Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Applicare tatuaggi per coprire trapianti cutanei e cicatrici sul viso, ovvero parti di cute danneggiata, è una pratica che può risultare utile per aiutare i pazienti a sentirsi più soddisfatti del proprio aspetto, migliorando così la qualità della loro vita. Non si tratta di tatuaggi nel senso stretto del termine, ossia di disegni decorativi, ma dell’uso medico di leggere colorazioni per far sì che le zone cutanee scolorite tornino ad assomigliare a quella circostanti.

A evidenziare i benefici della metodica dei tatuaggi medici è stato anche un recente studio condotto nell’Ospedale Diakonessen di Utrecht, su 76 pazienti. Anomalie cromatiche, lesioni cutanee, cicatrici possono provocare riduzioni del benessere psicologico, sociale e fisico della persona, soprattutto quando la pelle è danneggiata in aree come il viso, che sono continuamente e inevitabilmente visibili non solo al paziente ma anche agli altri.

Dalla ricerca è emerso che, sia nel caso in cui vengano utilizzati tatuaggi sia nel caso in cui siano impiegate altri trattamenti come il laser, la diminuzione del contrasto tra il colore delle aree cutanee lesionate e la pelle circostante, può determinare un profondo impatto positivo su come il paziente percepisce il proprio aspetto fisico, migliorando di conseguenza il proprio benessere e la propria sicurezza sociale.