Erisipela: come curare le infezioni della pelle da streptococco

Tra le infezioni cutanee più comuni che possono colpire adulti e bambini c’è l’erisipela. Questo disturbo cutaneo, che si manifesta con grosse chiazze rosse leggermente in rilievo e dai margini netti, si accompagna di frequente a febbre, brividi e sensazione di freddo. Per questo il problema non sempre viene correttamente diagnosticato e può essere confuso con altre patologie dermatologiche. In questo articolo trovi una guida per riconoscere questa infezione cutanea e la relativa cura dell’erisipela.

Che cos’è l’erisipela e quali sono le sue cause?

L’erisipela è un’infezione della pelle causata dallo streptococco aureo (gruppo A) o da altri germi meno comuni . Questo batterio è naturalmente presente sull’epidermide, ma in seguito a lesioni, punture di insetto o ferite può infiltrarsi tra gli strati cutanei infettando la circolazione venosa e le vicine ghiandole linfatiche. L’erisipela si manifesta con una macchia rossa sulla pelle ben definita e a volte dolorante. Nei casi più gravi può presentare vescicole ed essere accompagnata da febbre, brividi, nausea o vomito. L’erisipela colpisce soprattutto gli arti inferiori, in particolare le gambe, ma può svilupparsi anche su braccia e viso.

Incubazione e trasmissione dell’erisipela

L’incubazione dell’erisipela può durare dai 3 ai 7 giorni. Nella maggior parte dei casi l’erisipela non è contagiosa, infatti lo streptococco si contrae per autoinoculazione e successivamente colpisce gli strati cutanei più profondi e non quelli superficiali da contatto. Per questo l’infezione si diffonde con un taglio o una parte di pelle lesionata, dove i batteri hanno l’opportunità di proliferare e penetrare nel derma. L’erisipela può diventare contagiosa quando le macchie rosse con cui si manifesta sono infette e ricche di pus. In questo caso, è importante medicare con molta attenzione la persona che ha contratto l’infezione.

Terapia antibiotica e altri rimedi contro l’erisipela

L’antibiotico rappresenta la cura definitiva contro l’erisipela, perché permette di eliminare il batterio dello streptococco. La terapia antibiotica comprende solitamente cicli di trattamento che vanno dagli 8 ai 15 giorni di somministrazione orale. In combinazione possono essere somministrati antinfiammatori per ridurre febbre e dolore. Utile per la pelle e per eliminare più velocemente le chiazze rosse in rilievo sono gli impacchi d’acqua caldo-umidi ai quali si può aggiungere del disinfettante o del bicarbonato per un’azione antisettica, ma senza esagerare, soprattutto in caso di cute eccessivamente lesionata. Il consiglio è di recarsi sempre da uno specialista per individuare la terapia più corretta.

Cosa fare in caso di erisipela recidivante

L’erisipela è un’infezione recidivante che può ripresentarsi a distanza di poco tempo, soprattutto in soggetti più deboli come anziani, bambini o individui affetti dal diabete. In questi casi lo specialista può prescrivere un terapia antibiotica più lunga e duratura e richiedere sedute di osservazione del paziente. Se il soggetto è recidivo occorre prestare attenzione ogni qual volta si lesioni o ferisca. È importante avere sempre in casa del disinfettante e delle garze sterili per pulire la ferita più volte al giorno garantendo una corretta guarigione.

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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