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PROGRAMMA BIOLIFTING

Da questo numero sottoporremo le “domande difficili” delle nostre lettrici a un dermatologo che risponderà dando tutte le indicazioni per risolvere il problema.

Dopo aver letto ampi servizi dedicati al lifting mi chiedo: ma non esiste un metodo per ringiovanire il viso che non sia chirurgico?

Francesca B. di Piacenza

Anzitutto occorre precisare che il lifting chirurgico non promette di ringiovanire il viso, ma di migliorarlo spianando le pieghe e rimodellando l’ovale appesantito della cute rilassata. Questo è infatti un grosso equivoco che talora può procurare delle delusioni. Il trascorrere del tempo, infatti , non provoca soltanto delle rughe sul viso e sul collo, ma anche un cambiamento dell’espressione che è l’indice della maturità acquisita e che perciò non può né deve essere cancellato. Può accadere, tuttavia, che donne ancora giovani notino i primi segni di invecchiamento, ma si rendano conto che fare un lifting è prematuro. Queste e altre donne mature che vorrebbero rinfrescare il loro aspetto ma non si decidono ad affrontare un intervento chirurgico possono sottoporsi con successo al Biolifting, cioè a una serie di cure dermatologiche che hanno la capacità di rivitalizzare il viso e di mantenere a lungo i risultati conseguiti. In che cosa consistono queste cure dermatologiche? Per spiegare come agisce il Biolifting paragonerò il viso al vecchio muro di una casa da ristrutturare: presenta macchie di umidità, crepe fra i mattoni, superficie scrostata e tutta la struttura va risanata. Così è la pelle prima del biolifting, trattamento che procede in tre tappe. La prima consiste in microiniezioni che vengono fatte nel derma (appena sottopelle) e stimolano il collagene e le fibre elastiche a riprodursi in maggiore quantità così che la pelle si ricostruisce e diviene più vitale e forte. A questo punto è come se avessimo sanato il muro dell’umidità, ma purtroppo restano ancora le crepe, cioè le rughe profonde (frontali, nasolabili). Qui entra in scena il secondo tempo: le infiltrazioni di collagene che vengono fatte lungo il percorso delle rughe molto incise per riempirle e livellarle. Queste iniezioni vengono fatte dopo aver applicato sulla zona una crema anestetica che toglie quel leggero pizzicore (comunque, per nulla doloroso, come testimoniano tutte coloro che si sono già sottoposte al trattamento) causato dall’infiltrazione. Personalmente trovo che questo trattamento è l’unico che sia in grado di “colmare le rughe” perché nemmeno il lifting chirurgico riesce a farlo. Il risultato è molto soddisfacente e ha una durata di quattro/sei mesi. Ora siamo alla terza tappa del trattamento: la pelle è già decisamente migliorata ma le restano in superficie delle ruvidezze, delle micro rughe e delle micro rughe e delle discromie (piccole macchie), e a questo punto si interviene con un peeling all’acido glicolico che spiana le rughe sottili, chiarisce le discriomie e rinnova tutta la superficie cutanea, la rende più chiara e compatta e più vitali. Il complesso di questi tre particolari trattamenti costituisce la rivitalizzazione di un viso, che si attua in tre direzioni: la stimolazione del derma a rigenerarsi, il collagene per cancellarevi segni più profondi, l’acido glicolico per eliminare le imperfezioni e uniformare il colore della pelle. Certamente questo è un trattamento che richiede un certo numero di sedute per essere effettuato al completo. Ma presenta un ulteriore vantaggio: è graduale e non necessita di giorni  di ricovero come invece il lifting chirurgico che, oltre, alla degenza, prima di dare i suoi risultati definitivi richiede spesso alcune settimane di assestamento. Per questo il Biolifting è molto gradito alle donne che si propongono di rinfrescare e rivitalizzare il viso senza interrompere le loro abituali occupazioni.

di Antonino Di Pietro

redazione

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