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stop alla couperose

DRITTE ALLO SCOPO
E’ sempre preferibile puntare su linee per pelli con couperose, ma in alcuni casi anche creme e lozioni d’uso comune si rivelano adatte allo scopo. “Basta saper leggere l’etichetta: tra le caratteristiche imprescindibili, l’assenza di alcol e la totale ipoallergenicità del prodotto. Così come la presenza di alcune fra le sostanze più efficaci per contrastare l’aggravarsi del disturbo”, afferma il dottor Antonino Di Pietro. Eccone alcune e le rispettive proprietà.

Sostanza Caratteristiche
Camomilla Antiflogistica, decongestionante e lenitiva
Olio di germe di grano Emolliente, restituivo e nutriente
Ginseng Tonificante e antinfiammatorio
Ippocastano Aumenta la resistenza capillare, contrasta edemi e stimola la circolazione
Calendola Lenitiva, decongestionante, emolliente e cicatrizzante
Fragola Astringente, tonificante, rafforza il trofismo cutaneo
Ruscoo Vasocostrittore e vasoprotettore

Le statistiche parlano chiaro: con un rapporto di 2 a 1, la couperose miete più vittime tra le donne, penalizzate da striature serpiginose e rossastre sul volto. “A provocare la persistente dilatazione della rete sottocutanea di capillari sono cause costituzionali, genetiche e metaboliche, che si aggravano col passare degli anni”, spiega il dottor Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia di Milano. “Quando cioè la perdita di elasticità delle pareti capillari che ne consegue determina un consistente ristagno di sangue. Elasticità messa a dura prova anche da fattori esterni, quali raggi Uve sbalzi di temperatura, che, come noto, inducono una vasodilatazione. A lungo andare si verificherà un progressivo sfiancamento delle pareti capillari, che porterà al ristagno di sangue e quindi alla couperose”.

C’è di più. La couperose sembra avere, infatti, anche una causa scatenante di carattere psicosomatico. “In soggetti predisposti, il frequente arrossire per timidezza può peggiorare la situazione, apportando un notevole afflusso di sangue al volto”, continua il dottor Di Pietro. Senza contare i danni prodotti dall’uso di detergenti e cosmetici aggressivi o comunque non tollerati dalle pelli affette da couperose. Vediamo che cosa si può fare per spegnere, o almeno arginare, l’incendio che divampa sul viso.

SOLUZIONI A PROVA DI ROSSORE

Applicare tutti i giorni, anche quando si resta a casa, una crema specifica per pelli con couperose è il primo passo per tenere sotto controllo il problema. “E’ fondamentale che si tratti di una crema provvista di due caratteristiche: innanzitutto dev’essere non grassa e, in secondo luogo, deve lasciar traspirare l’epidermide, scongiurando così un ulteriore surriscaldamento cutaneo. Per lo stesso motivo, sono da bandire maschere e trattamenti termoriscaldanti, l’esposizione prolungata a fonti di calore e l’uso di acqua troppo calda quando ci si lava il viso”.

E ORA A TAVOLA: MANGIA CHE TI PASSA

Anche con l’alimentazione a tavola (o attraverso l’assunzione di integratori) è possibile combattere il problema rappresentato dalla couperose. “Aumentando innanzitutto l’apporto di antocianosidi, contenuti per esempio nei frutti di bosco. E ancora, di vitamina C e di bioflavonoidi: sostanze note per le loro proprietà vasoprotettrici ed elasticizzanti”.

Infine, chi ama le “ricette verdi” troverà in erboristeria una lunga serie di alleati noti per le loro proprietà decongestionanti e tonificanti (fra questi ricordiamo ippocastano, biancospino, frutti di bosco e camomilla), efficaci al punto da rientrare addirittura nella formulazione di prodotti cosmetici per pelli affette da couperose (vedi il box precedente).

LA BELLEZZA CHE ARRIVA VIA RADIO
“Esistono naturalmente anche delle soluzioni di medicina dermoestetica in grado di eliminare la rete di venuzze”, ricorda il dottor Di Pietro. “Fra le tecniche più efficaci la diatermocoagulazione a radiofrequenza: preso come bersaglio il capillare malato, viene colpito da onde ad alta frequenza che ne provocano la coagulazione. Quindi la scomparsa. Stesso meccanismo d’azione, ma differente fonte energetica, con il laser: in questo caso, infatti, a bersagliare il capillare sarà un fascio di luce. Ricordiamo che a consolidare il risultato è anche la temperatura esterna: per questo i dermatologi tendono a prediligere la stagione fredda per trattare i pazienti affetti da couperose”.

Indubbiamente, in presenza di predisposizione costituzionale, il fenomeno non è esente da recidive, trattabili comunque a distanza di tempo nello stesso modo senza alcun rischio a carico dell’epidermide. “Vi è tuttavia una situazione in cui, prima di procedere alla terapia con laser o alla diatermocoagulazione, è necessario trattare le parti colpite con pomate o attraverso l’assunzione di farmaci vasoprotettori”, puntualizza il dermatologo. “E’ quello dell’acne rosacea, una complicanza della couperose, che colpisce gli angoli delle labbra, la fronte e i lati del naso. A provocarla è la crescita smisurata di un acaro, dermodex, favorita dall’innalzamento della temperatura locale per grande afflusso di sangue. La follicolite cui dà luogo è molto simile a quella provocata dall’acne. Richiede pertanto una terapia in grado di favorire la guarigione delle pustole e al tempo stesso bloccare la riproduzione dell’acaro incriminato”.

MOMENTO BUONO
La stagione fredda è l’ideale per trattare i pazienti affetti da couperose. Sia che si adoperi la diatermocoagulazione a radiofrequenza, sia che si faccia ricorso al laser, a consolidare poi i risultati ottenuti è anche la temperatura esterna. Il freddo, si sa, è un ottimo vasocostrittore: proprio quello che serve per “completare l’opera”.

redazione

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