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C’E’ MACCHIA E MACCHIA

Per salvare e mantenere sana la nostra pelle dobbiamo conoscerla in profondità, sapere quando e come reagisce agli stimoli esterni, specialmente in questa stagione, quando ci accingiamo ad esporci al sole, a fare bagni in mare o in piscina, a stare molto tempo all’aria aperta. Per vivere bene e godere giustamente le nostre vacanze bisogna stabilire un rapporto ottimale col sole, con questo amico-nemico di sempre.

Per esempio, se sappiamo di avere una pelle sensibile, delicata e chiara e inutile pretendere di abbronzarsi in un giorno, e quindi mettersi a prendere il sole in modo scriteriato. L’unico risultato certo e scontato e un eritema fortissimo e fastidioso. Proteggendo invece la cute con un prodotto solare adatto ed esponendosi gradatamente si possono evitare i disturbi e avere la soddisfazione di raggiungere una tintarella invidiabile. Essere informati su quanto può capitare può aiutare molto ad evitare rischi e pericoli. Per questo ci siamo rivolti al dottor Antonino Di Pietro, specialista in dermatologia di Milano, col quale abbiamo passato in rassegna i problemi sole-estate.

“Il danno più comune che il sole può causare – ci spiega il dottor Di Pietro – è l’eritema, provocato dai raggi ultravioletti di una determinata lunghezza d’onda che, colpendo la cute, determinano una vasodilatazione eccessiva rispetto alla norma. La vasodilatazione comporta anche la fuoriuscita dai vasi capillari di “essudatio”, la parte liquida del sangue, che forma un edema, un gonfiore che si nota al di fuori della pelle. Con l’eritema quindi, non c’è solo arrossamento della cute, ma anche un suo ispessimento, tende cioè a ,gonfiarsi e a rialzarsi. Questo gonfiore impiega qualche giorno a scomparire. I vasi capillari, dilatandosi, stirano anche le terminazioni nervose e l’edema porta prurito. Ma se ci si gratta si peggiora la situazione, perché l’irritazione aumenta. La prima cosa da fare appena si verifica l’eritema e di non esporsi al sole, almeno per due o tre giorni, e proteggersi bene indossando indumenti di cotone, larghi, freschi, di colore chiaro. Che cosa fare per il prurito e il bruciore? Impacchi con la camomilla fredda. Quest’ultima infatti rinfresca la cute, e lenitiva per il prurito e soprattutto e astringente. Riduce quindi l’edema rimpicciolendo i vasi capillari. Ma non è tutto. Se l’eritema e particolarmente intenso, il nostro esperto consiglia di applicare sulla cute “l’impaccoccione”.

E’ un rimedio che viene dalla tradizione popolare: si prende del pane – il pane contiene amido che è un rinfrescante – lo si mette a bagno, lo si strizza un po’ e lo si imbeve con la camomilla fresca. E’ veramente un portentoso sfiammatore, per di più alla portata di tutti. Quando però i rimedi “casalinghi” non raggiungono il loro intento bisogna ricorrere ai farmaci, in particolare al cortisone che è un potente antinfiammatorio per sua natura chimica. Il medico, a questo punto, potrà anche ordinare degli antistaminici da prendere per bocca, per aiutare a vincere il prurito. Attenzione: non mettere mai cose calde sull’eritema.

“Chi ha la tendenza all’eritema – sottolinea il dottor Di Pietro – può prevenirlo, prendendo, tre-quattro settimane prima della vacanza, composti di vitamina F (che è un protettore cellurare, e betacarotene. Esistono in commercio e costituiscono una prevenzione veramente efficace”.

Rinfrescare spesso la cute
Il nostro esperto ribadisce che l’esposizione al sole va fatta in modo graduale perché una dose massiccia di raggi ultravioletti coglie la nostra pelle impreparata, perché dobbiamo darle il tempo per fabbricare la melanina. E anche molto utile, durante l’esposizione al sole, rinfrescare continuamente la cute. L’eritema solare non e altro che un surriscaldament6 eccessivo, quindi docce frequenti sono benefiche. La situazione di bruciore che proviamo è data dai raggi infrarossi che scaldano la cute e non ci abbronzano. E’ dunque meglio abbassare la temperatura del nostro corpo: teniamo quindi vicino a noi uno spruzzino pieno di acqua minerale e usiamolo frequentemente!

Sono pericolose le creme abbronzanti che contengono bergamotto. Altra cosa pericolosa è il succo di limone messo sulla cute esposta al sole: può provocare macchie.

Alcune dermatiti possono anche essere causate in seguito al contatto con alcune piante. Gli oleandri, per esempio, possono causare macchie sulla cute perchè contengono composti chimici che cambiano struttura chimica con la presenza dei raggi ultravioletti. La stessa erba dei prati contiene delle sostanze – le fotocumarine – che a contatto con la pelle possono dare dei fenomeni di fotosensibilizzazione e di fotocolorazione. Ecco quindi che ci può venire la dermatite dei prati, a strisce. Se ci si sdraia in costume da bagno su un prato, senza un asciugamano o un telo sotto, le sostanze chimiche contenute nell’erba virano col sole e lasciano macchie o una dermatite. Quest’ultima è un’irritazione cutanea che si cura con pomate al cortisone. In alcuni casi possono rimanere degli esiti “discromici”, quindi macchie sulla cute che vanno via con molta difficoltà e in un lungo lasso di tempo.

Ci sono persone che per costituzione, per proprio tipo di pelle cioè, tendono a creare degli accumuli di cellule cornee superficiali, quasi fossero “isole”. Queste vengono chiamate indifferentemente verruche seborroiche o cheratosi seborroiche. Assomigliano infatti a verruche, in realtà non sono infettive o contagiose come le verruche. Insorgono più facilmente in chi ha pelle a tendenza seborroica, cioè grassa, e sono isole di tessuto epiteliale che con il passare degli anni tende ad ispessirsi sempre più diventando granuloso e crescendo in altezza e in lunghezza. Possono essere poche, ma anche molto numerose. Per fortuna hanno un significato solo estetico, non patologico. Chi e predisposto a fabbricare queste “isole” deve pertanto fare attenzione ad esporsi a! sole perchè può aumentarne la produzione. Il dermatologo riesce ad eliminare definitivamente queste chiazzettine marroni un po’ spesse, servendosi del diatermocoagulatore o del laser o della crioterapia. Non rimane alcun segno.

RAGGI DEL SOLE E TUMORI DELLA PELLE
“I tumori della cute – spiega il dottor Di Pietro -risentono molto dell’azione dei raggi ultravioletti. I basaliomi, per esempio. Si tratta di tumori che sono, per fortuna, di natura non maligna. Se si lasciano sulla pelle pero si allargano sempre di più diventando deturpanti e devastanti. E stato accertato che questo tipo di tumore con l’esposizione al sole si sviluppa di più nelle zone del corpo fotoesposte, cioè viso e mani. Quanto poi alla relazione tra i raggi ultravioletti e il terribile melanoma non e ancora del tutto sicura. I melanomi del volto e delle mani infatti sono meno frequenti di quelli di altre parti del corpo più protette dal sole”.

I raggi ultravioletti possono causare molte macchie, specialmente sui viso. spesso la loro comparsa e legata a problemi di tipo ormonale, soprattutto per le donne. E’ noto che chi assume la pillola anticoncezionale pub “macchiarsi” con facilita. Anche durante la gravidanza compaiono le cosiddette “macchie gravidiche” sulla fronte, intorno agli occhi, sugli zigomi, intorno alla bocca e sembra siano causate da un eccesso di estrogeni, anche se questo dato non e sicurissimo ancora. L’assunzione di alcuni farmaci – cortisonici, antibiotici, antiepilettici e altri – può determinare la comparsa di macchie. Purtroppo e molto difficile riuscire ad eliminarle perché i metodi e i prodotti che esistono non sono efficaci in tutti i casi. Utile e l’acido ascorbico, che e uno “scolorante” naturale. E’ contenuto nel succo di limone. Se viene utilizzato di sera – di giorno al sole può, come abbiamo detto, causare macchie – a gocce, messe direttamente sulle macchie, può aiutare a schiarirle. Un gruppo di ricercatori giapponesi e riuscito ad isolare un derivato dell’acido ascorbico e ha messo a punto un prodotto che ora viene sperimentato clinicamente. Non esiste comunque al momento qualcosa di risolutivo.

VIA COL LASER LE MACCHIE SENILI
Possono comparire dopo i trentacinque anni e danno un fastidio psicologico a chi le ha. sono le “macchie senili”, accumuli di melanina che non si riassorbe più. In chi è predisposto tendono ad aumentare col passare degli anni. Oggi col laser possono venire facilmente eliminate. Infatti, con molta delicatezza, questo strumento elimina il loro strato più superficiale, senza arrivare all’interno, quindi senza provocare cicatrici: e la macchia si attenua e poi sparisce.

E la vitiligine, chiediamo al nostro esperto, migliora o peggiora col sole? “Questa malattia – ci risponde – costituisce un grosso cruccio per il dermatologo, perché non si può fare molto. Le cause sono ancora sconosciute. Si sa soltanto che nelle chiazze c’e mancanza di melanina. Osservando la cute al microscopio facendo l’esame istologico si vede che in quei punti non esistono i melanociti, cioé le cellule che producono la melanina. I melanociti migrano, vanno in altre zone della cute, ma non sappiamo ancora per quale ragione. Queste cellule hanno forme particolari, che assomigliano ai polipi, cioé, hanno una testa con tentacoli. Intorno alla chiazza bianca spesso c’é un bordo scuro che potrebbe essere costituito dai melanociti migrati. In altri casi pero la differenza e più graduale tra chiazza e resto della pelle. Dagli studi effettuati su questa malattia é emerso che spesso e legata a disturbi emotivi, ad eccessi di stress e che può comparire dopo qualche grosso trauma psichico. Occorre naturalmente una predisposizione costituzionale. Può manifestarsi sia con poche macchie, sia con molte o molto grandi. Se ci si espone al sole le chiazze vanno molto ben coperte, perché la cute può bruciare facilmente non avendo difese naturali. In questi casi può aiutare molto l’assunzione di betacarotene sia in composti, sia mangiando frutta e verdure che contengono questa sostanza (specialmente pomodori, zucche, meloni, albicocche). Vanno anche assunti alcuni farmaci, gli psoraleni. Questa e comunque un tipo di terapia molto pesante per il fegato e va fatta sotto stretto controllo medico. Talvolta si ottengono alcuni risultati, cioè anche le macchie si pigmentano un po’. Si tratta sempre di tentativi terapeutici che vanno stabiliti ed effettuati solo su consiglio medico”.

Quanto alla psoriasi invece, che viene definita la malattia dei sani o la malattia dei managers, non è legata a disturbi interni e si presenta sempre più spesso in chi è stressato. Si manifesta con la comparsa di ispessimenti della cute, sotto forma di chiazze rosse, in punti caratteristici del corpo: gomiti, ginocchia, osso sacro, cuoio capelluto e nei casi più gravi anche in altre parti. Ci sono momenti in cui queste chiazze aumentano moltissimo e corrispondono sempre ai periodi di maggiore affaticamento fisico e psichico. In alcuni casi la psoriasi rimane presente tutta la vita e in altri si presenta a periodi. Risente beneficamente dell’esposizione ai raggi ultravioletti, soprattutto durante un soggiorno marino (bagni e sole). Durante l’inverno viene spesso consigliata l’esposizione a lampade UV per migliorare la situazione.

CALDO E SOLE: ATTENZIONE AI FUNGHI
Il virus dell’herpes simplex si rifugia allo stato latente nei gangli nervosi pronto a manifestarsi con la tipica febbre sotto gli stimoli più diversi. Uno di questi e proprio il sole, insieme allo stress, alla stanchezza e via dicendo. Vietato toccarlo o baciare mentre lo si ha, perché è contagioso, lasciandolo stare finisce da se. In caso contrario l’Acyclovir in pomata e, nei casi più gravi in pastiglie, risolve il problema.

Quanto ai funghi poi, l’estate favorisce la comparsa di micosi superficiali. Uno dei funghi più conosciuti e la Pitiriasi versicolor, che si è dimostrato un fungo molto speciale. Fino a qualche anno fa infatti si riteneva che fosse contagiosa. Invece da studi recenti è stato accertato che cresce sulla cute di tutte le persone, cioè ognuno di noi ha la sua Pitiriasi personale. Quando poi si creano certe condizioni ambientali particolari, dovute al pH della propria pelle, al tipo di sudore o di sebo che uno ha in certi periodi della vita, la cute diventa un terreno fertile e i funghi cominciano a proliferare. Noi non ci accorgiamo di questa crescita inizialmente perché avviene di solito nei mesi invernali e si manifesta con chiazze invisibili sulla pelle chiara. Cominciando ad esporsi al sole il fungo blocca i processi di produzione di melanina in profondità, quindi dove c’è il fungo l’abbronzatura è uno strato sottile e molto superficiale. Quando si torna dalle vacanze, continuando a lavarsi, viene eliminato questo film sottilissimo di abbronzatura e le macchie si vedono, mentre sul resto del corpo rimane l’abbronzatura. Che cosa bisogna fare? Chi ha predisposizione a questo fungo o chi l’ha avuto l’anno precedente deve fare la cura antimicotica preventiva con pomate speciali che si trovano in commercio 0 con bagni al solfuro di selenio.

Una nota curiosa: questo fungo ha una particolare fluorescenza che da sui verde bluastro e che si vede con le lampade Wood, proprio quelle che vengo no usate nelle discoteche.

redazione

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