Categories: IntervisteNewsTu

salviamo la pelle dal sole

Favorisce la produzione di endorfine, sostanze naturali che infondono benessere, ha un’azione disinfettante e aiuta a produrre vitamina D. Eppure il sole è aggressivo per la pelle. E infatti l’abbronzatura non è che il risultato di un meccanismo naturale di difesa. In pratica, per proteggersi dalle radiazioni solari, la cute produce molta melanina, un pigmento scuro che agisce come una barriera protettiva. Spesso, però, questa difesa è insufficiente e l’esposizione ai raggi solari, specie se eccessiva, diVenta dannosa. Abbiamo chiesto a esperti dermatologi come sfruttare i benefici del sole senza giocarsi la pelle!

Quali sono i benefici dei raggi solari?
Fanno bene alle ossa, migliorano il tono dell’umore e contrastano alcune malattie

1 I raggi del sole stimolano la produzione di vitamina D, essenziale per mineralizzare le ossa. L’esposizione moderata al sole è quindi un valido strumento per favorire la crescita ossea dei bebè. Ma anche per contrastare l’osteoporosi, una malattia tipica delle donne dopo la menopausa che rende fragile lo scheletro.
2 Le radiazioni solari hanno un’azione antibatterica e aiutano a contrastare le infezioni cutanee. Favoriscono anche il ricambio delle cellule della pelle, processo fondamentale per il continuo rinnovamento dell’epidermide.
3 L’esposizione al sole è benefica per alcune malattie. Come la dermatite atopica (comporta macchie e desquamazioni a livello delle pieghe cutanee), la psoriasi (si formano papule rosse e desquamate localizzate soprattutto al tronco, agli arti, alle mani e al cuoio capelluto) e la dermatite seborroica (compaiono chiazze desquamate e pruriginose sul corpo). I raggi solari hanno un’azione antinfiammatoria.
4 La luce del sole è un antidepressivo naturale: stimola la produzione di endorfine e serotonina, sostanze che infondono buonumore. Inoltre, le giornate soleggiate preannunciano il momento in cui si può finalmente staccare la spina dallo stress quotidiano.

Come si ottiene una bella abbronzatura senza rischi?
Con cautela, valutando il clima e il tipo di pelle

.E’ sbagliato prendere un’intensa dose di sole nei week end e poi tornare in città. L’esposizione saltuaria, infatti, fa molto più male di quella continua, a cui sono per esempio esposte le persone che lavorano sempre all’aria aperta (marinai, agricoltori).
.E’ importante imparare a osservarsi: è la pelle stessa a segnalarci quando inizia a soffrire. Se si arrossa, significa che ha raggiunto la cosiddetta “soglia eritematogena”: in pratica, ha ormai fatto il pieno di ultravioletti. Da non sottovalutare anche la sensazione di insofferenza che il corpo manifesta quando l’irraggiamento è eccessivo: è un ulteriore campanello d’allarme che lancia la pelle. Attraverso il sistema nervoso, ci richiama al buonsenso.
.Occorre esporsi gradualmente ai raggi solari: solo così si lascia alla pelle il tempo di richiamare le sue cellule di difesa (i melanociti, che producono melanina) e di renderle attive.
. E’ importante valutare le condizioni del clima: in Australia, per esempio, dove la cultura della prevenzione dei danni solari è molto avanzata, i quotidiani riportano, tra le altre notizie, bollettini del tempo speciali per chi vuole prendere il sole. Vengono specificati i minuti di esposizione consentiti, calcolati in rapporto alla temperatura, alla ventilazione e al tipo di pelle (da chiarissima a molto scura). Una regola vincente. Perchè i limiti dell’esposizione solare e il tipo di protezione scelta vanno valutati considerando non solo il proprio fototipo (tipo di pelle, colore dei capelli e degli occhi) ma anche i parametri climatici.

Che cosa può succedere se si esagera con il sole?
Ustioni ed eritemi. Ma anche rughe e inestetismi

.Le scottature Rappresentano il fattore numero uno per il rischio melanoma (tumore della pelle). Soprattutto in caso di ustioni estese e che si presentano nei bimbi: possono innescare mutazioni nel Dna dei melanociti. E’ bene però distinguere tra eritemi e ustioni. I primi sono “semplici” arrossamenti della pelle, mentre le ustioni possono addirittura provocare uno scollamento tra l’epidermide e il derma (lo strato più profondo della cute). Spesso coinvolgendo tutto l’organismo, che reagisce con febbre, ingrossamento dei linfonodi (le “ghiandole” del collo e dell’inguine), calo delle difese naturali e malessere generale.
.I danni estetici Troppo sole distrugge sostanze fondamentali per la struttura della pelle, come il collagene, le fibre elastiche e l’acido ialuronico. Il primo, che è l’impalcatura della cute, si assottiglia. Le fibre elastiche perdono flessibilità. L’acido ialuronico, che garantisce l’idratazione, si riduce. Risultato? Perdita di tono ed elasticità, secchezza, accentuazione di rughe e segni di stanchezza, e perdita di luminosità. Senza contare, poi, i possibili danni anche per i piccoli vasi sanguigni che corrono nell’epidermide: il calore può infatti dilatarli, fino a sfiancarli. Il rischio? La comparsa di antiestetici capillari e della couperose.
.L’invecchiamento precoce Le radiazioni solari sono responsabili di una generale accelerazione dei processi di invecchiamento della pelle causati sia dalla formazione di radicali liberi sia dalla disidratazione cutanea. Non a caso, il viso rugoso è tipico di chi ha esagerato con le esposizioni al sole. E a proposito di rughe e cedimenti della pelle: sono più evidenti quanto più è alta la dose di radiazioni che si è accumulata nel corso della vita. E’ bene ricordare, infatti, che l’invecchiamento legato all’azione del sole non è un effetto immediato e che i danni si vedono solo a distanza di tempo. Quando però non è più possibile porvi rimedio.

E’ necessario usare i solari?
Sì, scegliendo bene l’indice di protezione
.L’uso di prodotti solari protettivi è indispensabile, ma bisogna sottolineare che servono ad allungare il tempo di tolleranza all’esposizione e non ad annullare gli effetti negativi delle radiazioni. In pratica, non devono diventare un alibi per rimanere al sole per ore.
.Devono avere un indice di protezione adatto: al proprio fototipo (carnagione, colore di pelle e capelli), all’età (i bambini vanno protetti più degli adulti), al luogo (in alta montagna, in barca o ai tropici, anche le pelli scure vanno protette di più) e al periodo dell’esposizione. La scelta del prodotto dipende inoltre dalla zona del corpo da proteggere: meglio i fluidi per le aree pelose e le creme per quelle glabre.
.Schermo totale: obbiigatorio se la pelle è bianca, delicata e facile alle scottature e per i bambini piccoli. Sono a schermo totale i prodotti che proteggono dai raggi Uvb e Uva. Utili anche per le donne in gravidanza e per quelle che assumono la pillola anticoncezionale.
.Non annullano gli effetti dell’interazione tra sole e farmaci: attenzione: le creme non prevengono la comparsa di macchie causate dalla reazione del sole con medicinali a base di ormoni, antibiotici e alcune pomate.
.Meglio non riutilizzare solari mal conservati: il contatto con l’aria o l’umidità potrebbe averne alterato le caratteristiche chimiche, rendendoli privi di efficacia.

Quali precauzioni adottare prima e durante la vacanza?
Dalle vitamine al copricapo: i trucchi per ferie senza guai
.Prepararsi per tempo: grazie all’uso di prodotti presolari, a base di vitamine e sostanze antiossidanti, è possibile preparare la pelle al sole, rendendola più forte. Si tratta di creme da usare a partire già dal mese precedente l’esposizione al sole: migliorano l’ossigenazione della cute e la abituano a tollerare meglio le radiazioni.
.Prima di partire, bisogna informarsi sempre dal proprio medico di fiducia se i farmaci che si stanno assumendo possono o meno reagire negativamente con il sole. Questo effetto è generalmente riportato anche sul foglietto illustrativo annesso alla confezione del medicinale alla voce “controindicazioni”.
.Se si ha la carnagione chiara e i capelli rossi o biondi, è bene evitare gite in barca, bagni in mare troppo lunghi o passeggiate sul bagnasciuga. E dedicarsi a queste attività dopo le 18 oppure farle per tempi brevi durante la giornata ma ben protetti da creme a schermo superiore a 20.

Sei rossa come un peperone? 10 errori da non fare più
Tintarella, addio. Ti sei bruciata perchè sei stata per ore in riva al mare. O perchè hai scelto male la protezione. E magari hai anche la febbre alta. Attenta! Questi sono i “peccati” da non commettere mai sotto l’ombrellone
1 Prendere il sole nelle ore centrali della giornata Tra le 11 e le 15 (ora solare), i raggi sono perpendicolari alla Terra e sono un concentrato di Uvb, colpevoli di arrossamenti, eritemi e scottature.
2 Spruzzarsi spesso d’acqua, soprattutto di mare, per sopportare meglio il caldo Annienta il senso di bruciore, primo campanello d’allarme di un’imminente scottatura. E non ti accorgi che ti stai “ustionando”.
3 Usare gli specchi solari Le superfici a specchio riflettono i raggi solari amplificando la quantità di radiazioni nocive che vengono assorbite dalla pelle. Di conseguenza, il rischio di scottature diventa molto elevato.
4 Pretendere di abbronzarsi in un week-end Le bruciature sono in agguato proprio nei brevi soggiorni vissuti all’insegna del “tutto e subito”. Non solo: in pochissimo tempo, il pallore è destinato a riaffiorare.
5 Gli abbronzanti fai da te Gli intrugli fai da te a base di olio, limone o carote ostruiscono i pori della pelle e ostacolano la sudorazione, aumentando la temperatura corporea e favorendo le scottature.
6 Stendersi al sole sui prati senza un plaid o un materassino I fili d’erba possono contenere sostanze che si depositano sulla pelle e si attivano con il sole. Risultato: bruciature che segnano la pelle a strisce.
7 Stare a lungo in riva al mare La superficie dell’acqua riflette i raggi solari, aumentandone l’intensità. Evita quindi di giocare o di passeggiare per molto tempo sul bagnasciuga e applica sempre protezioni alte.
8 Usare oli e creme a base di bergamotto Questa pianta contiene furocumarine, principi attivi che, applicati sulla pelle prima o durante l’esposizione al sole, possono macchiarla. Spesso in modo indelebile.
9 Non proteggersi in montagna come al mare A quote elevate, l’aria è più rarefatta e gli ultravioletti sono più intensi e concentrati. In alta montagna va quindi protetta al massimo anche la pelle più resistente.
10 Amplificare la tintarella con lampade abbronzanti Combinare nello stesso giorno un trattamento con lampada abbronzante e qualche ora di esposizione solare è pericoloso per la cute.

redazione

Recent Posts

Rigenerazione cutanea su misura: per ogni pelle la sua soluzione

Proprio come accade con il resto del nostro organismo, anche la pelle ha delle necessità…

2 anni ago

Filler riassorbibili o permanenti: differenze e possibili rischi

L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all'iniezione di filler.…

3 anni ago

Tatuaggi e nei: quali rischi?

Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere,…

3 anni ago

Come rinforzare le unghie: rimedi per mantenerle sane e belle

Non tutti lo sanno ma le unghie sono un vero e proprio specchio della nostra…

3 anni ago

Viso stanco al rientro dalle vacanze: rimedi e trattamenti

Al rientro dalle vacanze estive, complice la ripresa della abituale routine quotidiana, il viso può…

3 anni ago

Digital aging: come contrastare l’invecchiamento digitale

Videocall, esposizione costante alla luce blu dei monitor, stanchezza e insonnia provocate dall’uso continuo dei…

3 anni ago