Massaggi e tatuaggi mai in riva al mare

L’idea era piaciuta. Il bagnante se ne stava tranquillo in spiaggia, sdraiato sul lettino, con un’inesauribile voglia di rilassarsi ed ecco che arrivava uno sconosciuto massaggiatore che per pochi soldi prometteva di far sparire ogni traccia di stress. Tirava fuori dal borsone boccette di olii essenziali e cominciava a spalmare, pungere, premere, martellare. Tutto quel benessere promesso alla fine si rivelava un bluff, in alcuni casi un vero e proprio danno per la salute tanto da aver spinto l’Organizzazione mondiale della Sanità a mettere in guardia contro i sedicenti massaggiatori che affollano le nostre spiagge. Il direttore del centro Oms per la medicina del turismo lancia l’allarme: «E’ una moda abusiva e pericolosa. Nessuno controlla queste persone, nella maggior parte extracomunitari che ‘ non hanno alcun diploma né un libretto sanitario che garantisca sul loro stato di salute».E una più attenta descrizione di, cosa può provocare un massaggio sbagliato, per di più sulla spiaggia, luogo igienicamente non idoneo, farà capire a quanti non sono caduti in tentazione, l’entità dello scampato pericolo. «Mani inesperte possono compiere gesti maldestri e provocare lesioni, danni in molti casi gravi all’apparato osteo-articolare. Un massaggio doc richiede una conoscenza dell’anatomia e della fisiologia e una competenza di tipo tecnico-professionale che questi venditori non hanno. Non solo, ricorrono a pratiche rischiose, è il caso di una persona ustionata in spiaggia da una “moxa”, tecnica che applica il calore di bastoncini di erbe sui puriti dell’agopuntura».Il direttore del centro Oms sconsiglia anche i tatuaggi eseguiti sul bagnoasciuga, che espongono a malattie come l’Aids e l’epatite B: è pericoloso l’uso dell’ago per tracciare il disegno in condizioni di igiene non assoluta. L’inchiostro stesso può essere un veicolo di infezioni. E tornando ai massaggi sotto l’ombrellone, lo specialista in medicina dello sport, rincara la dose. E racconta di quel caso, riportato su una rivista scientifica, in cui il massaggio troppo violento ha provocò una rottura epatica conclusasi con un intervento chirurgico per drenare l’ematoma. Massaggi maldestri, dunque vietati non solo in spiaggia. «Il massaggio va fatto con particolare attenzione. E’ vietatissimo nelle cervicalgie muscolotensive da stress, quando cioè la tensione gestita male viene rivolta contro la muscolatura. Mai neanche con lombalgie acute, se c’è un ematoma, dopo uno strappo o un versamento. In questi casi potrebbe anche avere un effetto contrario a quello sperato. Inoltre il massaggio è controindicato se ci sono infezioni cutanee e malattie dermatologiche: si rischia di espandere 1’infezione.E a proposito di pelle, il dermatologo milanese Antonino Di Pietro mette in guardia anche contro gli olii essenziali che vengono usati nei massaggi da spiaggia: «Possono provocare fotodermatiti, cioè arrossamenti, eritemi nei casi più gravi, e anche fenomeni allergici come vescicole o bolle. Attenti anche alla sabbia che può interferire nel massaggio indebolendo la cute e favorendo così l’insorgenza di infezioni, fino alle micosi. Infine, il calore dei sole può rendere i capillari fragili e una pressione di troppo li può rompere causando la formazione di telecangectasie, cioè le antisettiche venuzze sulle gambe».Un discorso a parte va speso per lo shiatsu proposto sulla riva del mare. Il presidente della “Inerassociazione delle arti per la salute” raccomanda di rivolgersi solo a un professionista, a chi insomma è riconosciuto dalla Fis e ha alle spalle un lungo tirocinio. «Un massaggiatore shiatsu – spiega – vuole sempre prima conoscere lo stato di salute della persona da massaggiare, si fa pagare 70 mila lire per 45 minuti e soprattutto non si metterebbe mai a fare un massaggio del genere sulla spiaggia».Bionde, attente ai raggi del sole.Bionde attente. II caldo di questi giorni invita alla spiaggia anche chi dovrebbe preoccuparsi di prendere il sole con la dovuta cautela. Le bionde, appunto, quelle naturali, dotate anche di un incarnato chiaro che male reagisce ai raggi del sole. I dermatologi le invitano a stare più in guardia delle brune dai bagni di mare saltuari che un’estate anticipata spinge un po’ tutti a fare.«Sotto accusa – spiega il dermatologo Antonino Di Pietro – non è l’abbronzatura in sé, ma quella specifica del fine settimana. La pelle chiara, in due soli giorni di full immersion, non riesce a difendersi dai raggi ultravioletti che così vanno in profondità e provocano, tra le altre cose, l’invecchiamento della pelle. Per un incarnato normale ci vogliono almeno 3 o 4 giorni perché si formi la melanina, lo scudo naturale che la nostra epidermide alza contro il sole. Le bionde e tutte le pelli chiare impiegano almeno una settimana perché questo processo si compia. Quindi, se proprio non si può rinunciare al week-end di sole, converrà almeno proteggere adeguatamente la pelle e mettere in atto altri importanti accorgimenti».Perché la questione è proprio questa: è l’inizio di giugno e fa già un caldo estivo, passerà ancora parecchio tempo prima che gli italiani possano permettersi di andare in vacanza e nel frattempo sarà duro rinunciare al fine settimana nella spiaggia più vicina per paura dei danni del sole. Il dermatologo, allora, consiglia di coprirsi bene con creme protettive, a seconda del proprio fototipo, ma anche di difendersi dal calore.Spiega Di Pietro: «Quando ci difendiamo dal sole, di solito ci mettiamo sotto l’ombrellone, convinti di essere al riparo dai danni alla pelle. E invece l’eccesso di calore, che non manca anche all’ombra, infiamma la nostra cute. E anche questo è un male per la pelle. Allora è consigliato mangiare molta frutta e verdura, bere tantissima acqua, ma soprattutto rinfrescarsi nebulizzando acqua minerale con un po’ di ghiaccio. Se così riusciamo a mantenere bassa la temperatura del corpo, potremo evitare scottature e colpi di calore».

redazione

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