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Dimmi che pelle sei

Una pelle eclettica? La castana ce l’ha. Basta darle da bere per esaltarne la luminosità

Una pelle per tutte le stagioni. Se abbiamo i capelli castani, la carnagione né troppo scura né troppo chiara, possiamo dirci fortunate: il nostro make-up sarà particolarmente facile e potremo cambiare look ogni volta che vorremo. Sempre che la nostra carnagione sia ben idratata e protetta, perché solo cosi sarà la base ideale per il trucco. “La pelle della donna dai capelli castani”, spiega Antonino Di Pietro, milanese, specialista in dermatologia, “è spesso mista, con zone aride e altre più untuose, come il mento e la fronte. Avrà bisogno di attenzioni per ristabilire il suo equilibrio idrico e sebaceo”. Attenzioni che cominciano a tavola, con una dieta depurativa, povera di grassi e di cibi piccanti ma ricca, ricchissima d’acqua: almeno un litro e mezzo al giorno. “Un segreto molto semplice”, continua Di Pietro, “è quello di spruzzare le pelle, una volta detersa, con acqua minerale fresca, decongestionante, ricca di ioni e, ancora, riequilibrante”. Il rischio, se la donna castana non tratterà bene la sua pelle, è l’aria spenta, tipica di un’epidermide che ha sete. Si, quindi, alla detersione quotidiana, purché sia fatta con prodotti che rispettino l’equilibrio idrolipidico e sia seguita da una idratazione intensa. No, dunque, all’abbronzatura selvaggia, anche se la castana ha la tintarella facile e si “scotta” di rado. “Sempre meglio non eccedere”, spiega lo specialista. “Il sole prosciuga le riserve di collagene e facilita l’inaridimento e l’invecchiamento” .

Forte, calda, splendentemente, sensuale: la pelle delle brune è come la loro bellezza.
Ha carattere: reagisce bene alle aggressioni dell’inquinamento e può nascondere per lungo tempo i segni dello stress e degli anni. Ma anche per lei non mancano i rischi. “La tipica bellezza mediterranea”. spiega infatti Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia. “ha generalmente una pelle tendente al grasso: grassa o molto grassa. I suoi punti deboli saranno dunque l’eccessiva lucidita, segno dell’ipersecrezione sebacea, i pori dilatati e i comedoni neri. Nonché la predisposizione all’acne”. Che fare? “In primo luogo”, risponde il dermatologo, “occorre detergere la pelle correttamente, senza lasciarsi tentare da prodotti troppo aggressivi, che sviluppano il cosiddetto “effetto rebound”, un boomerang: la pelle si asciuga momentaneamente e, subito dopo, secerne ancora più sebo del solito”. Attenzione, dunque. Anche i saponi allo zolfo, in voga fino a poco tempo fa, sono troppo sgrassanti e vanno evitati. Invece, un grande alleato della bruna contro l’eccessiva untuosità e l’acne è il sole, che può prendere (sempre con giudizio) senza timori di scottature. Anche periodici cicli di lampade Uv possono aiutare a prosciugare i brufoletti. Il vero problema, però, è quando l’acne c’è già stata e ha lasciato sulla pelle tante piccole cicatrici. “In questo caso”, spiega Di Pietro, “si ricorrerà a peeling esfolianti”. E la dermoabrasione? “Per le carnagioni scure la sconsiglio: sulla parte trattata, la pelle può riformarsi più chiara, con uno spiacevole effetto a chiazze”. Ma la bruna è particolarmente fortunata: il suo problema di pelle grassa e acne tende a regredire con gli anni, quando spontaneamente la secrezione sebacea diminuisce. Ma, anche allora, guai a trascurarsi: i segni d’espressione sono in agguato. Per questo la pelle va nutrita regolarmente con prodotti che non ne occludano i pori. E se, nonostante le attenzioni, sul volto si sono formati dei solchi, magari sulla fronte o intorno alla bocca? Inutile tenerseli. Iniezioni periodiche di collagene li faranno sparire senza alcun dolore, sollevando la pelle istantaneamente.

Superba ma fragilissima. La carnagione di una rossa ha bisogno di attenzioni particolari per mantenere intatto il suo fascino.
Semplicemente rossa. Non ci vogliono troppe parole per descrivere la bellezza più delicata e più rara. Ma quanta fatica per mantenerla! La carnagione di chi ha i capelli rossi è fragile e bastano un colpo di vento o un occhio di sole ad arrossarla e irritarla. Per questo, forse, tanti pittori hanno fatto a gara ad immortalarne i momenti di splendore. “Questa pelle”, dice il dermatologo Antonino Di Pietro, “appare cosi bianca, rosata perché è molto povera di pigmentazione. La sua delicatezza deriva, in primo luogo, dall’incapacità di produrre melanina per difendersi dai pericolosi raggi Uvb. La rossa, infatti, non deve mai esporsi al sole senza protezione: meglio uno schermo totale”. Ma se l’estate mette a dura prova l’epidermide della rossa, l’inverno non è da meno: i bruschi passaggi dal freddo al caldo, dalle case troppo riscaldate all’esterno, sono tra i responsabili della couperose. “Un disturbo”, spiega il dermatologo, “che è causato dalla fragilità capillare, altro punto debole della rossa. Non mancano, pero, accorgimenti per prevenirlo. Anche a tavola: i mirtilli, ad esempio, sono ottimi vasoprotettori”. E in inverno basterà riscaldarsi leggermente il viso appoggiandovi le mani prima di entrare in un locale caldo per non provocare la rottura dei capillari. Poi, per combattere irritazioni e arrossamenti, un bell’impacco di camomilla e l’ideale. E le lentiggini? “Sono simpaticissime e non e giusto considerarle un difetto. Se si vogliono schiarire basterà strofinarle con succo di limone”.

Misteriosa e lunare: la bellezza della bionda deve fare i conti con una pelle sensibile che rischia la disidratazione
Chi non ha sognato, almeno per una volta, di essere bionda? Non solo nei capelli, ma anche nell’incarnato: così trasparente, pallido, quasi lunare. Capace, come nessun’altra carnagione, di accendersi con pochi, leggeri tocchi di make-up. Ma questa carnagione elegante, diafana e leggermente opaca e delicatissima, come tutte le cose preziose.

“La pelle di una donna bionda”, spiega il dermatologo Antonino Di Pietro, “è molto sottile, particolarmente sensibile e facile alla disidratazione. Essenziale e non commettere errori nella pulizia, perché un trattamento troppo energico potrebbe lasciarla inaridita e indifesa verso ogni agente irritante. Meglio detergerla con oli o saponi emollienti, senza dimenticare l’idratazione di giorno e la nutrizione la sera”. Sensibile agli agenti atmosferici, facilmente arrossata dal vento e dal freddo, la pelle delle bionde rischia disidratazione e rughette anche al sole. “A tutte le bionde consiglio il cappello, visto che producono poca melanina”, dice Di Pietro, “e filtri solari con fattori di protezione molto alti”. Anche la dieta può aiutare: carote, barbabietole, albicocche e tutte le verdure e i frutti con la polpa color arancio, che contiene betacarotene, capace di stimolare la produzione di melanina. “Però”, raccomanda Di Pietro, “questi frutti vanno consumati almeno per un mese prima dell’esposizione al sole”. Ma se non ci siamo protette e la pelle e arida e sciupata? “In questo caso”, spiega il dermatologo, “saranno utili dei microinnesti di frazioni proteiche per rivitalizzare le cellule stanche. Mentre se le rughe si fanno notare consiglio iniezioni di collagene o di estratti placentari”.

redazione

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