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ESTATE A PELLE NUDA

Sono in tanti, circa 40 milioni, i germi che affollano ogni decimetro quadrato della nostra pelle. Per quanto stretta, questa convivenza è tuttavia armoniosamente coordinata dalle regole della tolleranza che impediscono agli uni di prevaricare sugli altri. Quando, però, le sentinelle immunitarie perdono potere ecco che sulla pelle appaiono i segni di alcune ribellioni sotto forma di chiazze, pustole, rossori o vescichette.

Con l’arrivo del caldo o alle prime esposizioni al sole molti di noi lamentano la comparsa
di funghi, di herpes, di verruche e non sempre si è pronti a intervenire nel modo giusto. Ecco quindi, una guida per conoscere le soluzioni che aiutano a prevenire e combattere tanti piccoli nemici estivi.

PELLE A LEOPARDO

Si chiama Malassenzia furfur ed è il fungo che quando compare sulla pelle crea subito un istintivo disagio. All’inizio si notano minuscole macchioline bianche che, in poco tempo, si moltiplicano e si dilatano vertiginosamente. Dopo una rapida occhiata alla nostra epidermide, chi ci viene vicino evita di abbracciarci, di usare i nostri indumenti, di stendersi sulla stessa sdraio. “Si è scoperto proprio di recente che questo fungo vive normalmente sulla pelle di ognuno di noi e, quindi e sbagliato pensare che possa essere trasmesso con il contagio. Le piccole chiazze bianche compaiono quando sull’epidermide si intrecciano alcune modificazioni legate all’acidità, alla secrezione di sebo o alla sudorazione che rendono il fungo più aggressivo facendolo sviluppare a dismisura”, spiega il dottor Antonino Di Pietro, medico chirurgo e specialista in dermatologia e venerologia a Milano. Spesso le piccole chiazze bianche compaiono sin dal primo giorno di mare, come se i raggi solari mettessero in moto una specie di “sviluppo fotografico”. “In un certo senso è proprio cosi”. spiega il dottor Di Pietro “dato che il fungo, il più delle volte, si modifica in modo invisibile e senza sintomi in inverno formando colonie compatte e numerose. Accorgersene, pertanto, è impossibile, ma appena ci si espone al sole, le zone colpite dal fungo si pigmentano con difficoltà dato che mancano di melanina ed escono “allo scoperto”.

Altre volte il fungo compare appena rientrati in città, ma il meccanismo è sempre lo stesso. Dove c’e il fungo lo spessore dell’abbronzatura è molto sottile e con la prima desquamazione di cellule cornee si manifestano le chiazze chiare mentre il resto del corpo mantiene il colore scuro.

SOLUZIONE. Va subito applicata una pomata antimicotica a base di aciclovir per una decina di sere. Per l’igiene é bene scegliere saponi allo zincopiritione che, però, inaridiscono l’epidermide: sarà sufficiente usarli a giorni alterni per una settimana applicando subito dopo su tutto il corpo una buona crema idratante.

“Al termine della cura le macchie persisteranno fino a quando non se ne andrà l’abbronzatura”, avvisa il dermatologo. “Il farmaco contro il fungo, infatti. non è una vernice che ripigmenta l’epidermide ma ha il compito di bloccare la diffusione della massa fungigna distruggendola”. Per favorire la ripigmentazione della pelle basterà una seduta di raggi U.V.A.

IL FUNGO CHE AMA IL CALDO
Tra i tanti funghi saprofiti (che vivono cioè sulla pelle senza dare problemi) ce ne sono alcuni che si sviluppano quando la temperatura sale e che proliferano tra le pieghe della pelle. Sudore, umidità e calore provocano così arrossamenti e desquamazioni sotto le ascelle, all’inguine, nel solco sottomammario.

SOLUZIONE. “Se trascurate, queste forme provocano dolorose fissurazioni”, dice il dottor Di Pietro “al punto che indossare il costume diventa un problema. Ai primi accenni vanno evitate fibre sintetiche e abbigliamento aderente. Nella scelta del farmaco si incorre generalmente in due grossi errori, scegliere un antibatterico o una pomata al cortisone. Il beneficio è momentaneo, ma poiché entrambi indeboliscono le difese cutanee, il fungo si ripresenta in poco tempo ancora più vistoso. Si, invece, a una crema antimicotica abbinata a paste all’ossido di zinco o talchi inerti che danno una sensazione di grande freschezza”.

TANTE, TROPPE BOLLICINE

Quasi tutti la conoscono come “febbre delle labbra.., ma si chiama herpes ed è causata da un virus dal comportamento insolito. “Ogni volta che sulle labbra (ma anche sui genitali) compare quel grappolo di bollicine vuol dire che la soglia delle difese immunitarie si è abbassata. Può essere colpa di un momento faticoso, dell’eccessiva esposizione al sole, dello stress”, spiega il dermatologo.

“La parte altamente infettiva è rappresentata dal liquido contenuto nelle vescicole perciò bisogna evitare di baciare chiunque (o avere rapporti sessuali nel caso di herpes genitale). II virus, una volta installatosi nell’organismo non se ne va più e dopo ogni apparizione si rifugia nelle terminazioni nervose vicine per poi risvegliarsi solo quando gli anticorpi sono chiamati ad altri compiti di difesa”. Ecco quindi spiegato perché l’herpes compare nei momenti di affaticamento organico.

SOLUZIONE. Al primo prurito o bruciore bisogna ricorrere subito alle già citate pomate a base di aciclovir. “Non possediamo farmaci in grado di distruggere il virus ma in questo modo si blocca la sua replicazione evitando la formazione delle vescicole”, dice Di Pietro. In caso di emergenza, se si è in viaggio o non si ha a portata di mano l’apposito farmaco, diventa molto utile l’immediata applicazione di ghiaccio.

BICARBONATO CONTRO LA CANDIDA

I sintomi sono inequivocabili: perdite bianche e prurito. Il fungo della candida si sviluppa

con il caldo o se strapazzi e vita disordinata provocano un indebolimento delle difese dell’organismo. Ma anche una eccessiva igiene, con l’uso sconsiderato di lavande o detergenti troppo aggressivi può ridurre le difese locali e lasciare un campo fertile allo sviluppo della candidosi. “L’acqua di mare (anche se inquinata) non e affatto colpevole, in questo caso”, chiarisce il medico.

SOLUZIONE. Il consiglio del dottor Di Pietro è quello di sciogliere un po’ di bicarbonato in acqua tiepida e sciacquare la zona più volte al giorno. Alla sera si applicherà un prodotto antimicotico (sotto formua di ovuli o candelette) per circa 15 giorni.

VERRUCHE: SI VINCONO CON IL FREDDO
Un taglio anche minuscolo sui piedi o una invisibile ferita alla mano diventano per i virus una porta spalancata. Nel caso delle verruche per esempio, basta camminare a piedi nudi in piscina, in ambienti umidi, negli spogliatoi per accorgersi della comparsa di piccole masse piatte, dure come un sassolino e dolorose. Le verruche so no virali e molto infettive per cui è molto facile trasmetterle.

SOLUZIONE. “La crioterapia è il modo migliore per eliminare le verruche senza lasciare alcuna cicatrice e senza bisogno di punti”, dice il dottor Di Pietro. “Questa metodica consiste nel raffreddare la zona dove si trova la verruca con l’azoto liquido. A questo punto si forma una bolla da ustione da freddo che, gonfiandosi, stacca la verruca dai piani profondi dell’epidermide. Alla fine la verruca risulta incastonata sul tetto della bolla. Quando la bolla si secca cade anche la verruca”.

redazione

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