Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Durante l’adolescenza, qualche piccola impurità della pelle è un fatto normale. Ma, per qualcuno, il problema assume un carattere un po’ particolare: i brufoli si moltiplicano, si infiammano, iniziano a lasciare cicatrici. E’ l’acne.

Le cause dell’acne

Durante l’adolescenza l’organismo, in entrambi i sessi, inizia a produrre ormoni sessuali maschili: gli androgeni” spiega Maria Grazia Bertazzoni, primario della divisione di Dermatologia dell’Ospedale di Mantova. “Queste sostanze stimolano l’attività delle ghiandole sebacee che quindi producono una maggiore quantità di sebo, il fluido oleoso che ha, tra gli altri, il compito di trattenere l’umidità della cute”. Così la ghiandola si ingrandisce.

Le sue pareti si ispessiscono e il grosso trova difficoltà sempre maggiori a uscire” illustra Antonino Di Pietro, direttore del servizio di dermatologia dell’ospedale Marchesi di Inzago (MI). “Così si forma un accumulo di materiale, il comedone”. Poiché in questi serbatoi di sostanze grasse trovano l’ambiente ideale molti batteri, una vera e propria infezione locale è facile. “La situazione può peggiorare, nelle ragazze che soffrono di una disfunzione ormonale, la policistosi ovarica” aggiunge il professor Carlo Pezzoli, primario della Divisione di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Desenzano. “In questi casi, la produzione di androgeni da parte delle ovaie è molto maggiore del normale: e ciò induce un aumento della induce un aumento della seborrea ancora più marcato”.

Stop ai batteri: come lavarsi per evitare l’acne

La prima e più semplice soluzione è ricorrere a lavaggi con particolari saponi antiacne, che rallentano la moltiplicazione superficiale dei batteri. “Sono in commercio anche speciali creme a base di benziolperossido o di retinolo, che provocano una leggera desquamazione della pelle che aiutano il poro a eliminare il sebo” spiega Di Pietro. “Un’altra molecola, l’alludekina, è invece contenuta in pomata che riducono l’attività ghiandolare”.

Isotretinoina contro l’acne: quando usarla e quando evitarla

Nei casi più seri è meglio, però, correre a una nuova molecola, l’isotretinoina. “E’ un prodotto, in compresse, efficace, perché blocca i recettori ormonali della ghiandola sebacea e, di conseguenza, la sua secrezione” dice Di Pietro. “Così, nel 90 per cento dei casi, l’acne si risolve in un paio di mesi. Dopo il ciclo di cura, inoltre, la ghiandola resta meno sensibile agli androgeni: i risultati, quindi sono duraturi”. Una sola avvertenza: l’isotretinoina è pericolosa se usata al momento della fecondazione, perché causa malformazioni nel feto. Non va, quindi, assunta se si desidera avere un figlio nel periodo della cura.

Acne femminile: ci sono soluzioni specifiche?

Le ragazze hanno poi la possibilità di ricorrere anche alla pillola ormonale. “La più efficace e indicata è quella a base di ciproterone acetato ed estradiolo, studiata per curare la policistosi ovarica ma capace di risolvere anche i problemi di chi soffre di normale acne, perché riduce molto i livelli di androgeni”. Controindicazioni? “Può verificarsi un aumento moderato di peso, causato da ritenzione idrica” dice Bertazzoni. “Nei primi mesi, poi, non è rara un po’ di nausa. In ogni caso, è da consigliare solo a ragazze oltre l’età dello sviluppo”. Quanto deve durare la cura? “Di solito basta un ciclo di un anno” risponde Di Pietro. Nei casi più seri, invece, come nella policistosi, la terapia va protratta indefinitamente. Se si smette la pillola, la produzione degli androgeni, quasi sempre, riprende”.

di Andrea Divo

ha collaborato Ombretta Piana