoria che colpisce intorno ai 40 – 50 anni. il trattamento è a base di tetracicline. Questi antibiotici sono però, fotosensibilizzanti. In pratica, se prendete il sole vi vengono delle macchie scure sulla pelle. D’estate dovete, quindi, proteggervi con creme con schermi totali, per evitare le reazioni cutanee. Nella couperose, invece, il calore provocato dai raggi infrarossi del sole può dilatare ancora di più i capillari peggiorando la situazione. Meglio perciò evitare l’esposizione diretta e rinfrescare il viso con spugnature fredde.

redazione

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