Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Bastano poche ore e la pelle si colora. Guida ragionata ai nuovi autoabbronzanti (sicuri e sani)

In un istante io mi abbronzo. Non è un nuovo slogan, ma ciò che assicurano gli autoabbronzanti di ultima generazione, più sofisticati e pronti ad assecondare le richieste di ogni donna. I dati di vendita collocano l’Italia al quarto posto, dopo Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Un colorito “senza danni” sembra dunque essere il nuovo trend italiano, anche perché questi cosmetici non forniscono soltanto una tintarella rapida, ma hanno un ruolo multifunzionale che spazia dalla formula colorata a quella idratante, persino con il plus della protezione solare.

«L’autoabbronzante è un’alternativa molto più sana alle lampade abbronzanti e al sole» assicura il professor Antonino Di Pietro, dermatologo, che ha di recente inaugurato l’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, focalizzato su cura e prevenzione dell’invecchiamento cutaneo con tecniche e strumenti della medicina più avanzata. Via libera agli autoabbronzanti, quindi?

«Sì» dice il dermatologo. «Con le prime giornate di sole bisogna evitare di esporsi ai raggi Uv senza protezione o fare una doccia solare aggressiva, soprattutto se la pelle è diafana. Per ottenere il cosiddetto effetto bonne mine, naturale e radioso, l’autoabbronzante su viso e corpo assicura numerosi vantaggi. Primo fra tutti, l’assenza di eritema e il rischio ridotto di melanomi» sottolinea Di Pietro. Le nuove formulazioni regalano un risultato sempre più somigliante all’abbronzatura naturale, «ma bisogna ricordare che gli autoabbronzanti, anche se formano una pigmentazione simile alla melanina, non agiscono su di essa. Ciò significa che occorre sempre utilizzare uno schermo solare quando ci si espone ai raggi, a meno che i prodotti non siano formulati con un filtro Uv» conclude il dermatologo.