Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Si comincia a 30 anni, quando bastano un siero e una crema. Ma non appena le rughe fanno capolino, l’uomo attento deve ricorrere alla manutenzione straordinaria. Ecco tutte le novità

Altro che fatidici 50 anni e relative crisi di mezz’età. È ben più precoce il compleanno maschile che sancisce l’obbligo della manutenzione estetica, pena l’incursione di rughe e borse intorno agli occhi, solchi nasolabiali e decadimenti vari. «Se a partire dai 30 anni non si mantiene sana la pelle» avverte Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto dermoclinico Vita Cutis «infliggersi sequenze infinite di addominali in palestra, menù ipocalorici e dolorose cerette non basta a garantirsi un aspetto appetibile».

La pelle del viso maschile, a fronte di un messo invecchiamento più lento rispetto a quella femminile (grazie anche all’effetto «peeling» della rasatura) deve fare i conti però, causa ormoni androgini, con pori dilatati e ispessimenti. E pure con una maggiore produzione di sudore e grasso, qualche volta anticamera di dermatiti con relative desquamazioni e, orrore, forfora. Se i maschi finora hanno volentieri mano al portafoglio per vanità (tra tagli, colore, manicure e barba modellata, la spesa annuale per la cosmesi maschile rappresenta un terzo di quella totale) «per esibire un aspetto sano e non solo bello» puntualizza Di Pietro «si può fare molto dì più». Con trattamenti low cost ma anche con nuove tecniche con le quali chi aspira alla (quasi) perfezione può arrivare però a far lievitare a 10 mila euro la spesa annuale. Tra queste spicca quella che punta a contra-stare calvizie o alopecia da stress con il plasma arricchito di piastrine (Prp): dopo il prelievo e il filtraggio, il sangue del paziente viene iniettato sulla testa o fatto assorbire con la ionoforesi. Pare che oltre a frenare la caduta dei capelli favorisca la ricrescita. […]

Più abbordabili, invece, i prodotti per la manutenzione ordinaria maschile, tra i quali rientrano quelli per limitare la desquamazione ai lati del naso o la forfora. «Basta una crema o uno shampoo a base di alukina, un composto naturale che ha sostituito il cortisone» dice Di Pietro. Per detergere il viso, continua «è bene scegliere un olio delicato che non produce schiuma», mentre la svolta anti-age «è arrivata con i preparati a base di fosfolipidi e glicani, sostanze che contrastano l’assottigliamento delle membrane cellulari e quindi l’invecchiamento». Il maschio attento dovrebbe usare sia un siero, sia una crema, tutti i giorni. Quando rughe e macchie (genetiche o da troppo sport al sole) hanno ormai colonizzato il viso serve però una manutenzione straordinaria. Il filler classico, a base di acido ialuronico iniettato in lprofondità, ormai si usa solo quando le rughe nasolabiali sono senza speranza. Per tutto il resto la parola d’ordine è invece «picotage», serie di piccole punturine di acido ialuronico a un millimetro di profondità, dalla fronte al collo.

Di Pietro, storico nemico del botox, sull’argomento ha scritto anche Botulin free, edito da Sperling & Kupfer. Come nel’altro suo libro Per la tua pelle raccomanda l’acido ialuronico: «Il medico non è un gommista e ogni età ha la sua giovinezza. Un uomo di 50 anni non dovrebbe esibire un viso artificiale da trentenne» sostiene, spiegando che l’acido ialuronico è soprattutto una sostanza che oltre a rivitalizzare, rigenera: «Paragonando la manutenzione del viso a quella del corpo equivale alla ginnastica in palestra».

di Antonella Piperno