Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Colpisce dieci milioni di italiani, la maggioranza donne e si può contrarre anche con un bacio. Stiamo parlando del virus dell’herpes labialis (herpes simplex di tipo 1) veicolato attraverso la saliva. Questo virus è molto contagioso e ha una particolarità, una volta entrato nell’organismo non lo abbandona più, si annida infatti nei gangli nervosi dove resta in letargo per anni. Pronto a risvegliarsi non appena il sistema immunitario si indebolisce, a causa di stress, influenza, troppo sole, o durante le mestruazioni o la gravidanza. Approfittando delle minori difese dell’organismo il virus così si fa strada fino alla cute dove si moltiplica dando luogo alle lesioni labiali, per poi ritornare nei gangli nervosi. L’infezione, detta anche febbre perché compare in genere dopo stati febbrili, dura 8-10 giorni durante i quali fioriscono sulle labbra le caratteristiche vescicole a grappolo che prudono, dolgono e da cui quando si rompono fuoriesce un liquido trasparente, di color giallino, attraverso cui si trasmette il virus. La cura: a base di aciclovir, il farmaco più usato, in crema o compresse, efficace però solo se preso alla comparsa dei primi sintomi. Evoluzione dell’aciclovir è il penciclovir, che funziona sempre prima della comparsa delle lesioni, ma è più forte e pertanto più efficace. Studi multicentrici internazionali hanno infatti dimostrato che il nuovo farmaco anti herpes abbrevia di un terzo il tempo di guarigione e dimezza la fase contagiosa. Adesso comunque è anche possibile vaccinarsi contro l’herpes labialis. Il nuovo vaccino non neutralizza il virus ma potenzia il sistema immunitario in modo da bloccare in molti casi la riproduzione del virus e ridurre così il numero di ricadute, come fa notare il dermatologo milanese Antonino Di Pietro. II trattamento dura 6-7 mesi: nel primo mese si pratica un’iniezione alla settimana, nel secondo 3, a distanza di 15 giorni. Si prosegue per altri 2 mesi con un’iniezione ogni 15 giorni e poi con un’iniezione al mese per altri 3 mesi.